Louise Nevelson e Mai-Thu Perret: le regine delle tenebre

Galleria Vistamare, Pescara - fino al 6 settembre 2014. Un dialogo antitetico ma proficuo tra la “grande dame” di origini ucraine e la più giovane artista svizzera. E a suggellare il confronto, un omaggio della seconda alla prima, già visto alla Biennale di Venezia nel 2011.

La doppia personale Queen of the black black mette a confronto due artiste evidentemente differenti: Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988), “la grande dame della scultura contemporanea”, e la più giovane Mai-Thu Perret (Ginevra, 1976), artista svizzera che sperimenta con svariati media. È forse il titolo a indicare come approcciarsi alla mostra, la quale dipana un percorso tra opere che di primo acchito faticano a dialogare: rimanda infatti alla tematica del femminismo, che riguarda sia la Nevelson che la Perret. Se la prima è rappresentata in mostra dalle sue sculture-totem e dai muri di legno e materiali di scarto – tutti rigorosamente in nero –, la seconda contrappone sculture più lievi e diafane, ceramiche smaltate, statue lucenti e neon abbaglianti. Il fil rouge è il richiamo a un immaginario ancestrale e alla lezione delle avanguardie storiche. Tra le opere spicca Flow my tears della Perret, presentata alla Biennale di Venezia nel 2011: un ipotetico riferimento alla silhouette della scultrice americana.

Martina Lolli

Pescara // fino al 6 settembre 2014
Louise Nevelson / Mai-Thu Perret – Queen of the Black Black
VISTAMARE
Largo dei Frentani 13
085 694570
[email protected]
www.vistamare.com

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Martina Lolli

Martina Lolli

Curatrice e giornalista freelance nei settori di arte e musica. Dopo aver frequentato “La Sapienza” e l’Accademia di Brera (comunicazione e didattica per l'arte contemporanea) conclude la formazione con il corso per curatori CAMPO 14 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.…

Scopri di più