Solidificare il gesto: Jason Martin da Lisson

Lisson Gallery, Milano - fino al 10 gennaio 2014. Prima personale nella sede milanese della Lisson per Jason Martin, che per l’occasione riduce ai minimi termini il confine fra pittura e scultura. Con un’inedita ricerca sui materiali metallici.

Cosa resta di quel Jason Martin (Jersey, 1970; vive a Londra) noto ai più per le ipermateriche e monocrome pitture su alluminio in questa prima personale nell’avamposto milanese della Lisson Gallery? Sicuramente il culto per la dimensione gestuale dell’arte: con la mostra Painting as Sculpture, l’ex Young British Artist abbandona oli, acrilici e spatole per modellare a mani nude il gesso e tradurlo in stampi di fibra di vetro da cui ottiene, tramite un processo di elettrolisi, bassorilievi in rame (Zocalo), nichel (Mais-uma; Rijks) e oro rosa (Cabo). Il risultato è una serie di gioielli specchianti che sfidano l’estemporaneità dell’azione – una coreografia di gesti sinuosi e mai uguali fra loro – congelandone la traccia nell’apparenza algida del metallo. Martin danza sapientemente sul confine pittura-scultura, inciampando solo quando osa superarlo con l’unica opera propriamente scultorea, ospitata nel suggestivo cortile di via Zenale (Anathema).

Silvia Somaschini

Milano // fino al 10 gennaio 2014
Jason Martin – Painting as Sculpture
LISSON GALLERY
Via Zenale 3
02 89050608
[email protected]
www.lissongallery.com

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Silvia Somaschini

Silvia Somaschini

Laureata in Storia e Critica dell’Arte all’Università degli Studi di Milano con una tesi sull’architettura nell’opera di Giorgio de Chirico, da anni coniuga la sua passione per il Novecento all’interesse per l’arte contemporanea, collaborando con diversi collezionisti come curatrice e…

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