Apre un nuovo spazio interattivo e multimediale all’interno delle Gallerie dell’Accademia di Venezia
Si chiama Spazio Multimediale e offre l'opportunità di approfondire i risultati delle attività svolte nei laboratori scientifici e di restauro del museo, nonché osservare da vicino celebri opere come l' “Uomo Vitruviano” di Leonardo da Vinci

Entrare all’interno di un quadro, valutarne lo stato di conservazione e ricostruirne la storia: questi sono gli obiettivi che si pone Spazio Multimediale, la nuova area interattiva inaugurata il 10 luglio alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Il nuovo spazio offre l’opportunità di approfondire tutti i risultati delle attività di ricerca svolte nei laboratori scientifici e di restauro del polo, osservando da vicino celebri opere come l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci avvalendosi di immagini ad alta definizione grazie al microscopio digitale 3D.





















Lo Spazio Multimediale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia
Il nuovo Spazio Multimediale non solo consente al pubblico di accedere alle informazioni tecniche relative alle opere d’arte, ma permette anche di mostrare immagini e dati delicati che – spesso – non possono essere esposte per motivi conservativi. Un esempio è il caso del pastello su carta azzurra intitolato Ritratto di bambina con ciambella di Rosalba Carriera, che arrivò alle Gallerie dell’Accademia a fine Ottocento. L’opera ritrae una bambina dagli occhi azzurri che trattiene a sé un biscotto a forma di ciambella (un Bussolà, dolce tipico veneziano). Per una maggiore tutela, il pastello è oggi conservato in un caveau climatizzato. Grazie alla riproduzione digitale, il pubblico ora può osservare anche i dettagli più minuti, comprese le lacerazioni e le lacune conservative.

Le opere di Leonardo da Vinci e Giovanni Bellini “visibili” nello Spazio Multimediale del polo veneziano
Come sostengono i coordinatori dell’allestimento Maria Antonietta De Vivo (curatrice anche del progetto architettonico) e Stefano Volpin, responsabile della direzione scientifica dello Spazio Multimediale, queste immagini non solo “consentono di vedere particolari altrimenti invisibili, indispensabili per la conoscenza della struttura, delle tecniche esecutive e per la valutazione dello stato di conservazione delle opere”, ma permettono anche di ricostruire la storia dell’opera dopo la realizzazione dell’artista. Le analisi sul disegno di Leonardo Da Vinci, hanno infatti dimostrato l’esistenza lungo il contorno della figura di un solco eseguito sopra il tratto a inchiostro, un segno non funzionale alla costruzione del disegno, eseguito probabilmente per ottenerne un calco in un momento successivo. Lungo tale tracciato la carta ha subito una pressione molto forte tanto da essere indebolita e particolarmente fragile.
Oltre a questo capolavoro, è possibile scoprire anche un’altra celebre opera del museo, L’Allegoria della Prudenza o della Vanità di Giovanni Bellini, attualmente esposta in occasione della grande mostra Corpi moderni, a cura di Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia (e visibile sino al 27 luglio).

Lo Spazio Multimediale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia: una vetrina aperta sulle attività scientifiche del polo
“Si tratta di uno spazio interattivo che consente ai visitatori di familiarizzarsi con i capolavori del museo, ma rappresenta inoltre una vetrina aperta sulle attività del Laboratorio scientifico e dei restauri delle Gallerie”, spiega Giulio Manieri Elia, direttore del polo.“Per il cui rilancio, indirizzato all’aggiornamento della dotazione strumentale e dell’organico, abbiamo lavorato moltissimo grazie al contributo dell’équipe del museo e al sostegno entusiasta di Venice International Foundation, di Venice In Peril, dell’Associazione Best Talent e del Banco Energia società benefit”.
Valentina Muzi
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