Il British Museum di Londra organizza il suo Gala di beneficenza come il Metropolitan. Con lo zampino della moda (e Miuccia Prada)
Moda, arte e beneficenza si incontrano a Londra per un evento che promette di ridefinire il glamour culturale britannico e il ruolo del museo nel mondo contemporaneo. Ce la farà?

C’è qualcosa di simbolico nell’idea di un ballo che prende forma tra le colonne del British Museum. Un luogo nato per custodire la memoria del mondo, che oggi sceglie di aprirsi alla dimensione spettacolare della moda. Il Pink Ball, in programma il 18 ottobre 2025, promette di essere più di un semplice evento mondano: un esperimento culturale che riflette sul rapporto tra istituzioni museali, creatività e visione contemporanea. La domanda sorge spontanea, sarà questo il nuovo Met Gala europeo? Non solo per la risonanza dei nomi coinvolti o per la spettacolarità dell’allestimento, ma perché il ballo londinese sembra incarnare un cambiamento più profondo: la moda come chiave di accesso al patrimonio artistico, il museo come spazio di relazione e dialogo tra epoche, linguaggi e pubblici diversi.
Il British Museum si trasforma in passerella
Obiettivo: raccogliere fondi per le partnership e i progetti internazionali che rendono uniche le sue collezioni. L’evento, già definito dalla stampa come “la risposta britannica al Met Gala”, non nasce per imitare l’appuntamento newyorkese ma per proporre un modello differente. Mentre il Met Gala celebra la moda attraverso il filtro curatoriale del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art, il Pink Ball apre un discorso più istituzionale, dove l’abito diventa un ponte tra mondanità e missione culturale. In questo equilibrio tra spettacolo e sostanza, Londra sembra voler ribadire il proprio ruolo di capitale capace di reinterpretare la tradizione con spirito critico, facendosi laboratorio di un nuovo tipo di glamour: colto, consapevole e profondamente museale. Il British Museum si prepara quindi a cambiare volto. L’iniziativa, fortemente voluta dal direttore Nicholas Cullinan, non arriva casualmente: il ballo infatti si terrà nel weekend conclusivo di Frieze London e del BFI London Film Festival, quando la città sarà già animata da artisti, curatori, collezionisti e celebrità internazionali. È un’operazione di visione e strategia, pensata per inserire il museo in un dialogo diretto con i grandi eventi del calendario creativo, grazie a questa serata che ospiterà circa 800 invitati.
Il “ballo in rosa”: tra India, tradizione e glamour
Il tema scelto per la serata inaugurale è il rosa, un colore che attraversa culture, significati e simbolismi. Non un rosa qualsiasi, ma una tonalità ispirata alle atmosfere dell’India e ai rimandi visivi della mostra Ancient India: Living Traditions, in chiusura proprio nel weekend dell’evento. Il Pink Ball nasce così come estensione naturale della mostra, trasformando la sala museale in un set cromatico coerente con la narrazione espositiva. Nella cultura indiana, il rosa è il colore della gioia, della rinascita e della spiritualità, ma anche un segno di eleganza e delicatezza. Portarlo al centro di un ballo londinese significa aprire un dialogo tra tradizione e contemporaneità, tra Oriente e Occidente, tra il passato custodito nelle teche e la vita che continua fuori dalle mura del museo. Cullinan ha rivelato che la tonalità scelta “non dovrà essere né troppo cipria né troppo vivace”, sottolineando la cura con cui ogni dettaglio cromatico è stato pensato. Accanto all’aspetto estetico, l’evento conserva una finalità solidale: i fondi raccolti saranno destinati a sostenere le collaborazioni internazionali del museo e a promuovere nuovi progetti di ricerca e conservazione. Ma la componente benefica non esclude la spettacolarità: con la regia di Isha Ambani, filantropa e imprenditrice indiana, il ballo promette un allestimento sontuoso, dove ogni elemento – dalla musica alle scenografie floreali – contribuirà a trasformare gli spazi neoclassici del British Museum in un racconto visivo di eleganza e contaminazione culturale.

Gli invitati al Pink Ball del British Museum
A rendere il Pink Ball un evento già leggendario è la lista dei nomi coinvolti. Nel comitato organizzativo figurano personalità provenienti da mondi diversi: arte, moda, musica e aristocrazia, ma accomunate dalla volontà di costruire un nuovo rituale culturale per la città. Tra i partecipanti spiccano Miuccia Prada, Naomi Campbell e Manolo Blahnik, insieme a Roksanda Ilinčić, Courtney Love, Alexa Chung, Daphne Guinness e Bella Freud. Presenze che, se confermate, trasformeranno la serata in una parata di stili e identità, un ponte ideale tra la moda britannica e quella internazionale. Non mancheranno, poi, figure provenienti dal mondo del cinema e dell’arte, tra cui Kristin Scott Thomas, Steve McQueen, Tracey Emin e Grayson Perry. La selezione degli ospiti racconta la volontà di costruire un nuovo modo di intendere il gala: meno esclusivo nella forma, ma più ampio nel significato. Cullinan e Ambani immaginano il ballo come un appuntamento annuale, capace di attrarre mecenati e creativi da tutto il mondo, rilanciando l’immagine del British Museum come luogo di incontro tra discipline. Se un tempo la moda e l’arte vivevano percorsi paralleli, oggi sembrano ritrovarsi nella stessa sala: quella di un museo che, per una notte, sceglie di vestirsi di rosa e di riscrivere le regole del suo rapporto con il presente.
Erika del Prete
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