
L’appuntamento con TAILOR di domenica 20 luglio è l’ultimo prima della pausa estiva, ma torniamo domenica 7 settembre più carichi che mai. Non si può fare altrimenti quando il settore si appresta a scontrarsi con i dazi di Trump, le nuove direzioni creative, la crisi economico-finanziaria sempre più gravosa sui trimestri dei gruppi del lusso. Cambia tutto, sempre e comunque, e Artribune segue le evoluzioni del settore nella sua newsletter dedicata a moda, arte e cultura.
Le accademie di moda, design e arte in Italia
In Italia, l’alta formazione nelle discipline creative ha saputo costruire nel tempo un ecosistema ricco, articolato e riconosciuto a livello internazionale. Un panorama complesso, fatto di scuole storiche, istituzioni indipendenti e nuove realtà sperimentali che rispecchiano le trasformazioni culturali, economiche e produttive del settore. Le abbiamo raccolte in una mappatura dettagliata che va da Nord a Sud, cercando di capire dove si formano i creativi del futuro nel Bel Paese.
La moda che resiste in estate
Le sfilate infatti non sono finite, perché a Copenaghen si terrà l’innovativa settimana della moda dal 4 all’8 agosto. Che è la prima fashion week al mondo ad aver introdotto requisiti obbligatori di sostenibilità per i brand partecipanti, posizionandosi oggi come la quinta settimana della moda globale – dopo Parigi, Milano, New York e Londra – ma anche come un unicum nel panorama internazionale. In un’intervista esclusiva, la COO Isabella Rose Davey racconta le sfide di leadership, la forza delle collaborazioni internazionali e l’evoluzione dell’evento come piattaforma culturale e inclusiva.
Le evoluzioni del settore moda
A ciò si aggiungono i cambiamenti del settore. Demna ha salutato Balenciaga con la sua ultima sfilata Couture prima di approdare da Gucci come direttore creativo, mentre Dolce&Gabbana festeggiavano 40 anni della loro storia e 12 di Alta Moda a Roma, in alcuni dei luoghi più famosi della Capitale. Intanto, Schiaparelli verrà celebrata dal V&A nel 2026, Loro Piana è stata messa in amministrazione giudiziaria per l’accusa di caporalato, la Haute Couture Week è stata un trionfo di collezioni che raccontavano il presente meglio del ready-to-wear, ossia della moda “democratica” che si vende nei negozi dei big brand.
Le notizie che troverete nel prossimo numero di TAILOR
In questo numero, TAILOR si conferma come uno strumento per leggere ciò che si muove attorno all’abito. Dalle passerelle ai musei, dalle retrospettive ai nuovi talenti, la moda attraversa i territori dell’arte, della società, della cultura visiva. Infatti, in questo numero c’è spazio per l’uniforme dei maranza, rodman in francese, diventata improvvisamente una tendenza nella sfilata Autunno Inverno 2025 di Balenciaga. Una delle ultime provocazioni di Demna Gvasalia ha portato sotto i riflettori la grammatica visiva nata ai margini. E mentre il dibattito divampa online tra trend e appropriazione, Angelo Leonardo racconta il volto autentico delle periferie milanesi con il progetto Le Monde ou Rien. Nato nel 2019 come diario visivo lungo la circonvallazione esterna di Milano, attraversa quartieri-satelliti come Barona, Corvetto, San Siro e Cinisello Balsamo. Un racconto fatto di fragilità, aspirazioni e creatività inaspettata. Mentre, in agenda una selezione di eventi e opportunità da non perdere per chi lavora o sogna di lavorare dove la moda incontra l’arte. Ci vediamo domenica, nelle vostre caselle di posta elettronica per l’ultima volta prima delle vacanze estive. Ma torniamo, molto presto e sempre con la stessa voglia di raccontare il sistema.
Curato da Alessia Caliendo, Margherita Cuccia e Giulio Solfrizzi, TAILOR torna questa settimana nella vostra casella di posta. Se non siete ancora iscritti, potete farlo qui.
Redazione
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