Il Met Gala 2025 nasconde tanti riferimenti all’arte e ai Black dandy. Incluso il tappeto 

Non solo vestiti ma anche quadri e riferimenti al dandismo e alla storia del costume. Tutte le cose che abbiamo scovato nel ricevimento della moda più atteso dell’anno

Può sembrare frivolo, ma non lo è. Il Met Gala si impone come l’evento modaiolo più rilevante al mondo perché precede la mostra più attesa dell’anno, quella del Costume Institute presso il Metropolitan Museum of Art di New York. Quest’anno tutto ruotava attorno al tailoring e alla figura del Black dandy, mistica quanto importante nel combattere i pregiudizi razziali dei dandy oltreoceano, e i riferimenti all’arte così come alla storia del costume sono stati infiniti. 

Zoo suit come simbolo del Black dandy 

Ad esempio, il Zoo suit di Louis Vuitton by Pharrell Williams indossato da Zendaya omaggia un look fondamentale del dandismo nero. Come scrive su Instagram Dapper Dan, il cosiddetto sarto di Harlem presente anche lui al Met Gala 2025, si tratta del “primo articolo di moda che aveva una canzone popolare ad esso dedicata“. Primo vestito che è diventato popolare prima ad Harlem, tra la classe operaia, e poi con i musicisti jazz che l’hanno reso globale. “È un fattore chiave nello sviluppo del Dandy nella black e brown community”. Lo stesso Dan ne ha indossato uno tutto ricoperto di loghi. 

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Met Gala 2025

L’arte nel look di Cynthia Erivo

Di arte, invece, si parla in relazione al look di Cynthia Erivo, una giacca e corsetto ricamati con cristalli, gonna in tulle, stivali in pelle e pochette di Givenchy Haute Couture, a firma della direttrice creativa Sarah Burton. L’attrice ha rivelato che i riferimenti includono Sartorial Anarchy #4 di Iké Udé, parte della serie Apeture, “dautoritratti fotografici che raffigurano un ‘post-dandismo’ che trascende la geografia, le culture e il tempo, al fine di esplorare, come dice lui, ‘un mondo di dualità: fotografo/artista di performance, artista/spettatore, africano/postnazionalista, mainstream/marginale, individuale/tutti e moda/arte’”. Non solo: l’ispirazione proviene anche da un ritratto di Ignatius Sancho (1729-1780) dell’artista Allan Ramsay, dagli abbinamenti estrosi del cantante Prince e del giornalista di moda André Leon Talley, e Christiaan van Molhoop, “il fano che corre” del barone Anne Willem Carel van Nagell van Ampsen, ambasciatore olandese a Londra nel Settecento.

zendaya in louis vuitton Il Met Gala 2025 nasconde tanti riferimenti all’arte e ai Black dandy. Incluso il tappeto 
Zendaya in Louis Vuitton

L’Art Déco nelle spille di Lewis Hamilton 

Della mise di Lewis Hamilton, co-chair dell’evento, colpisce invece spilla stile Art Déco in oro, con diamanti, rubini e perle di Briony Raymond, alla pari del berretto del modista Stephen Jones, mitico al punto da meritarsi una grande mostra personale a Parigi. Ancora: stemmi regali, gemelli, anelli e chi più ne ha, più ne metta. Tutta arte indossabile. 

Il tappeto d’autore al Met Gala 2025

E di arte, d’altronde, si parla anche per il tappeto del Met Gala che cambia di anno in anno seguendo il dress code e il tema della mostra. Tempestato di narcisi bianchi e gialli su fondo blu notte, l’idea appartiene all’artista Cy Gavin, che le resa un dipinto poi declinato dal set designer Derek McLane e l’event planner Raúl Àvila nell’opera mastodontica su cui le star hanno passeggiato.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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