“Sofisticato, ruvido, discretamente radicale”. L’architetto Omar Gandhi a Berlino 

Alla Architektur Galerie Berlin, l’architetto canadese Omar Gandhi mette in scena il paesaggio della Nuova Scozia per raccontare le sue architetture neo-vernacolari. Pur proiettandosi, con lo stesso metodo e risposte diverse, verso nuovi contesti europei

Con Crafted by Place la Architektur Galerie di Berlino espone i progetti di Omar Gandhi Architecture (OGA), studio canadese fondato da Omar Gandhi nel 2010 e oggi attivo a Halifax, Toronto, e Berlino. Già insignito di numerosi riconoscimenti – il Canada Council for the Arts Professional Prix de Rome, l’Architectural Record Magazine’s 2018 Design Vanguard, e il Canadian Governor General’s Medal in Architecture – OGA ha trovato nell’elaborazione di un segno tanto personale quanto contestuale una chiave di volta per posizionarsi con assoluta distinzione tra i giovani studi di architettura.  

Conoscere i progetti del pluripremiato architetto canadese Omar Gandhi 

Sono i suoi interventi nel contesto rurale canadese, le cabine e le residenze in legno realizzate in una Nuova Scozia ricchissima di suggestioni paesaggistiche, ad avergli valso i riconoscimenti più significativi. Merito di tipologie formali archetipiche, ancorate nell’immaginario del cottage in legno con tetto a doppia falda, che flettono con sensibilità le qualità del paesaggio, permeandosi della sua materialità e della sua luce. 
Omar Gandhi sa anche raccontare con sintesi e chiarezza le modalità con cui la sua architettura prende forma, nobilitando un punto di partenza che molti architetti tendono a scavalcare con un pizzico di snobismo, ovvero il briefing. La relazione con la committenza, per OGA, è l’inizio di una conversazione che deve portare al superamento di un sentimento di diffidenza – Omar Gandhi parla letteralmente di ansia e paura – per giungere alla soluzione che nessuno aveva visto arrivare. Una chiave di volta per assicurarsi che le qualità e la sostenibilità del progetto siano basate su una relazione pacificata con il contesto, lavorando sulla tipologia per superarla senza artifici ma con inventiva e pienezza del segno.  

A Berlino la mostra sullo studio Omar Gandhi Architecture (OGA) 

Alla Architektur Galerie Berlin, dove i suoi progetti sono esposti fino al 25 ottobre, non ritroviamo una semplice successione di maquette, ma la restituzione scenografica dell’intensità della relazione con il paesaggio che nutre la sua pratica. Essenze lignee locali restituiscono la materialità e le tessiture delle coste canadesi, mentre muschi e piante offrono un appiglio sensoriale verso la natura che circonda le sue architetture. Oltre alle cabine e alle residenze, vi ritroviamo anche il celebre punto di osservazione verso il faro di Peggy’s Cove, uno dei più noti landmark canadesi, o il progetto per la nuova Art Gallery of Nova Scotia, vinto dallo studio nel 2020 sul waterfront di Halifax.  

L’architettura contemporanea del Canada secondo OGA 

A refined, rugged, and quietly radical practice” sono le belle parole con cui la galleria fondata da Ulrich Müller sintetizza la pratica di OGA. Un’attitudine, ci chiediamo, che potrebbe essere messa in discussione ora che lo studio lavora in Europa, con progetti per residenze private già attivi tra Amburgo, Parigi, Inghilterra. Ma è il metodo, raccontano Omar Gandhi e Jordan Rice, partner di OGA, quello che assicura la continuità: partendo dalle stesse domande, lo stesso desiderio di dialogo, per arrivare a risposte e materialità necessariamente diverse, ma sempre sensibilmente ruvide e quietamente radicali. 

Giulia Zappa 

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Giulia Zappa

Giulia Zappa

Laureata in comunicazione all’Università di Bologna con una tesi in semiotica su Droog Design, si specializza in multimedia content design e design management a Firenze e New York. Da oltre dieci anni lavora come design&communication strategist, occupandosi di progetti a…

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