A Roma nasce una piccola kunsthalle che unisce arte visive e architettura 

Si chiama “Progetto Pola” il nuovo spazio che unisce due pratiche artistiche (apparentemente) distanti, nata dalla collaborazione tra Spazio Taverna e Moretti Architettura

Si chiama Progetto Pola, il nuovo organismo culturale nato dall’incontro tra Spazio Taverna e Moretti Architettura. Situato nella storica sede di Viale Pola 6, nel quartiere Nomentano di Roma (lo studio fondato dall’architetto Mario Moretti, oggi trasformato in un ambiente permeabile e aperto alla città, con tanto di giardino), lo spazio si propone come un luogo di ricerca, produzione e sperimentazione dedicato alla cultura contemporanea, e aprirà le sue porte al pubblico il 17 novembre con una mostra di che riunisce i lavori di diversi artisti attivi sul territorio romano. 

Nasce “Progetto Pola” a Roma 

L’idea alla base di Progetto Pola nasce dalla consapevolezza che arte e architettura, nonostante appartengano a sistemi differenti, condividono un medesimo nucleo operativo: la capacità di dare forma alle idee attraverso la progettazione. Il nuovo spazio intende rendere visibile questo legame, trasformando lo studio di architettura Moretti in un laboratorio dinamico in cui opere e interventi site specific dialogano direttamente con l’identità architettonica del luogo (un ex cinema parrocchiale). In un contesto in cui le discipline tendono a operare per compartimenti stagni, Progetto Pola assume il ruolo di cerniera, invitando gli artisti a misurarsi con lo spazio e gli architetti con processi concettuali propri dell’arte contemporanea.

Progetto Pola Ph. Marco La Monaca
Progetto Pola Ph. Marco La Monaca

Un’inaugurazione come attivazione dello spazio a Roma

La scelta di inaugurare con un takeover corale — che coinvolge Valerio D’Angelo, Antonio Della Guardia, Marco Emmanuele, Guglielmo Maggini, Leonardo Magrelli, Diego Miguel Mirabella, Numero Cromatico, Lulù Nuti, Alice Paltrinieri, Jacopo Rinaldi e Caterina Sammartino — è rivelatrice dell’identità del progetto. Non si tratta di una mostra collettiva tradizionale, ma di un’azione di attivazione: ogni artista interviene sugli ambienti dello studio generando spostamenti percettivi, stratificazioni, interferenze. Il risultato è un paesaggio complesso in cui lo spazio non è sfondo neutro, bensì interlocutore attivo. 

Spazio Pola: un hub per le nuove generazioni romane

Con l’avvio della programmazione previsto per gennaio 2026, Progetto Pola ambisce a diventare un punto di riferimento per le nuove generazioni di artisti e architetti. Mostre personali, indagini visuali, sperimentazioni installative e collaborazioni trasversali costruiranno un ecosistema in cui le distinzioni disciplinari si dissolvono a favore di un approccio progettuale condiviso. La sua collocazione nella Roma del Nomentano conferisce al progetto una valenza simbolica: Progetto Pola rilancia l’idea di una Roma capace di generare pensiero, spazio e possibilità. Non solo un nuovo luogo, dunque, ma un nuovo modo di abitare la progettualità contemporanea. Con grandi potenzialità di sviluppo anche grazie agli spazi esterni e all’ampio cortile giardino che separa gli ambienti espositivi dalla strada.

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Redazione

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