È morto Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, il principe vignaiolo e gallerista

Appartenente a una nobile famiglia romana, era il proprietario della Tenuta di Fiorano, ma anche di una galleria di arte contemporanea romana, Gallerja

È morto Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, il principe vignaiolo e galleriataessandrojacopo Boncompagni Ludovisi è morto a soli 53 anni, a causa di una malattia dal rapido corso. Proprietario della tenuta vitivinicola di Fiorano, fuori Roma, Boncompagni Ludovisi era consigliere dell’ambasciata dell’ordine di Malta presso la Santa sede e viveva in una casa-museo in Piazza di Spagna dove si raccoglieva la lunga storia della sua famiglia, che affonda le sue radici nella Roma del Cinquecento (con antenati illustri come Papa Gregorio XIII e Papa Gregorio XV).

La produzione vinicola di Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi

Affiancando lo zio Alberico nel rilancio della produzione di vino della Tenuta di Fiorano – qui è nato uno dei primi “tagli bordolesi” della storia italiana – Ludovisi si è fatto un nome nel mondo del vino nel Lazio. “Alessandrojacopo ha incarnato l’incontro tra la cultura tradizionale e una visione innovativa: ha restituito splendore a un territorio unico, dando nuova vita ad una cantina leggendaria e guidandola con amore, rigore e grande rispetto per la natura e la storia“, ha scritto il presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Lazio Francesco Guercilena.

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi e l’arte

Boncompagni Ludovisi gestiva anche una galleria d’arte contemporanea a Roma, Gallerja. Questo spazio espositivo, a due passi dalla Fontanella Borghese, ha ospitato mostre con i lavori di maestri del Novecento, come Maria Mulas, Turi Simeti e Jannis Kounellis, e ancora Jan Dibbets, David Nash e Carlo Rea. “Il mio primo approccio con l’arte è stato con l’Arte Antica, di cui mi sono immediatamente innamorato. Crescendo ho iniziato ad interessarmi del contemporaneo, scoprendo una storia che mi intrigava sempre di più. Così dagli anni 2000 ho coltivato questa attrazione, fino a cercare uno spazio per concretizzare l’inclinazione in qualcosa di più tangibile, l’ho trovato in Gallerja e ne sono stato entusiasta“, ha detto qualche anno fa in un’intervista a Il Progresso. Curatore di quasi tutte le mostre di Gallerja è stato il critico e professore Bruno Corà.

Il museo Boncompagni Ludovisi

Anche l’amore per l’arte lo doveva alla storia familiare: nel villino romano appartenuto alla famiglia Boncompagni Ludovisi, progettato nel 1901 dall’architetto Giovanni Battista Giovenale in stile “barocchetto romano”, sono raccolte opere che vanno dal liberty al futurismo al Decò e al modernismo romano. Donata allo stato negli Anni Settanta e aperta con il nome di Museo Boncompagni Ludovisi negli Anni Novanta, la villa ospita mobili, arredi, abiti, accessori di moda, dipinti e sculture che tracciano il percorso della ricerca di decoro e di agio nella società italiana del XX Secolo.

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Redazione

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