Sotheby’s mette all’asta a New York il gabinetto in oro massiccio di Maurizio Cattelan
L’offerta iniziale per conquistare l’opera sarà determinata per la prima volta in assoluto dal valore del suo peso in oro il giorno della vendita. Si potrebbe partire da 10 milioni di dollari
 
                            Archiviati gli appuntamenti di ottobre tra Londra e Parigi, le grandi case d’asta guardano alle sessioni che, a novembre, graviteranno dall’altra parte dell’Oceano, a New York, dove arriveranno molte collezioni prestigiose e alcune delle opere più importanti di questa fine 2025. Alla lunga lista di highlight in calendario nella Grande Mela, si aggiunge ora da Sotheby’s America (2016) di Maurizio Cattelan: una toilette di oro massiccio 18 carati dal valore economico “a peso”.
America. Il valore dell’arte secondo Cattelan
Realizzata con oltre 100 kg di oro massiccio 18 carati, funzionante e replica perfetta del modello standard dell’azienda statunitense Kohler, America vedrà per la prima volta determinare l’offerta di partenza in asta non dalle stime degli esperti, ma dal prezzo dell’oro corrispondente al peso dell’opera, oscillando con l’andamento del mercato fino al momento del colpo di martello. Per cui, al tasso attuale mentre scriviamo, le offerte per aggiudicarsi questo lotto potrebbero partire da circa 10 milioni di dollari.
Nel più autentico stile di Cattelan, America è molto più di quanto appare e, oltre l’oggetto, ciò che si offre è un commento provocatorio sulla ricchezza, sull’idea di autorialità e, di nuovo, sul mercato dell’arte stesso e sui suoi meccanismi di funzionamento. Una messa in discussione reiterata del valore dell’arte – o meglio, dei diversi possibili valori dell’arte– e del modo stesso in cui il sistema dell’arte definisce e stabilisce ciò che sia arte e ciò che, in quanto oggetto specialissimo, abbia un valore economico al di là del suo valore d’uso. A partire però, rispetto ad altri esercizi di Cattelan, da un oggetto realizzato in un materiale dal valore intrinseco e “codificato”. Quell’oro massiccio con cui la toilette di Cattelan è realizzata.
In asta da Sotheby’s una toilette d’oro di Cattelan
Per adattarsi ad accogliere in modo coerente e comunicativamente efficace lo spirito dell’opera di Maurizio Cattelan e la forma oggettuale in cui la sua riflessione precipita, America verrà installata nei bagni del nuovo quartier generale di Sotheby’s, l’iconico Breuer Building che inaugura proprio con le sessioni d’asta di novembre, e sarà “in mostra” dall’8 novembre. I visitatori saranno invitati a vedere America individualmente, in un’esperienza che vuole essere intima e differente dalla tradizionale mostra pre-asta (se ve lo steste chiedendo, no, la scultura non sarà utilizzabile, per motivi di sicurezza e conservazione).
Oltre che citare la tradizione della storia dell’arte e di tutte le riflessioni novecentesche su cosa potesse essere arte e cosa no – da Duchamp e la sua Fontana a scendere – America ha di per sé anche una storia già leggendaria.
La storia della toilette di Maurizio Cattelan
Da quando scatenò un’enorme risonanza mondiale, in occasione della prima apparizione nei bagni del Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 2016, segnando il ritorno di Cattelan sulle scene dell’arte dopo cinque anni di assenza. I visitatori erano invitati a usarla come una normale toilette, e oltre 100mila persone si misero in fila per sperimentare quella che il museo definì “un’intimità senza precedenti con un’opera d’arte”. La sua fama raggiunse nuove vette nel 2019, quando fu esposta – e poi rubata – al Blenheim Palace nell’Oxfordshire, in Inghilterra, luogo natale di Winston Churchill e sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO. L’opera presentata ora da Sotheby’s, alla The Now and Contemporary Evening Auction del 18 novembre, è l’unica versione esistente della scultura, visto che l’esemplare rubato non è mai stato recuperato.
“Riflettendo in senso figurato e letterale sul mondo dell’arte, l’opera affronta le questioni più scomode sul valore dell’arte e sui sistemi di credenze che sostengono le istituzioni del mercato e del museo”, osserva David Galperin, Head of Contemporary Art, Sotheby’s New York. “Con il suo gesto più duchampiano, Cattelan decostruisce un secolo di storia dell’arte, immaginando un nuovo modo di pensare”. Che tutto questo trovi conferma nella risposta del mercato è la scommessa che Sotheby’s gioca, tra le altre, alle aste di novembre a New York.
Cristina Masturzo
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