Un fondo sta comprando tutte le piattaforme digitali su arte, informazione e mercato
Quanto valgono l'informazione e le piattaforme che si occupano di arte e mercato dell'arte? Parecchio, se il gruppo di investimenti Beowolff Capital sta acquisendo Artnet per 65 milioni di euro, dopo aver comprato la maggioranza di Artsy

Dopo l’acquisizione di maggioranza della piattaforma Artsy, il gruppo di investimenti Beowolff Capital ha appena comprato anche Artnet valutandola per 65 milioni di euro e aggiungendo un altro tassello strategico nella costruzione di un portafoglio di aziende leader nel mercato dell’arte su digital e nell’informazione sul sistema dell’arte globale.
Artnet diventa privata in un accordo milionario con Beowolff Capital
Fondata nel 1989 da Hans Neuendorf e oggi leader nel settore della vendita d’arte online e dell’informazione sul mercato dell’arte, la società tedesca Artnet si appresta così a diventare di proprietà del gruppo britannico Beowolff Capital diretto da Andrew Wolff, che ha appena annunciato un’offerta pubblica volontaria di acquisto, valutando l’azienda circa 65 milioni di euro.
Conosciuta e usatissima dagli operatori del sistema dell’arte globale per informazioni, dati, report e per il suo marketplace online, “Artnet continuerà a operare come di consueto”, anche con il cambio di proprietà, rassicurano da Beowolff Capital, che ha tutto l’interesse a preservarne qualità e reputazione, consentendole però di accelerare e consolidare ancora di più lo sviluppo dei suoi strumenti digitali, in un “momento cruciale per l’innovazione e lo sviluppo del prodotto Artnet”, come ha dichiarato l’amministratore delegato dell’azienda Jacob Pabst.
Il gruppo di investimenti Beowolff Capital compra Artnet
“Il mercato dell’arte digitale è maturo per un’innovazione accelerata”, ha dichiarato l’AD Andrew Wolff, “attraverso il nostro crescente portfolio di investimenti in aziende leader di mercato, stiamo costruendo un ecosistema connesso basato su strumenti di intelligenza artificiale condivisi […] che serviranno meglio tutti gli stakeholder e renderanno l’arte più accessibile a tutti”.
Nella stessa strategia andava la già avvenuta acquisizione dell’altra grande piattaforma e marketplace online Artsy, di cui Beowolff Capital possiede oggi la maggioranza, in un progetto più ampio che investe sul valore degli strumenti digitali per il mercato dell’arte e l’informazione sui suoi funzionamenti, evidentemente sempre più rilevanti.
Il gruppo Beowolff Capital possiede già il 65% delle azioni di Artnet, ma prevede, in accordo con la proprietà della società, di delistare la società dalla Borsa di Francoforte, dove è presente da due decenni, procedendo a offerte di acquisto agli altri azionisti nei prossimi mesi con un premio del 97% rispetto ai più recenti prezzi di negoziazione.
La società Artnet passa di mano e torna privata
L’accordo include anche l’acquisto della partecipazione maggioritaria, del 29,99%, di Weng Fine Art AG, per un valore di circa 20 milioni di euro, andando a risolvere così una difficoltà di gestione che si protrae da tempo.
Intanto, appena diramata la notizia dell’offerta di acquisizione da parte di Beowolff Capital, il titolo di Artnet alla Borsa di Francoforte è volato, segnando, intorno alle 13 del 27 maggio 2025, un progresso del 18,5% a 11,20 euro (fonte: Il Sole 24 Ore Radiocor). A sancire anche una posizione di leadership della piattaforma con 67 milioni di utilizzatori l’anno, che però navigava di recente in acque ostili, tra contrasti nella gestione tra la famiglia del fondatore e Weng Fine Art e bilanci in perdita tra 2023 e 2024.
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati