La più grande Mappa di Alighiero Boetti in asta da Sotheby’s

Ispirato dai numerosi viaggi tra Africa, Sud America, Asia orientale e centrale, Alighiero Boetti ha dato avvio alle sue Mappe su grande scala nel 1971, durante la sua seconda visita in Afghanistan. Ora la più grande va in asta a New York

Sarà una monumentale Mappa di Alighiero Boetti uno dei lotti più attesi della Contemporary Evening Sale di Sotheby’s il prossimo 16 novembre a New York. Datata 1989-’91, l’opera ha una larghezza di quasi sei metri che la rende la più grande mappa mai offerta all’incanto e arriva per la prima volta in asta e in catalogo da Sotheby’s con una stima intorno agli 8 milioni di dollari, la più alta finora per un’opera di Boetti. Esposta per la prima volta nella grande retrospettiva del 2011, Game Plan, al Museum of Modern Art di New York, al Reina Sofia di Madrid e alla Tate Modern di Londra, Mappa è uno dei pochi esemplari eseguito in queste spettacolari dimensioni della celebre serie dell’artista, così come unico è anche il suo luminoso colore avorio di sfondo. Sono inoltre solo sei le opere della celebre serie delle Mappe a essere state battute in asta negli ultimi cinque anni.

LA MAPPA DALLA COLLEZIONE CARRARO

Al suo debutto in asta, l’opera di Boetti proviene dalla Fondazione Chiara e Francesco Carraro, in Italia, e dalla collezione creata dalla coppia e focalizzata su un racconto della storia dell’arte del XX secolo punteggiato di capolavori, come appunto Mappa, “l’opera più significativa e magnifica della importante serie creata da Boetti e una vera e propria testimonianza della lungimiranza collezionistica di Carraro”, come ha dichiarato Claudia Dwek, Chairman Contemporary Art Europa. Una selezione di opere della Fondazione è in esposizione permanente alla Galleria di Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia. A conferma dell’impegno dei collezionisti nella condivisione della raccolta, così come nella ricerca scientifica, la formazione e la promozione dell’arte e della cultura del XX secolo. E proprio per supportarne le attività il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha deciso di rinunciare a Mappa e di proiettarsi sulla continuità della missione dell’istituzione.

LA STORIA DELLE MAPPE DI ALIGHIERO BOETTI

Ispirato dai numerosi viaggi tra Africa, Sud America, Asia orientale e centrale, Alighiero Boetti ha dato avvio alle sue Mappe su grande scala nel 1971, durante la sua seconda visita in Afghanistan. Lì, come è noto, ha collaborato con decine di ricamatrici e tessitrici afghane per cucire i disegni delle bandiere corrispondenti su ciascun Paese, prima a Kabul e poi, con il conflitto con l’Unione Sovietica, nei campi profughi afghani di Peshawar, in Pakistan. Proprio come quella in catalogo da Sotheby’s, che lungo i bordi superiore e inferiore reca la scritta, in italiano e in inglese: “Made in Peshawar Pakistan by Afghan people in 1989 and 90 and 91”, oltre a ricordare le ore, i giorni, le settimane e gli anni che sono serviti per creare quella che è un’opera d’arte e al tempo stesso documento di un preciso momento storico. “Nei cinquant’anni trascorsi da quando Boetti ha concepito la sua serie di Mappe”, ha osservato infatti Kelsey Leonard, a capo della vendita di New York, “la globalizzazione ha trasformato il mondo dell’arte e le sue Mappe sono diventate una struggente documentazione storica, che traccia paesi, territori e visioni del mondo che oggi non esistono più”.

Cristina Masturzo

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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