Flashback 2025. I 7 (più uno) stand da non mancare alla fiera d’arte di Torino
Ogni spazio della fiera d'arte antica, moderna e contemporanea è curato nel minimo dettaglio: abbiamo stilato una brevissima lista di imperdibili
Ha aperto le sue porte la prestigiosa sede di Flashback, la fiera torinese che racchiude ogni espressione artistica al motto Tutta l’arte è contemporanea. Dal 30 ottobre al 2 novembre, Flashback Habitat (in Corso Giovanni Lanza 75) ospita gallerie di arte antica, moderna e contemporanea provenienti da tutto il mondo, invitando a riflettere sulle dinamiche (economiche ed estetiche) che legano il passato al presente. Come da un paio di anni a questa parte, la rassegna si dimostra preziosa per il panorama fieristico internazionale, offrendo allestimenti originali e approfondimenti degni dei più importanti musei. Ogni spazio è curato nel minimo dettaglio ed esalta la competenza dei protagonisti coinvolti; eppure, abbiamo stilato una brevissima lista di imperdibili.
Galleria Riccardo Boni – Roma

Nedda Guidi (con opere esposte nell’ultima Biennale di Venezia 2024) e Fausto Melotti; e poi Leoncillo, Silvestro Lega e Joseph Beuys: un itinerario a cascata dall’Ottocento a oggi, in un allestimento che accosta angeli in contemplazione con matericità sublime. La Galleria Riccardo Boni di Roma è l’emblema di quanto descritto a proposito dell’originalità che promette Flashback.
Benappi Fine Art – Londra/Torino

Il maestro delle fragoline di bosco: basterebbe questo nome per accendere curiosità, ironia e mistero. Un solo dettaglio del suo dipinto vale un trattatello sull’interpretazione della natura morta, un solo particolare riaccende il termine d’origine, Stilleven, “natura in quiete”. Natura immobile, ma che vivifica i ricordi delle fragranze, della succosità e della morbidezza. Non vi sarebbe altro da aggiungere, se non che nello stesso spazio, in un colloquio tra piacere sensoriale e sacrificio salvifico, si affaccia una Madonna in un hortus conclusus naturalistico e astratto insieme. Concettuale nell’accezione stretta del termine.
Galleria Del Ponte – Torino

Quando un gallerista plasma sotto il suo tocco la storia artistica della sua città, si nota anche senza troppi protagonismi né preamboli. Così ha sempre condotto il suo lavoro Stefano Testa, accompagnato dalla figlia Stefania, che lascia che le opere parlino da sé; anzi, che urlino, sbraitino, interroghino l’osservatore mettendolo all’angolo. La selezione è unica nel suo genere, nata dai rapporti di lavoro, fiducia e amicizia che Testa ha intessuto negli anni con i campioni dell’Arte Povera, materica, informale. E appare, come un presagio, una serie di opere di Carol Rama indimenticabile. Un ritorno all’origine di ciò che ha reso possibile, a Torino, la settimana dell’arte.
Ciacek Gallery – Varsavia

Uno dei pochi stand che ha realizzato una vera e propria mostra. L’esposizione unisce i dipinti evocativi di Barbara Levittoux–Świderska, che catturano le strade della Varsavia degli Anni ‘80, e le sculture di Domicella Bożekowska, dedicate a un lupo dei Monti Bieszczady salvato e accudito dall’artista. Legate da una visione creativa condivisa, le due artiste hanno vissuto e lavorato a stretto contatto a Żoliborz, un quartiere di Varsavia. La mostra si snoda come una storia di affinità elettiva, esplorando il dialogo tra arte, natura ed emozioni umane. Commovente e imperdibile chicca l’opera di Bozekowska Running (1970).
Floris van Wanroij Fine Art – Dommelen (Paesi Bassi)

Saremo mai stanchi dello stand di divina arte fiamminga? No, mai. Anche quest’anno possiamo incantarci per ore osservando sculture e dipinti di ogni tempo, di fattura impareggiabile, creati da maestri immortali, che probabilmente non riusciremmo ad ammirare senza acquistare un biglietto aereo per i Paesi Bassi. Una proposta da galleria immaginaria, se si vuole, una wunderkammer ripulita.
Galleria dello Scudo – Verona

La Galleria dello Scudo porta a Torino i risultati di una ricerca condotta con attenzione, indagando le diverse espressioni della carta nell’arte: la selezione comprende Morandi, Severini – cattura lo sguardo il suo Studio per Treno blindato del 1915 – Modigliani, Boccioni – con un disegno del ritratto della madre – e Sassolino, che con la sua scultura fa della carta la protagonista dell’opera, manifestandone la qualità scultorea, mai stata indagata prima di allora. Una profondità attenta di visione.
Il Cartiglio – Torino

Garanzia per cultura, qualità, rarità, investimento: Roberto Cena de Il Cartiglio è un’istituzione torinese celebre in tutto il mondo e regala alla sua città lo stand delle meraviglie; come in una quadreria infinta che percorre la storia dell’incisione antica e moderna, si susseguono allegorie e paesaggi in una sorta di sequenza narrativa continua dove l’osservatore può collegare e immaginare storie fantastiche. Il nume tutelare dell’inventio è, basti citarlo, Albrecht Dürer. Classe cesellata dall’esperienza, che chi conosce l’antiquario può aspettarsi; eppure, questa volta, l’efficacia del tratto e la calibrazione perfetta dei bianchi e dei neri è stupefacente nella sua apparente semplicità. Non esiste un vincitore e questa non è una classifica, ma se si potesse appuntare una coccarda…
Bonus: Galleria Umberto Benappi – Torino

La Galleria Umberto Benappi ha disseminato in città mostre e iniziative: oltre a partecipare con i suoi stand a Flashback e ad Artissima, quest’anno presenta Volatilia di Paolo Pellegrin, un’installazione immersiva visitabile presso l’hotel NH Collection di Piazza Carlina, nel cuore della città. Come riesca a essere impeccabile ovunque e comunque potrebbe sembrare un enigma, se non si conoscessero la maestria maturata negli anni e l’innata raffinatezza. Per Flashback, lo stand omaggia il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Aldo Mondino, con le sue opere più iconiche.
Federica Maria Giallombardo
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