Arte e design sempre più forti alla John Cabot University: il college americano che dialoga con la scena culturale di Roma
Da qualche mese, l’università privata statunitense di Trastevere si è dotata di un nuovo Centro per le Arti, che consolida l’impegno per offrire una formazione artistica interdisciplinare e in stretta relazione con la Roma contemporanea. Ne parliamo con James Gardner, direttore del Dipartimento di Arte e Design
Dai primi Anni Settanta, quando aprì su iniziativa di Paul Frohring e William D. Cavendish come istituzione affiliata allo statunitense Hiram College, la John Cabot University – intitolata all’esploratore italiano Giovanni Caboto – opera a Roma come università privata. Solo dal 1990, però, l’istituto ha sede nel Rione Trastevere, in via della Lungara.
La formazione artistica alla John Cabot University a Roma
E tra gli insegnamenti centrali della sua offerta formativa, il corso di laurea in Arte e Design (Bachelor of Arts in Art and Design) ha assunto un’importanza crescente, integrando le conoscenze umanistiche con lo sviluppo del pensiero critico e della pratica artistica e offrendo la possibilità di unire il percorso artistico con indirizzi complementari come Economia, Informatica, Comunicazione o Psicologia. L’apertura del nuovo Guarini Center for the Arts, nella primavera 2025, ha confermato l’intenzione di scommettere sulla formazione artistica, ampliando gli spazi e i servizi a disposizione degli studenti con laboratori per stampa, pittura, fotografia e design, e sale conferenze per accogliere artisti ospiti e proiezioni di film. Al contempo, l’impegno per consolidare le relazioni e il dialogo con le istituzioni culturali della città assicura al Dipartimento di Arte e Design della JCU un posto tra le accademie internazionali in lingua inglese più valide in Italia. A dirigere il dipartimento è James Gardner, con cui abbiamo parlato delle ultime novità – la riqualificazione degli spazi e i nuovi servizi – dell’approccio alla formazione artistica e dei progetti futuri.
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Intervista a James Gardner della John Cabot University
Cosa possiamo dire del restyling dell’edificio dedicato al Dipartimento di Arte e Design? E perché avete deciso di investire ulteriormente in questa facoltà?
Si tratta di un investimento consapevole e significativo sul futuro della formazione artistica presso la John Cabot University, che punta a formare laureati di alto livello e con competenze interdisciplinari.
Il progetto di riqualificazione, affidato allo studio AeV Architetti, è stato sviluppato con due obiettivi chiave: in primo luogo, creare un ambiente professionale e flessibile per la produzione artistica; poi ripristinare e valorizzare l’identità storica dell’edificio. Abbiamo lavorato su un processo di “sottrazione” architettonica, rimuovendo le aggiunte incongruenti e riportando in vita gli elementi originali, come soffitti, pavimenti e scale. Le nuove finestre in legno e ferro sono state modellate sugli originali e tutti gli impianti (illuminazione, acustica, ascensore) sono stati progettati per rimanere visibili e facilmente adattabili all’edificio.
I lavori sono stati occasione per inaugurare il Guarini Center for the Arts. Qual è il suo ruolo?
Il centro è intitolato al deputato Frank J. Guarini, sostenitore di lunga data della JCU e appassionato d’arte, ed è sia uno spazio di sperimentazione che un ponte culturale tra l’Università e la città di Roma. Ospita gli spazi di lavoro per gli studenti: laboratori di disegno e incisione, design, studi di grafica e fotografia, con camere oscure. Ma può ospitare anche incontri con artisti, performance, proiezioni e progetti interdisciplinari che invitano studenti, docenti e professionisti in visita al dialogo. Ed è anche vetrina per le produzioni degli studenti, che quindi possono iniziare a confrontarsi con contesti professionali reali.

La formazione artistica alla JCU: tra interdisciplinarietà e relazioni con Roma
Al Dipartimento privilegiate un approccio interdisciplinare. In che modo questo aggiunge valore alla didattica?
L’interdisciplinarità è essenziale per il nostro modo di insegnare, pensare e creare. Il Dipartimento di Arte e Design promuove connessioni tra arte, design e altri campi – come economia, informatica, comunicazione e teoria politica – riflettendo il reale funzionamento del mondo dell’arte contemporanea.
Oggi gli artisti non lavorano isolati. Collaborano, costruiscono reti, lanciano iniziative: i nostri studenti imparano a creare opere che “risuonano” in tutti i contesti, criticamente consapevoli. Questa formazione interdisciplinare prepara gli studenti non solo a essere artisti e designer, ma anche a essere agenti culturali attivi e risolutori creativi di problemi.
Chi sono i vostri studenti?
Il nostro corpo studentesco è incredibilmente eterogeneo, proveniente da oltre 75 Paesi e composto da un mix di italiani, americani e molte altre nazionalità. Molti studenti arrivano per un semestre nell’ambito di programmi di scambio con università e istituti d’arte prestigiosi come la Northeastern University, la University of Delaware, il Pratt Institute e altri. Questo offre a tutti l’opportunità di collaborare, scambiare idee e crescere insieme in un ambiente internazionale che rispecchia l’interconnessione del mondo dell’arte odierno.
Dialogate con le altre istituzioni culturali di Roma?
Assolutamente sì. Roma è una città in cui la storia dell’arte e la creatività contemporanea dialogano costantemente, e consideriamo parte della nostra missione partecipare attivamente a questo dialogo culturale. Durante la passata Roma Gallery Weekend, di cui siamo stati partner ufficiali, per esempio, il rooftop dell’edificio ha ospitato il brunch di apertura: eventi come questo riflettono la nostra identità di istituzione attivamente coinvolta nella vivace scena culturale della città.
Collaboriamo con musei, fondazioni, spazi gestiti da artisti e centri di ricerca in tutta la città. E queste collaborazioni si concretizzano in tirocini, mostre fuori sede, guest lecture, workshop e collaborazioni curatoriali, offrendo agli studenti accesso diretto alle reti e alle piattaforme del mondo dell’arte romano.
Il dialogo con l’esterno si concretizza anche nell’insegnamento. Chi sono i vostri docenti?
Sono tutti artisti, designer e curatori attivi, profondamente inseriti nel mondo dell’arte. Figure come Catherine Biocca, Ilaria Gianni, Cornelia Lauf, Gabriele De Santis, Valerio Di Lucente e Michele Tocca portano il loro contesto professionale direttamente in aula. E i loro corsi non rimangono confinati tra le mura universitarie: i nostri docenti portano regolarmente gli studenti in città, visitando mostre, studi d’artista, spazi culturali indipendenti.
Cosa possiamo dire a proposito dei progetti in corso e in programma per il prossimo futuro?
I due focus sono la pratica interdisciplinare e lo scambio attivo con la città. Gli studenti lavorano con diversi media, combinando tecniche tradizionali come pittura, incisione e fotografia con la produzione digitale e i media sperimentali.
Ci impegniamo a formare laureati che eccellano sia come creatori che come pensatori critici, preparati a impegnarsi in modo significativo nel panorama dell’arte e del design contemporanei in continua evoluzione. Per perseguire ulteriormente questo obiettivo, accresceremo le opportunità di ospitare artisti, garantendo un coinvolgimento continuo delle voci di spicco del settore.
Livia Montagnoli
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