Zona Belli

  • LA RADA

Informazioni Evento

Luogo
LA RADA
Via alla Morettina 2 secondo piano della Centrale Swisscom, Locarno, Italia
Date
Dal al

La mostra sarà aperta fino a sabato 24 giugno, dal giovedì al sabato (15 giugno compreso), dalle 14 alle 19 e su appuntamento concordabile anche nei giorni festivi

Vernissage
02/06/2017

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Criteri consueti di progettazione di una mostra collettiva e di suo allestimento sono la coerenza e l’equilibrio. La rada, lo spazio per l’arte contemporanea di Locarno, ha invece scelto di basare quest’esposizione, come quella eclatante appena conclusasi ( Solidi Platoonici ), sulla diversità tra autori ed opere, fino al conflitto.

Comunicato stampa

Criteri consueti di progettazione di una mostra collettiva e di suo allestimento sono la coerenza e l'equilibrio. La rada, lo spazio per l'arte contemporanea di Locarno, ha invece scelto di basare quest'esposizione, come quella eclatante appena conclusasi ( Solidi Platoonici ), sulla diversità tra autori ed opere, fino al conflitto. Conflitto che per noi è spunto vitale, proteiforme, avverso alla noia ed al banale, ma che per fortuna o per paradosso si è risolto in Solidi Platoonici con un'ottima relazione tra gli artisti ed un reale gradimento da parte del pubblico.

Zona Belli in latino vuol dire zona di guerra, ma è anche una sciarada inversa con scarto basata sul nome della capitale del Ticino, Bellinzona. Infatti questi quattro artisti sono tutti giovani ticinesi operanti prevalentemente in Svizzera interna, tranne Robin Bervini. Sono eterogenei anche per regione di origine, provenendo da un territorio che va da Camorino fino a Coldrerio.

Procediamo in ordine alfabetico. Patrik Alvarez vive a Basilea, lavora principalmente con il medium pittorico e si esprime soprattutto su un supporto povero come la carta, piuttosto che sulla classica tela. In questa occasione esporrà olii su carta e collage, piccole opere che trasfigurano concetti come storia, cultura ed estetica, riletti attraverso l'immaginario popolare e ad una visione obliqua, laterale, eticamente guidata, del mondo dell'arte contemporanea.

Robin Bervini opera nell'intersezione tra fotografia professionale e fotografia d'arte. Alla rada porterà un progetto realizzato appositamente il cui esecutivo realizzato in digitale sarà accompagnato da polaroid di studio. In questo progetto compie un tentativo di avvicinamento del ritratto e del nudo alla resa pittorica di Egon Schiele, rispettando la contemporaneità dei soggetti e trasformando le caratteristiche cromatiche e pittoriche di Schiele con fotorealismo. Significativo è il suo rapporto amicale con modelle e modelli.

La sala espositiva più grande accoglierà un progetto in dialogo tra Marta Margnetti e Vera Trachsel - artiste già presenti nell'ultima edizione di Che c'è di nuovo? al Museo Cantonale a Lugano - progetto intitolato Le tue dita lunghe tempestate di gioielli . Vera Trachsel ha anche appena ottenuto il rilevante Premio Manor 2018, mentre Marta Margnetti è in selezione per il Kiefer Hablitzel 2017.

Le due artiste ed amiche trasformeranno la sala in un possibile ambiente quotidiano di una persona immaginaria, spazio in cui troveranno posto anche oggetti indefiniti e la cui funzione non è chiara. Tali oggetti, realizzati con materiali spurii (sapone, gommapiuma, stoffa, …) o recuperati, saranno firmati separatamente dalle due artiste, che invece avranno come opera in comune un dialogo manoscritto a muro: un gioco per associazioni oniriche sviluppato tra loro via web. Il loro obiettivo è cercare di portare lo spettatore a fantasticare sulla possibile vita dell'abitatore di un siffatto ambiente, sulle sue attività e sulla sua condizione esistenziale.

Zona di guerra e di conflitto, dunque. Ma chissà se dopo aver visitato la mostra, leggerete il titolo invece come “zona dei belli”?

La mostra sarà aperta fino a sabato 24 giugno, dal giovedì al sabato (15 giugno compreso), dalle 14 alle 19 e su appuntamento concordabile anche nei giorni festivi. Ingresso libero.

Questa esposizione fa parte di As a trend, as a friend, as a known enemy (Nirvana, 1991) , progetto supportato da Pro Helvetia.

Il programma annuale della rada è sostenuto da Migros Percento culturale e da Repubblica e Stato del Canton Ticino DECS – fondi SwissLos.

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The parameters that are usually used to shape a group show are consistency and balance. La rada, contemporary art space based in Locarno, has instead chosen to ground this exhibition – as it happened with the past one ( Solidi Platoonici ), on the variety, variety of authors and works, taking this aspect to the conflict. This conflict to us is vital, protean, counter-boring and banal, and luckily or paradoxically had resulted in Solidi Platoonici in a good relationship between artists and the true appreciation of the public.

Zona Belli, that in Latin means war zone, is also an inverse charade with scrap based on the name of the capital of Ticino, Bellinzona, as in fact the four artists are all young Ticinians operating mainly in the Inner Switzerland, with the exception of Robin Bervini. It is a heterogeneous group, as the place where the artists are coming from ranges from Central to Southern Ticino.

We shall proceed in alphabetical order. Patrik Alvarez lives in Basel and works mainly with the pictorial medium often on a poor support like paper, rather than on classic canvas. On this occasion he will show some oils on paper and collage, small works that transcend concepts such as history, culture and aesthetics, reinterpreted through the popular imagery and an oblique, lateral, ethically guided vision of the world of contemporary art.

Robin Bervini works on the intersection between professional and art photography. For la rada he customized a project where the digital executive will be accompanied by a study of polaroids. In this project he attempts to make the portrait and the nude close to the Egon Schiele's pictorial rendering, in respect of the contemporaries of the subjects and transforming Schiele's chromatic and pictorial features through photorealism. It is particularly important his friendly relation with the models.

The bigger room of la rada will host a project that is a dialogue between Marta Margnetti and Vera Trachsel – both artists took already part of the last edition of Che c'è di nuovo? at the Museo Cantonale in Lugano – the project is titled Le tue dita lunghe tempestate di gioielli . Vera Trachsel has been granted with the Manor Award 2018, while Marta Margnetti is in the selection for the Kiefer Hablitzel 2017.

The two artists and friends will transform the room into a possible everyday environment of an imaginary person, a space where there will be also undefined objects whose function is unclear. These items, made of spurious materials (soap, foam, fabric,…) or found objects, will be signed separately by the two artists, who will have an artwork in common: a wall hand-written dialogue : an oneiric associations game built via e-mail. Their goal is to try to bring the viewer to imagine an inhabitant of this environment, his activities and his existential condition.

War zone and conflict, then, but who knows if, after visiting the exhibition you read the title as a “beauties zone”.

The exhibition will open on Friday June 2nd at 6 pm at la rada in Locarno and will be displayed until June the 24th. It opens Thu-Sat (June 15th included), h 2pm - 7pm and on appointment. Free entry.

This show is a part of As a trend, as a friend, as a known enemy (Nirvana, 1991) , a project by Riccardo Lisi supported by Pro Helvetia.

The year program of la rada is helped by Migros Percento culturale and by Repubblica e Stato del Canton Ticino DECS – fondi SwissLos.