Yuval Avital – Icon-Sonic Postcards n.2
Prima tappa del musicista, compositore e artista internazionale Yuval Avital al Macro Museo di Arte Contemporanea di Roma che coinvolgerà oltre 300 partecipanti in 12 performance, una raccolta di voci e gesti, un coro di timbri e sussurri per una grande installazione multimediale, performance e spettacoli collettivi.
Comunicato stampa
ICON-SONIC POSTCARDS N.2
POSTCARDS FROM ROME
di YUVAL AVITAL
ROMA INVADE IL MACRO
1° tappa 1-7 dicembre 2018 MACRO ASILO, ROMA
Una raccolta di voci e gesti per una grande installazione multimediale, performance collettive e azioni d’arte. Yuval Avital invita gli abitanti di Roma a comporre un coro di timbri e sussurri, in cui non è necessaria alcuna conoscenza musicale. Attraverso una open-call e il reclutamento di un’équipe romana di curatori e operatori dell’arte, la città è chiamata a esprimersi collettivamente in un’opera dove la voce rispecchia il territorio e le sue sfaccettature, e dove l’unicità di ciascuno, nelle singolarità vocali, del proprio volto e della storia vissuta, si rende compartecipe di una polifonia concorde.
Prima tappa: 1.12.2018 – 7.12.2018
Seconda tappa: 13.05.2019 – 19.05.2019
Tappa finale e presentazione: 1.11.2019 – 1.12.2019
Inizia la prima tappa di Icon-Sonic Postcards n.2 di Yuval Avital. Un’installazione icono-sonora che vede nella partecipazione attiva della cittadinanza l’espressione estetica ed etica di un’immagine di città, laddove la singolarità della presenza di ognuno e della sua personale rappresentazione, coincide con una forma democratica di protagonismo del pubblico, riprendendo il concetto di “demopraxia” diffuso da Pistoletto, fondamentale per una trasformazione responsabile della società.
Durante la prima fase del progetto che si svolgerà dal 1 al 7 dicembre 2018, Yuval dirigerà 12 performance con un totale di oltre 300 partecipanti, tra cui il corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment, l’Antropocoro, Circuiterie, MaTeMù, Musica Bene Comune, la Polisportiva Sociale Castellinsieme, e tanti altri.
Al Macro Asilo la project room dell’opera in costruzione è condivisa con il pubblico: mappe, fotografie, appunti dell’artista e dell’équipe, sette grandi partiture visive alla guida del coro e il set di ripresa.
L’inizio di un grande affresco vocale, composto da suoni e immagini della città, verrà condiviso con il pubblico e i partecipanti al museo.
Postcards from Rome è il secondo progetto della serie Icon-Sonic Postcards, successivo a Reggio Emilia (Festival Aperto, 2017, curato da Roberto Fabbi) in cui Avital indaga la voce del territorio e dei suoi abitanti, attraverso le rappresentazioni icono-sonore dei numerosi partecipanti. Se la città e la sua storia possono essere considerate un fiume inarrestabile e indistinto di voci, di eventi e di corpi, Icon-Sonic Postcards orchestra queste acque in un’indagine poetica sull’immagine dei territori, che articola tra loro le singolarità vocali ed estetiche di cui si compone il mosaico abitativo e culturale.
Icon-Sonic Postcards n.2 – Postcards from Rome, è un’opera complessa costruita sulla stratificazione di linguaggi diversi, al cui centro si colloca il pubblico e i suoi spazi di vita, come coralità territoriale.
La voce, con le sue sonorità e i suoi modi espressivi, è sempre stata centrale in tutta la produzione di Avital.
Dalle collaborazioni con Maestri di materie vocali estese e rare, dai canti diafonici dei nomadi del Kazakistan, a tradizioni singolari come quelle dei samaritani e assieme ai grandi solisti della musica classica, fino ad arrivare alla partecipazione collettiva e corale delle folle, elaborata dall’artista nel progetto Crowd Music – presentato in manifestazioni come il Festival d’Autunno di Varsavia e al Teatro dell’Opera Valli a Reggio Emilia (REKA, 2014/2016), oltre che alla Fabbrica del Vapore a Milano, dove una mastodontica composizione (GARON, 2012) per 45 tube, percussioni e folla, dialogava con il Dirty Conrner di Anish Kapoor.
Come un’impronta digitale, la voce manifesta l’unicità della persona, nella complementarità con la propria presenza fisica, così che in Postcards queste voci uniche ed eterogenee si armonizzano in un grande “meta-coro” che rappresenterà, nella condivisione delle sonorità, la voce di Roma: l’espressione di un territorio non solo geografico, ma in primo luogo esistenziale, ponendo al centro dell’inarrestabile fiume della storia, e della sua fuga dalla rappresentazione, un’immagine della città compartecipe e priva di gerarchie.