Xilogenesi

Informazioni Evento

Luogo
ORTO BOTANICO
Via Orto Botanico, 15, 35123 , Padova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
26/09/2025
Generi
arte contemporanea

La collezione di libri in legno di Eugenio Trevisan. Dal diciannovesimo secolo ad oggi, la storia, il restauro, l’arte contemporanea.

Comunicato stampa

XILOGENESI ALL’ORTO BOTANICO DI PADOVA
La collezione di libri in legno di Eugenio Trevisan
Dal diciannovesimo secolo ad oggi, la storia, il restauro, l’arte contemporanea
27 settembre 2025/6 gennaio 2026
Xilogenesi è un progetto scientifico, culturale e artistico, di valorizzazione e comunicazione, per la Xiloteca ottocentesca di Eugenio Trevisan.
Esso si attua grazie ad una rete territoriale e culturale, avviata grazie alla collaborazione tra Dolomiti Contemporanee e il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali
Dell’Università degli Studi di Padova (TESAF), il Centro Studi per l’Ambiente Alpino Lucio Susmel di San Vito di Cadore, e il CAM Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova.
Con oltre 40 artisti coinvolti e tre mostre tra giugno 2025 e gennaio 2026.
Dopo le prime due mostre, allestite all’ex stazione ferroviaria di Borca di Cadore e nella Serra del giardino di Palazzo Lazzaris a Perarolo di Cadore, svoltesi tra giugno e agosto 2025, la Xiloteca di Eugenio Trevisan torna là dov’era stata realizzata a metà del XIX Secolo: a Padova, questa volta presso il Museo botanico dell’Orto botanico, dove rimarrà aperta e visitabile sino al 6 gennaio 2025.

Xilogenesi

Orto botanico di Padova, Museo botanico
Via Orto botanico 15, Padova
Dal 27 settembre 2025 al 6 gennaio 2026
Inaugurazione venerdì 26 settembre alle ore 18.00
Date e orari di apertura: dal martedì alla domenica e nei giorni festivi, secondo gli orari di apertura dell’Orto botanico.
Settembre: ore 10.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.15).
Ottobre (fino al 24): 10.00-18.00 (ultimo ingresso ore 17.15)
Da sabato 25 ottobre a gennaio: 10.00-17.00 (ultimo ingresso ore 16.15).
Per maggiori informazioni sugli accessi e sulle tariffe d’ingresso ortobotanico1545.it
In occasione di Science4All, la festa delle scienze dell’Università di Padova, il 27 e il 28 settembre l’accesso all’Orto botanico e alla mostra è gratuito.

Artisti: Ariele Bacchetti, Grazia Bacchetti, Mattia Barbieri, Lorenzo Barbasetti di Prun, Francesco Battistello, Giulia Maria Belli, Simone Carraro, David Casini, Jonathan Colombo, Elena De Angeli, Eliane Diur, Greta Fabrizio, Bruno Fantelli, Anna Furlan, Leonardo Furlan, Riccardo Giacomini, Agnese Guido, Sofia Izmailova, Megan Littlewood, Riccardo Lodi, Gabriele Longega, Anna Marzuttini, Marco Mastropieri, Alice Mazzer, Alessandro Pagani, Sebastiano Pallavisini, Chiara Peruch, Francesca Pieropan, Beatrice Pistolesi, Italo Pradella, Francesca Rinaldi, Francesco Ronchi, Bianca Francesca Serafin, Giacomo Silva, Alan Silvestri, Martin Schuster, Kristian Sturi, Tuorlo, Tommaso Viccaro, Giuseppe Vigolo, Sebastiano Zafonte, Rebecca Zen.


Le mostre 2025/2026

Tre esposizioni, che si realizzano tra giugno 2025 e gennaio 2026, raccontano il progetto Xilogenesi. Le opere degli artisti vengono allestite a Padova insieme a quattro degli esemplari originali della Xiloteca. Tutti gli altri esemplari originali (52 libri in legno) per esigenze legate alla loro conservazione, rimangono custoditi presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore. È possibile prenotare una visita al Centro Studi, in date e orari da definirsi via via, e che sono legati alla disponibilità del personale del Centro (per info scrivere a [email protected] ).
Le tre mostre si realizzano a Borca di Cadore (Bagagliera ex Stazione ferroviaria, giugno 2025), a Perarolo di Cadore (Serra di Palazzo Lazzaris, agosto 2025), e presso l’Orto botanico di Padova, nel Museo botanico (settembre 2024/gennaio 2025).
L’Orto botanico di Padova è il più antico orto botanico universitario al mondo, dal 1997 parte del patrimonio mondiale UNESCO perché “è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura”. Dal 1545 nella sua sede originaria, ha una caratteristica pianta a forma di quadrato inscritto nel cerchio. Il suo Orto antico, il Giardino della biodiversità e il Museo botanico permettono di viaggiare tra 6.000 piante, attraversando cinque secoli di storia e cinque continenti.
Il Museo botanico, inaugurato nel 2023 e sede della mostra, arricchisce l’esperienza di visita con un percorso espositivo che intreccia storia, scienza e cultura. Infatti, permette di scoprire il patrimonio botanico e medico dell’Università di Padova, con erbari, reperti, strumenti e libri rari che raccontano quasi cinque secoli di ricerca e mettendo in luce il ruolo dell’Orto come luogo di scambio, sperimentazione e conoscenza.
L’inaugurazione della mostra Xilogenesi al Museo botanico avrà luogo venerdì 26 settembre alle ore 18.00, ed è inclusa nel programma di Science4All, il festival scientifico dell’Università di Padova che si svolge dal 26 al 28 settembre, rivolto alla cittadinanza e alle scuole con l’obiettivo di comunicare la scienza in modo semplice e coinvolgente a tutte e tutti.

Il progetto Xilogenesi costituisce un’opportunità esemplare di valorizzazione per la straordinaria Xiloteca di Eugenio Trevisan, una biblioteca di botanica forestale conservata dal TESAF, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino Lucio Susmel di San Vito di Cadore.
Xilogenesi cura, valorizza e rinnova questa collezione unica di libri in legno, realizzata con perizia eccezionale attorno alla metà del XIX secolo da Eugenio Trevisan, connettendo aspetti di studio e ricerca scientifica ed ecologica, rinnovazione culturale e artistica, valorizzazione e comunicazione, costruendo un programma interdisciplinare.
La rete eterogenea che sviluppa il progetto, e che si amplia di continuo, secondo un principio di biodiversità culturale, oltre al TESAF include al momento il CAM, Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova, Dolomiti Contemporanee e Progettoborca, i Comuni di Borca di Cadore, San Vito di Cadore, Perarolo di Cadore, e il Museo botanico dell’Orto botanico di Padova.
Il progetto Xilogenesi è stato attivato grazie al Bando Borghi del MiC, incentrato su “rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale e rurale...” e sull’attrattività dei borghi storici”, di cui il Comune di Borca di Cadore è risultato assegnatario nel 2022, con un progetto generale legato ai temi di territorio e rigenerazione, denominato “Rigenerazione a base culturale con Dolomiti Contemporanee”, che si determina anche attraverso la diffusione e partecipazione territoriale. Questo approccio aperto ha consentito l’attivazione di una relazione essenziale tra i Comuni di Borca e San Vito di Cadore, implementata dal TESAF e Dolomiti Contemporanee, attivatori territoriali interconnessi.

La Xiloteca di Eugenio Trevisan
La Xiloteca di Eugenio Trevisan è una collezione di libri in legno, realizzata nel XIX secolo,
proprietà dell’Università degli Studi di Padova. È conservata dal Tesaf, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino Lucio Susmel di San Vito di Cadore.
Questi piccoli, straordinari volumi lignei, realizzati con maestria artigianale e artistica, mostrano e descrivono minutamente ogni specie raccolta in ogni sua parte. La Xiloteca, nella sua configurazione originale, era costituita da una collezione di cento esemplari lignei, ognuno dedicato ad una specie forestale differente.
Si tratta di piccoli libri lignei, ognuno della misura di 19x12.5x3.5 centimetri. La costa (dorso), è realizzata con la corteccia dell’albero. Sulla costa sono riportati il nome in latino e il nome scientifico della specie.
Il libro è un piccolo scrigno a due ante. Una volta aperto, svela il suo contenuto, magistralmente organizzato attraverso una squisita perizia artigiana.
All’interno, gli alloggiamenti, in piccoli cassetti, ospitano ogni parte della pianta.

«Un rametto, a cui si aggiunge anche una sezione trasversale, un semenzale, cioè la piantina piccola, il fiore, la radice, anche in questo caso con una sezione trasversale, un blocchetto di legno per l’utilizzo tecnologico - spiega il prof Tommaso Anfodillo, Coordinatore Centro Studi per l'Ambiente Alpino del dipartimento TESAF dell’Università di Padova -. E poi troviamo dei contenitori: uno contiene i semi, un altro la segatura, il terzo contiene la cenere, che si ottiene dalla combustione, ed è affiancato da un pezzettino di carbone. Tutte queste parti vengono indicate in un fogliettino conservato al centro di ogni libro, nel foglio vi è la descrizione delle caratteristiche della specie, per esempio l’abete bianco, albero sempreverde di legno di qualità.»

Il progetto Xilogenesi. Rete e programma.
La Xiloteca è conservata dal Tesaf, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, al Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore. Xilogenesi è un programma di valorizzazione della collezione attraverso l’arte contemporanea e un network culturale e territoriale. La Xiloteca viene restaurata.
Assai rilevante il contributo del CAM, Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova, anch’esso coinvolto nel progetto, nella fase iniziale di studio approfondito e ricerca sulle origini della Xiloteca, come nel lavoro volto alla sua tutela.
La riconsegna dei libri restaurati al Centro Studi per l’Ambiente Alpino è avvenuta a giugno
2025.
Una serie di nuovi libri prende la forma dell’opera d’arte. Gli artisti, oltre quaranta, sono stati
coinvolti da Dolomiti Contemporanee. Tra giugno 2025 e giugno 2026, si realizzano mostre, presentazioni, edizioni.

Le specie incluse nella collezione originale della Xiloteca.
In origine, la Xiloteca di Eugenio Trevisan comprendeva cento specie forestali. In seguito ad alcune vicissitudini storiche, quarantaquattro esemplari sono andati perduti. Si tratta di piccoli libri lignei, della misura di 19x12.5x3.5 centimetri. Ogni libro è un piccolo scrigno a due ante. La costa (dorso), è realizzata con la corteccia dell’albero. Su di essa sono riportati il nome in latino e il nome scientifico della specie. È disponibile la lista completa degli esemplari superstiti.

Il restauro della Xiloteca.
La prima fase di Xilogenesi ha condotto al restauro degli esemplari originali da parte dell’Università degli Studi di Padova. Il programma di restauro conservativo, Ri-legature in legno – Wood-bindings, è stato completato a maggio 2025. I libri sono stati prelevati dalla restauratrice, la dott.ssa Stefania Sartori, e trasferiti in laboratorio per l’esecuzione del trattamento anossico e degli altri interventi. La riconsegna dei libri al Centro Studi Ambiente Alpino è avvenuta a giugno 2025.

L’arte contemporanea: aggiornamento creativo della collezione.
La collezione, oltre a venire restaurata, si aggiorna: per questo il progetto s’intitola Xilogenesi.
Patrimonio della storia, essa si proietta e radica nel futuro.
Una serie di nuovi libri, nella forma di opere d’arte, vengono realizzati da alcuni artisti selezionati da Dolomiti Contemporanee.
I primi artisti coinvolti sono: David Casini, Kristian Sturi, Giuseppe Vigolo. Ognuno di loro
ha sviluppato un progetto, che ha condotto alla realizzazione di un’opera d’arte. Si tratta di tre installazioni, realizzate con materiali differenti, che trovano posto nelle prime tre mostre in programma.
Un quarto progetto viene sviluppato insieme all’artista Ariele Bacchetti. Si tratta di una raccolta di quarantaquattro disegni, in formato A4, ognuno dei quali è stato realizzato da un artista differente. Ogni artista ha selezionato una specie forestale, lavorando poi, a partire da questo specifico soggetto, attraverso la propria libera immaginazione pittorica.

La lista completa degli artisti ad oggi coinvolti in Xilogenesi:
Ariele Bacchetti, Grazia Bacchetti, Mattia Barbieri, Lorenzo Barbasetti di Prun, Francesco Battistello, Giulia Maria Belli, David Casini, Simone Carraro, Jonathan Colombo, Elena De Angeli, Eliane Diur, Greta Fabrizio, Bruno Fantelli, Anna Furlan, Leonardo Furlan, Riccardo Giacomini, Agnese Guido, Sofia Izmailova, Megan Littlewood, Riccardo Lodi, Gabriele Longega, Anna Marzuttini, Marco Mastropieri, Alice Mazzer, Alessandro Pagani, Sebastiano Pallavisini, Chiara Peruch, Francesca Pieropan, Beatrice Pistolesi, Italo Pradella, Francesca Rinaldi, Francesco Ronchi, Bianca Francesca Serafin, Giacomo Silva, Alan Silvestri, Martin Schuster Frimiana, Kristian Sturi, Tuorlo, Tommaso Viccaro, Giuseppe Vigolo, Sebastiano Zafonte, Rebecca Zen. I quarantaquattro disegni sono stati raccolti all’interno di una custodia lignea (in cirmolo), ideata da Italo Pradella, responsabile del Laboratorio di falegnameria del Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo, insieme agli stessi studenti del Liceo. Alcuni dei disegni vengono qui presentati stesi in teca. Un’interazione questa legata al tema della formazione didattica, alla quale Dolomiti Contemporanee attribuisce grande importanza, che amplia ulteriormente la rete culturale e territoriale del progetto Xilogenesi.

Prometheus_Open Food Lab in Xilogenesi: una ricerca sul potenziale edibile di alcune specie forestali a partire da quelle alpine. In occasione dell’opening patavino (26 settembre 2025) Prometheus Open Food Lab proporrà un evento edibile performativo legato ad alcune delle specie arboree già presenti nello Xilario di Eugenio Trevisan.
Prometheus_Open Food Lab è un laboratorio di ricerca sull’edibile in ambienti remoti, ideato e curato dallo chef-designer Lorenzo Barbasetti di Prun con lo scopo di ripristinare il ruolo ecologico delle attività umane nel paesaggio. Fondato nel 2017 tra Borca di Cadore e Londra, ha sede principale nell’ex Villaggio ENI da dove esplora il cibo come strumento culturale di interpretazione e trasformazione del paesaggio in stretta collaborazione con Dolomiti Contemporanee.
La proposta di nuovi ingredienti nel patrimonio linguistico della gastronomia è lavoro principalmente culturale di educazione del gusto e prima ancora di assimilazione, ovvero di riconoscimento dell’alimento alieno come compatibile con sè.
Per l’incontro all’Orto botanico Prometheus si concentrerà su un singolo ingrediente: il sorbo dell’uccellatore. Rosacea, parente prossima delle mele di cui il frutto ricorda una riproduzione in scala ridotta e moltiplicata nel numero. Il sorbo è stato usato per secoli con molteplici applicazioni prima di cadere in disgrazia. In questi giorni sta maturando sugli alberi delle Dolomiti una quantità di frutti arancio-rossi come non si vedeva da tempo.
Proveremo a portarne il sapore complesso, antico e contemporaneo, con un gioco, uno scherzo, un vizio nell’ottocentesca aula di botanica dell’Orto botanico di Padova. Una gemma, compressa, capsula, caramella: parte medicina, parte capriccio, espediente dell’esplorazione del paesaggio.

Rete e partners: Comune di Perarolo di Cadore, Comune di Borca di Cadore, Comune di San Vito di Cadore, TESAF Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università
degli Studi di Padova, Centro Studi per l’Ambiente Alpino Lucio Susmel di San Vito di Cadore, Progettoborca, CAM Centro di Ateneo per i Musei dell'Università di Padova, Orto botanico dell’Università di Padova, Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo.

Proloco Perarolo di Cadore, gli abitanti e i volontari di Perarolo, Artecos, DB Group, Vigne
Salse, Vini Biasiotto, Panificio Marcon, Azienda Agricola Sanwido, Unterberger Bechèr, tutta la rete DC.