Worldly practices / Pratiche dell’essere nel mondo – Maria Thereza Alves / Jimmie Durham

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Piazza Mafalda Di Savoia , Rivoli, Italia
Date
Il
Vernissage
20/01/2018

ore 16-18

Biglietti

Entrata libera con biglietto d’ingresso al Museo Il biglietto vidimato della navetta Rivoli Express dà diritto all’ingresso ridotto al Museo Partecipa agli incontri raggiungendo il Museo con Rivoli Express! Ogni sabato, domenica e festivi è attiva la navetta Rivoli Express di GTT che collega Piazza Castello a Torino, la Stazione di Porta Susa (Piazza XVIII Dicembre) e il Castello di Rivoli. Biglietti: 3 € andata e ritorno Il biglietto vidimato dà diritto all’ingresso ridotto al Museo

Artisti
Jimmie Durham, Maria Thereza Alves
Uffici stampa
STILEMA
Generi
performance - happening, incontro - conferenza, serata - evento, video
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Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta nel Teatro del Castello, il primo incontro di un nuovo programma di attività di ricerca intitolato Worldly practices / Pratiche dell’essere nel mondo, organizzato dal Dipartimento Curatoriale e dal CRRI (Castello di Rivoli Research Institute).

Comunicato stampa

Maria Thereza Alves e Jimmie Durham, Veracruz/Virginia, 1992, performance - Courtesy Museo de Monterrey

Evento speciale: Worldly practices / Pratiche dell’essere nel mondo

Opere video e performance per la videocamera 2004-2013 di Maria Thereza Alves e Jimmie Durham

Sabato 20 gennaio 2018, ore 16

Seguirà alle ore 17 una conversazione tra gli artisti e Carolyn Christov-Bakargiev

Teatro del Castello

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta sabato 20 gennaio 2018 dalle ore 16 alle ore 18, nel Teatro del Castello, il primo incontro di un nuovo programma di attività di ricerca intitolato Worldly practices / Pratiche dell’essere nel mondo, organizzato dal Dipartimento Curatoriale e dal CRRI (Castello di Rivoli Research Institute).

Questo ciclo indaga, attraverso l’arte contemporanea, la complessità dei rapporti tra cultura eurocentrica tradizionale e mondi indigeni.

Dopo la proiezione di una selezione di opere video e performance per la videocamera, gli artisti Maria Thereza Alves e Jimmie Durham - per la prima volta insieme in un confronto pubblico - dialogheranno con Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Museo.

Maria Thereza Alves, artista e intellettuale nata e cresciuta in Brasile, è vincitrice del prestigioso premio Vera List Center Prize for Art and Politics 2016-2018.

Nei primi anni settanta incontra l’artista cherokee Jimmie Durham, nato e cresciuto negli Stati Uniti, con cui inizia un sodalizio che li porta a condividere sia il lavoro artistico sia la vita personale, improntati entrambi alla difesa di diritti umani, della cultura e dell’ambiente naturale di cui le popolazioni indigene nel mondo sono custodi.

Attraverso linguaggi eterogenei come il video e l’installazione, il disegno e la fotografia, la performance e il testo politico, i due artisti guardano ai grandi cambiamenti politici, culturali e sociali del mondo contemporaneo.

Se Maria Thereza Alves documenta le trasformazioni post-coloniali, ecologiche e sociali e i loro effetti sull’ambiente, il lavoro di Jimmie Durham, che si compone di sculture, pitture, disegni, installazioni e poesie vuole invece denunciare la deriva dell’umano nell’era della globalizzazione.

L’artista d’origine Cherokee mostra con forza icastica l’identità e la creatività delle comunità marginali sempre minacciate dalla prepotenza economica e ideologica della società contemporanea. Ed è il continuo rimando alla sua provenienza etnica, il fulcro sul quale ruota la prima grande retrospettiva itinerante americana, At the Center of the World, partita dall’Hammer Museum di Los Angeles e attualmente in corso fino al 28 gennaio al Whitney Museum of American Art di New York.

Nel 2012 Maria Thereza Alves ha partecipato a dOCUMENTA(13) con The Return of a Lake: l’installazione denuncia la brutalità del potere e gli esiti di quello che fu un vero e proprio ecocidio conseguente alla scelta di prosciugare, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, un lago nella regione di Chalco, a sud di Città del Messico; il lago che sta ora riaffiorando rappresenta una rivincita della natura e della cultura indigena.

Con l’opera The History of Europe (2011) realizzata per dOCUMENTA(13),Jimmie Durham traccia quasi in un percorso etnografico gli sviluppi e gli inciampi politici, culturali e sociali immanenti al concetto di Europa. Nel corso della rassegna l’artista ha inoltre piantato, presso il parco Karlsaue, alberi di mele della varietà Black Cherokee e Korbinian come tributo al loro creatore, il prete e giardiniere bavarese deportato nel campo di concentramento di Dachau nel 1941.

Note biografiche

Maria Thereza Alves (San Paolo, Brasile, 1961, vive in Germania) è un’artista e co-fondatrice del Partito Verde di San Paolo, Brasile, nel 1987. Come membro dell’International Indian Treaty Council, di base a New York, nel 1979 Maria Thereza Alves ha tenuto un discorso sugli abusi dei diritti umani della popolazione indigena del Brasile alla conferenza sui diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Nel 2012, José Manuel Barroso, presidente dell’Unione Europea, ha chiesto all’artista di entrare a far parte del suo comitato speciale per formulareNew Narrative for Europe, tavolo di lavoro presentato pubblicamente a Venezia. Maria Thereza Alves ha partecipato alla Biennale di San Paolo nel 2016 con l’opera A Possible Reversal of Missed Opportunities, 2016, che tenta di decolonizzare l’immaginazione nel contesto contemporaneo brasiliano. Con il progetto Seeds of Change, ha ricevuto il premio Vera List Center Prize for Art and Politics per il periodo 2016-2018 a New York. Ha esposto in mostre personali presso il MUAC a Città del Messico (2014) e il CAAC a Siviglia (2015). Ha esposto presso numerose istituzioni internazionali quali: Sharjah Biennale, São Paulo Biennale (2016 e 2010), Parque Lage, Rio de Janeiro (2016); Rua dos Bandeirantes, (a cura di OuUnPo) (2014), São Paulo; CAAC, Sevilla (2015); MUAC, Mexico City (2014); MAMAM, Recife (2014); Berlin Biennale (2014); Taipei Biennale (2012); MAC, Marseilles (2013); Maison Rouge, Paris (2013); dOCUMENTA(13) (2012), Jewish Museum, Berlin (2011-2012); Palais Tokyo, Paris (2009); Guangzhou Triennale (2008); Manifesta, Trento (2008); Tamayo Museum, Mexico City (2008); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2008); Berlin Film Festival (2008); Arnolfini Gallery, Bristol (2007-2008); San Francisco Art Institute (2006-2007); Kunsthalle, Basel (2006); Liverpool Biennale (2004); Temistocles 44, Mexico City (1994); Central Space Gallery, London (1993); New Museum, New York (1993); Casa del Lago, Mexico City (1991); La Estacion Gallery, Cuernavaca, Mexico (1990); Minor Injury Gallery, New York (1986); Kenkeleba House Gallery, New York (1985).

Jimmie Durham (Washington, Arkansas, 1940) è un artista, scrittore e poeta americano di origine Cherokee che vive e lavora in Europa. Leader dell’American Indian Movement negli anni settanta, è stato rappresentante dell’International Indian Treaty Council presso le Nazioni Unite. Attraverso la Foundation of the Community of Artists e come editor del periodico Art and Artists ha difeso i diritti degli artisti. Ha inoltre riunito in un’unica coalizione, la People’s Alliance, diverse popolazioni discriminate negli Stati Uniti e all’estero. Nel 2017 l’Hammer Museum di Los Angeles gli ha dedicato un’importante retrospettiva ospitata anche presso il Walker Art Center, Minneapolis (2017), il Whitney Museum of American Art, New York (2017-2018) e il Remai Modern, Saskatoon, Canada (2018). Ha partecipato a Documenta IX (1992) e a varie biennali tra cui: Sharjah Biennale, UAE (2015); Biennale di Venezia (2012, 2005, 2003, 2001 e 1999); Biennale di San Paolo (2010); Taipei Biennale (2012), Biennale di Sydney (2004), Whitney Biennale (1993). Jimmie Durham ha esposto in numerose mostre personali presso istituzioni internazionali come: Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma (2016); Serpentine Gallery, Londra (2015); Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2015); Parasol Unit Foundation for Contemporary Art, Londra (2014); Museum Van Hedendaasge Kunst Antwerpen (muhka), Antwerp (2012); Fondazione Morra Greco, Palazzo Reale, Napoli (2012); Portikus, Francoforte (2010); Musée d’art moderne de la Ville de Paris (mam/arc), Parigi (2009); Museo D’Arte Contemporanea Donna Regina Madre, Napoli (2008); de Pury & Luxembourg, Zurigo (2007); Kunstverein, Monaco (1998); De Vleeshal, Middelburg, Olanda (1995); Palais des Beaux-Arts, Bruxelles, (1993). Ha preso parte a diverse mostre collettive presso: MIT List Visual Arts Center, Massachusetts (2013); Centre Georges Pompidou (mam-cci), Parigi (2011); Haus der Kulturen der Welt, Berlino (2010); S.M.A.K, Gent (2009); Modern Art Oxford, Oxford (2009); Reykjavík Art Museum - Kjarvalsstaðir, Reykjavik, Islanda (2008); MARCO, Museo de Arte Contemporánea de Vigo, Spagna (2007) e altre.