Working class. Luca Comerio e l’Archivio Saffa

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO OBERDAN
Viale Vittorio Veneto 2, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
11/01/2016

ore 12

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Luca Comerio
Generi
fotografia
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Le immagini, così potenti e suggestive, ci raccontano, a più di cento anni di distanza, la storia di una delle più importanti aziende italiane e d’Europa, la SAFFA, la maestria di uno dei fondatori e padri del cinema italiano, Luca Comerio, e le centinaia di storie personali che possiamo leggere sui volti delle operaie e degli operai, talvolta bambini, fotografati davanti ai loro stabilimenti, regalandoci un grande affresco sociale, industriale e culturale di inizio secolo.

Comunicato stampa

Dal 10 gennaio al 17 febbraio 2016, presso il foyer di Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione con Gruppo Fotografico Il ponte-Archivio Storico Tunesi, presenta la mostra fotografica WORKING CLASS – LUCA COMERIO E L’ARCHIVIO SAFFA.

1910. Il pioniere della fotografia e del cinema italiano Luca Comerio, all’apice della fama e della carriera professionale, è incaricato dalla Società Anonima Fabbriche Riunite di Fiammiferi, la futura SAFFA, di fotografare tutti gli stabilimenti della Società, dislocati in varie regioni d’Italia, con le relative maestranze.
Il risultato di questo incarico sono 3 album, ora conservati all’Archivio SAFFA, che raccolgono 50 stampe fotografiche originali, di dimensioni eccezionali che rivelano una tecnica fotografica estremamente innovativa, di cui la presente Mostra offre una selezione in grandi dimensioni.
Le immagini, così potenti e suggestive, ci raccontano, a più di cento anni di distanza, la storia di una delle più importanti aziende italiane e d’Europa, la SAFFA, la maestria di uno dei fondatori e padri del cinema italiano, Luca Comerio, e le centinaia di storie personali che possiamo leggere sui volti delle operaie e degli operai, talvolta bambini, fotografati davanti ai loro stabilimenti, regalandoci un grande affresco sociale, industriale e culturale di inizio secolo.
Realizzata con il patrocinio del Comune di Magenta, la Mostra è nata dal felice incontro tra la Cineteca – depositaria di molti materiali di Luca Comerio – e il Gruppo Fotografico Il ponte e l’Archivio Storico Tunesi, da anni impegnati nella valorizzazione del patrimonio lasciato dall’Archivio SAFFA.

Domenica 10 gennaio alle ore 12 inaugurazione della mostra con aperitivo operaio (mortadella & lambrusco) e in sala una serie di filmati di Luca Comerio. Ingresso libero con Cinetessera.

LA SAFFA
Fondata nel 1860, nel 1887 SAFFA apre la succursale nella frazione di Ponte Nuovo di Magenta e Boffalora sopra Ticino, dà lavoro a 600 persone, raggiunge una produzione di 500.000 scatole di fiammiferi e cerini all’anno e si qualifica in breve tempo tra le aziende più importanti d’Europa. La scelta del luogo è strategica per la disponibilità di acqua del vicino canale Naviglio Grande.
L’intera vicenda SAFFA è multiforme. A partire da un fiammifero, la sua produzione si arricchisce progressivamente con il potenziamento del settore di ricerca sui materiali di derivazione e scarto. Nascono progetti che danno vita a nuovi materiali e settori di produzione alternativa.
SAFFA dedica già nei primi anni del ‘900 una particolare attenzione all’istruzione e alla formazione.
Accanto a opere sociali di accoglienza e svago per i lavoratori e le maestranze, l’azienda promuove
la realizzazione di scuole e officine di formazione per falegnami e aggiustatori meccanici.
«I primi fiammiferi prodotti a Ponte Nuovo furono i cerini, in molti tipi per diametro e colore e lunghezze di steli, qualità e colore di miscela accendibile, contenenza, dimensioni e forma e sistema di apertura delle scatole in cartoncino stampato a più colori e con tecniche raffinate, soggetti variatissimi che già suscitavano l’interesse dei collezionisti.» Con queste parole Pietro Molla, ultimo dirigente della società, dà un’idea puntuale di questa sezione della produzione Saffa. I nomi delle varietà presentati in scatole prima monocromatiche, poi sempre più colorate e rivestite di immagini prendono questi suoni: zolfanelli, cerini, fiammiferi di legno, paraffinati, i controvento e poi i Minerva.

Il Risorgimento, le grandi scoperte, le esposizioni internazionali, la mitologia, la bellezza femminile,
sono i temi che la grafica del tempo elabora per le scatole dei fiammiferi, fino a includere la moda
e la pubblicità coinvolgendo i migliori studi di grafica. La produzione SAFFA è però molto più ricca.
Accenditori da tasca e da tavolo (design Cartier), i derivati della lavorazione del legno – Populit, imballaggi, compensati di faggio, piastrelle per pavimenti, Carbion, persiane avvolgibili, panchine per esterni. Poi il settore dei mobili per la casa e l’ufficio. Dalla collaborazione con Gio Ponti nascono la serie dei “Mobili Riponibili” cui seguono i “Mobili Componibili” disegnati da Nino Vailati e la “Cucina Componibile” che vincerà il primo “Compasso d’Oro”. Nel 1949 si produce il cartoncino multistrato, cui si aggiunge il laminato plastico a marchio “Formica”.
SAFFA ha cessato l’attività nel 2002.

LUCA COMERIO
Luca Comerio (1878-1940), milanese, iniziò la sua attività a dodici anni come assistente del fotografo Belisario Croci. Nel 1894 acquistò la sua prima macchina fotografica e aprì il suo studio. Documentò i più importanti eventi dell’epoca e divenne celebre e riconosciuto.
Ben presto si interessò anche di cinematografia e nel 1907 fondò la Luca Comerio & co. prima casa di produzione milanese di cinema.
Cinereporter, fu sempre presente sui luoghi dei principali avvenimenti del periodo, come il terremoto di Messina del 1909, e fu nominato primo operatore della casa reale.
Affascinato dall’idea di progresso e dalla tecnologia militare, Comerio seguì al fronte le truppe italiane durante le guerre coloniali e la Prima guerra mondiale restituendoci delle immagini ricche di drammaticità. Testimone attento dei fatti storici e culturali dell’Italia dei primi anni del Novecento, Comerio ha il merito di essere tra coloro che hanno dato spinta e vigore all’industria cinematografica italiana favorendo lo sviluppo di nuove forme espressive della nascente arte del cinema.