Walter Cascio
Inizia con la mostra di Walter Cascio la nuova stagione di Galleria MiES Modena. Giunta al quinto anno di attività la galleria creata da Roberta Magnoni e Marco Nardini, coadiuvati nella direzione artistica da Umberto Zampini affronterà la relazione tra arti visive e il gioiello.
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Informazioni
- Luogo: GALLERIA MIES
- Indirizzo: Piazzetta Dei Servi 44/a - Modena - Emilia-Romagna
- Quando: dal 05/10/2013 - al 26/10/2013
- Vernissage: 05/10/2013 ore 18,30
- Autori: Walter Cascio
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: Lun,mer,ven,sab. 10.30-12.30 ven. e sab. 16,30-19,30 Fest. e feriali su appuntamento
Comunicato stampa
Inizia con la mostra di Walter Cascio la nuova stagione di Galleria MiES Modena. Giunta al quinto anno di attività la galleria creata da Roberta Magnoni e Marco Nardini, coadiuvati nella direzione artistica da Umberto Zampini affronterà la relazione tra arti visive e il gioiello. Le opere di ciascun artista proposto dalla galleria verranno affiancate, infatti, da uno o più lavori di gioielleria studiata dall'artista stesso e prodotta da Galleria MiES Modena. L'obiettivo è di realizzare opere in grado di affrontare il rapporto tra corpo e opera d'arte, stimolando l'artista a relazionarsi con un "differente spazio espositivo": l'essere umano
Walter Cascio
Personale – Testo
Opere che valgono in sé, per quello che sono, non piegate dalla necessità di raffigurare qualcos'altro; non rappresentazioni, ma esseri autonomi. Le sculture di Walter Cascio esposte alla Galleria MiES di Modena sono questo. Il lavoro di Cascio crea spazi e tempi del suo stesso esistere. Si autoregola e automisura. Scandisce un tempo autonomo, non cerca conforto nei sistemi di misurazione che conosciamo. Sa che esiste un luogo in cui tutto ha origine e in cui tutto continua ad originarsi. L'artista creatore conosce quel luogo perché ne è parte integrante. La scelta del materiale è fortemente simbolica: con l'argilla si creano le forme, come racconta la Genesi. L'argilla, acqua e terra, è materiale da creatori. La forma bisogna crearla, plasmarla, definirla, inventarla, poi passarla nell'aria rovente del forno e dominarne la fiamma, sapere per quanto tempo. La terracotta è tutto questo, il processo alchemico in cui nasce è frutto dell'interazione di fuoco, aria acqua e terra, i quattro elementi archetipici nati dal caos primordiale e costitutivi dell'universo. Utilizzando questo materiale Cascio afferma la forza creatrice dell'arte, la sua possibilità di poter accedere alle radici dell'esistere. Il radicarsi nell'ancestrale fa sì che queste sculture ci appaiano familiari anche se non le abbiamo mai viste prima. Le modulazioni cromatiche ci riportano a memorie antiche, fanno scorrere un tempo che sembra quello che conosciamo anche se è scandito da regole ignote. Sono oggetti estremamente umani, danno serenità, avvolgono di quiete, raccontano di un tempo perduto ma non distrutto, che esiste ancora perché, nascosto, appartiene ancora a ciascun essere vivente. In perfetta sintonia con quanto detto sono i gioielli che Cascio presenta per la prima volta in questa mostra: oggetti per il corpo, per permettere a chi li indossa di raccontare meglio qualcosa di sé.
Gioielli di grandi dimensioni, ma nati con la volontà di non sopraffare chi li porta. Quasi antenne per ricevere e trasmettere ad altri universi l'universo che ciascuno di noi è. Anche qui forme e ritmi apparentemente familiari, non lavori d'artista rimpiccioliti per poter essere indossati ma oggetti preziosi nati pensando al corpo, al nostro; non solo per decorarlo, ma per raccontarci nell'unità imprescindibile tra quello che appare e quello che siamo.
