vuoto attivo (dialogo con una collezione)

Informazioni Evento

Luogo
SAN SEBASTIANO CONTEMPORARY - CASA BRAMANTE
Via San Sebastiano 30, 96010 , Palazzolo Acreide, Italia
Date
Dal al
Vernissage
10/08/2022

ore 11

Curatori
Lorenzo Bruni
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La questione viene affrontata dagli artisti coinvolti tramite il confronto con la collezione che Davide Bramante, fondatore e animatore dello spazio non profit dal 2020, ha costituito parallelamente alla sua attività di artista.

Comunicato stampa

San Sebastiano contemporary presenta mercoledì 10 agosto alle ore 11,00 la mostra dal titolo vuoto attivo (dialogo con una collezione) a cura di Lorenzo Bruni, con Ignazio Mortellaro, Carmelo Nicotra, Stefania Zocco e Maria Giuseppina Grasso Cannizzo.
L'inaugurazione nella sede di Palazzolo Acreide avviene nel giorno della celebre festa del patrono della cittadina barocca situata in provincia di Siracusa, da cui lo spazio non profit prende il nome. Il progetto si basa su tre artisti e un’architetto che hanno creato un dialogo site specific con lo spazio espositivo, all’interno di una palazzina Liberty di inizio Novecento, con l’obiettivo di riflettere su come si possa ri-pensare l'idea di collezione e di comunità dell'arte al tempo della dittatura degli archivi digitali. La questione viene affrontata dagli artisti coinvolti tramite il confronto con la collezione che Davide Bramante, fondatore e animatore dello spazio non profit dal 2020, ha costituito parallelamente alla sua attività di artista. Il risultato corrisponde a quattro idee: quattro ambienti, quattro suggerimenti di partecipazione rivolta agli spettatori. La domanda che collega le varie opere è: come possiamo essere “presenti” a qualcosa, nel momento che siamo costantemente, per mezzo della comunicazione “istantanea” e globale, in contatto con tutto e tutti? E soprattutto, perché dovremmo essere presenti a qualcosa in particolare? Il titolo della mostra, liberamente ispirato da un libro di progetti di Grasso Cannizzo, uscito all'incirca dieci anni fa, intende ricordare che l'incontro con il mondo è sempre da concepire come punto di partenza e non di arrivo di un processo più ampio di conoscenza collettiva.