Vladimir Makuc
La Portopiccolo Art Gallery di Sistiana (TS) ospita una mostra unica dedicata al maestro Vladimir Makuc, nel centenario della sua nascita.
Comunicato stampa
In volo con Makuc / Polet z Makucem
a cura di Massimo Premuda e Katarina Brešan
nell’ambito del progetto "Vladimir Makuc. In tutte le direzioni"
omaggio nel centenario della nascita del maestro
organizzato dal Goriški muzej (Museo del Goriziano)
nel calendario delle iniziative culturali della 57° Barcolana
Sabato 6 settembre alle 18.00 alla Portopiccolo Art Gallery di Sistiana (Ts) inaugura la mostra “In volo con Makuc”, a cura di Massimo Premuda e Katarina Brešan, nell’ambito del progetto "Vladimir Makuc. In tutte le direzioni", omaggio al maestro nel centenario della nascita, promosso dal Goriški muzej (Museo del Goriziano), e nel calendario delle iniziative culturali della 57° Barcolana.
Il Goriški muzej Kromberk - Nova Gorica insieme alla Galerija Prešernovih nagrajencev Kranj, alla Mestna galerija Nova Gorica, alla Portopiccolo Art Gallery di Sisitiana e al Kulturni dom Gorica presenta una grande mostra omaggio fra Slovenia e Italia dedicata a Vladimir Makuc per festeggiare il centenario della nascita. Non una semplice mostra, ma ben sei esposizioni che si sviluppano nel tempo e nello spazio per esplorare in chiave tematica e retrospettiva lo straordinario percorso dell'artista che, nato a Solkan l'8 maggio del 1925, ha donato al proprio luogo natio e affidato in gestione al Goriški muzej il suo prezioso corpus di oltre 700 opere.
Riparlare di questo autore, entrato ormai nell'immaginario collettivo sloveno e insignito già nel 1979 del prestigioso Premio Prešeren per la grande libertà creativa, è un'occasione irripetibile per rivedere i suoi iconici uccellini e per esplorare in volo con lui la volta celeste. In mostra 15 opere di grande formato fra quadri, acquerelli e disegni, ma anche sculture e ceramiche, che abbracciano un lungo periodo di produzione, dagli anni Ottanta ai primi anni Duemila.
Così sintetizza il tema della mostra, il curatore Massimo Premuda: “L’attrazione di Makuc per il tema del volo e per i suoi protagonisti è noto, ma è interessante analizzare come da statici ritratti di uccelli si passi negli anni a veri e propri studi sul movimento delle ali degli volatili e come questi uccelli vengano rappresentati in fogge sempre più aerodinamiche. Già nelle sculture in legno e cemento dipinti di fine anni Ottanta i volatili sono raffigurati in piccoli stormi e plasmati con forme che ricordano addirittura gli aerei da caccia militari. Esigue formazioni che, coi loro lunghi e acuminati becchi tutti puntati nella stessa direzione, ci fanno rivivere il brivido di batterie di pennuti pronte all’offensiva come nel celebre film “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock.
Ma le creature volanti di Makuc non rappresentano in generale una minaccia per l’uomo, sono anzi solitamente foriere di buone nuove, come le velocissime rondini in pittura e scultura dei primi anni Duemila che annunciano il ritorno della primavera in cieli azzurrissimi e che nelle loro forme tanto ci ricordano i leggeri aeroplanini di carta che eravamo soliti costruire a scuola e far volare durante le lezioni. O ancora gli approfonditi studi sul volo delle allegre allodole che ogni giorno sfidano le leggi della gravità come nelle ceramiche di fine anni Novanta o nei dipinti dei primi anni Duemila. Curioso è osservare come il nostro artista ami ritrarre anche se stesso mentre è intento a dipingere questi uccelli, armato di cavalletto, tela e pennelli, catapultandoci in un gioco infinito di specchi tra realtà e finzione come nel capolavoro Las Meninas di Diego Velázquez.
Infine, nei disegni degli anni Novanta ma anche nei dipinti dei primi anni Duemila, fra rumorosi stormi di volatili a terra, compare sempre più spesso il caratteristico klopotec, il tipico spaventapasseri acustico in legno utilizzato tradizionalmente nei vigneti di Slovenia, Austria e Croazia, il cui nome deriva dal verbo klopotati, produrre suoni ritmici e interrotti. Così nei quadri di Makuc entra prepotentemente una componente sonora fra versi, starnazzi e stridii di uccelli, ma anche una precisa scansione temporale, con il ritmico suono prodotto dal vento, trasportandoci immediatamente in un’ipnotica atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio.”
- Massimo Premuda -