Vidà – Il Colorista

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DELL'ACCIAIOLO
Via Pantin , Scandicci, Italia
Date
Dal al

Tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00

Vernissage
18/05/2013

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Vida\'
Curatori
Giorgia Loda
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra nasce con l’obiettivo di presentare al pubblico la produzione di Davide Vinattieri (in arte Vidà) attraverso l’esposizione di una serie di opere che ne raccontino il percorso artistico.

Comunicato stampa

Il 18 maggio 2013 inaugura presso i suggestivi spazi del Castello dell’Acciaiolo a Scandicci Il Colorista, mostra personale di Vidà, con la speciale partecipazione di Fabrizio Verniani – Evening Bags, a cura di Giorgia Loda e con il patrocinio del Comune di Scandicci.

La mostra nasce con l’obiettivo di presentare al pubblico la produzione di Davide Vinattieri (in arte Vidà) attraverso l’esposizione di una serie di opere che ne raccontino il percorso artistico. Con questa mostra Vidà, reduce dal grande successo dell’ultima edizione del Salone Internazionale d’Arte Contemporanea Art Shopping del Carrousel du Louvre di Parigi, desidera coinvolgere diverse realtà operanti sul territorio di Scandicci per sensibilizzare e avvicinare il pubblico alla creatività e all’eccellenza artigianale toscana. I prestigiosi spazi del Castello dell’Acciaolo ospiteranno una serie di creazioni essenziali per la formazione di quella cultura che vede arte e artigianato trarre vicendevole ispirazione.

Vidà, artista toscano, intuitivo, autodidatta. Il suo percorso è iniziato dalla passione per il legno. A lungo ha prodotto artigianalmente oggetti di arredo ispirati alle vecchie forme della tradizione, che ha cominciato poi ad arricchire con decorazioni varie mettendo su tela le immagini che la sua fantasia gli suggeriva. Dal 2005 a oggi l’artista ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero. L’arte di Vidà si fonda su un’attenta ricerca del colore. Ogni elemento presente in natura è per l’artista fonte di ispirazione e materia prima da cui estrarre sempre colori nuovi, sfumature inesplorate da liberare sulle tele. Oltre 130 sono i colori ricavati da Vidà dai pigmenti presenti in natura.

“Tutto è partito dalla ricerca del colore. Da bambino ho sempre cercato di scovare pietre o fiori particolari, mi affascinavano i colori e le forme, capire come potevo fare a ricrearli con la stessa lucentezza. Il seme va bollito, il fiore va essiccato, la pietra schiacciata e la terra macinata. Alcune materie prime le raccolgo durante i viaggi all’estero, ma anche nei ns. boschi ci sono tanti colori che attendono solo di essere scoperti. E’ un’emozione unica veder spuntare una nuova tonalità dopo mesi di ricerca. A lungo ho prodotto artigianalmente oggetti d’arredo ispirati alle vecchie forme della nostra tradizione. Poi ho iniziato ad arricchire il legno con decorazioni varie e ho preso amore per i colori e le forme del disegno, da questa esperienza ho iniziato a mettere su tela le immagini che la mia fantasia mi suggeriva”.
Vidà

La mostra vuole essere un invito all’arte, un momento dedicato all’incontro e al confronto tra differenti percorsi creativi a cui Vidà si è dedicato nel corso degli anni. Pittura, design e artigianato, aspetti diversi di un comune progetto artistico, si fonderanno tra loro suscitando nel visitatore un’idea di continua sperimentazione. Passione, ricerca e creatività sono gli elementi base che ispirano l’artista toscano, testimone dell’apertura allo studio di nuovi linguaggi espressivi nell’arte. La pittura di Vidà si sviluppa attraverso una personale ed elaborata ricerca incentrata su un attento studio del colore. È proprio il colore l’elemento predominante non solo nelle opere di Vidà, ma in tutto il suo percorso creativo. Partendo da un’antica tecnica pittorica l’artista è riuscito, nel corso degli anni, a ottenere una vastissima gamma di colori realizzati macinando terre colorate, pigmenti e minerali, tutti elementi reperiti in natura. La sviscerata passione per la natura e un’incessante studio e osservazione hanno portato Vidà alla scoperta di una particolare (e segretissima) sostanza organica che, miscelata alla polvere di minerali (come la malachite, l’azzurrite, il cinabro e altri ancora) è in grado di estrapolare il colore così come lo vediamo in natura. Grazie a questa complessa tecnica e all’amore per il paesaggio toscano, l’artista è riuscito a far emergere dai colori una luminosità straordinaria, una luce fino ad ora sconosciuta.

Il vernissage sarà caratterizzato da diversi momenti che racconteranno la storia di un’autenticità senza tempo, quella del saper fare toscano protagonista del passato, del presente e del futuro. La proiezione di un dettagliato video, realizzato per l’occasione, aiuterà il pubblico a comprendere la storia e la poetica che sta alla base delle opere e del lavoro di Vidà. Nel corso dell’inaugurazione si terrà un’inedita performance live, con la straordinaria partecipazione dei ballerini Tiziana Ruoli e Mirko Telese della Max Ballet Academy di Firenze, che consisterà in un originale connubio tra arte e danza. La mostra proseguirà con l’esposizione di una serie di gioielli realizzati, su progetto di Vidà, da Cristina Innocenti Fashion Designer, giovane e talentuosa designer toscana. Il percorso della mostra culminerà all’interno di una sorta di stanza-laboratorio che condurrà lo spettatore nel mondo di Vidà: uno spazio in cui verranno esposti tutti i materiali e i colori creati e poi utilizzati dall’artista nelle sue opere. All’interno dello spazio verrà dedicato un esclusivo corner a Fabrizio Verniani – Evening Bags, maestro artigiano in Scandicci che da oltre quarant’anni realizza iconiche borse da sera, in modelli unici, vere e proprie opere d’arte. Per l’occasione Fabrizio Verniani – Evening Bags mostrerà al pubblico una serie di pochette, a edizione limitata, realizzate in collaborazione con l’artista Vidà. Il rinfresco, a base di prodotti rigorosamente toscani, sarà incentrato sul tema del colore grazie a un originale tocco di cook design. La passione per l’arte e l’artigianato saranno alla base di questa mostra-evento in una sorta di percorso emozionale attraverso l’eccellenza toscana tra arte, cultura e manualità.

La mostra, i testi critici e l’ufficio stampa sono a cura di Giorgia Loda. L’organizzazione generale è affidata a Studio Sant’Agnese, realtà milanese che da diversi anni pone al centro del proprio lavoro la promozione di selezionati artisti emergenti e la divulgazione dell’arte contemporanea, anche in luoghi non convenzionali. Pubbliche relazioni a cura di Cristina Resciniti.

Note Critiche
Vidà è l’acronimo di un’artista che non vuole dire il suo nome, ma che è disposto a dare tutto di sé. Vidà, come la vita stessa è un misterioso torrente; la sua produzione è incessante. Intuitivo, autodidatta confesso, si pone le grandi domande della vita e dell’arte, questo irrequieto cercare un senso profondo a quello che apparentemente non ce l’ha. Questo suo divenire costante tra l’astrazione e la figurazione agendo con citazioni dei grandi maestri, strappando le regole nel tentativo di crearne altre lo accosta al movimento della Transavanguardia. Vidà sceglie una strada non facile, ma le sue impronte sono così forti da sembrare quelle di un gigante già arrivato così leggibile che si può capire dove vanno.
Antonio Guarnieri

“La pittura di Vidà si esprime attraverso una personale ed elaborata ricerca artistica incentrata su un attento studio del colore, attraverso forme preziosamente rifinite e in una ricerca tonale e materica di meditata calibratura. Tramite elaborati e complessi impasti cromatici l’artista toscano sperimenta un nuovo modus operandi delineando profili di paesaggi, elementi naturali e soggetti astratti. La sua arte è classicismo e avanguardia al tempo stesso: partendo da un’antica tecnica pittorica, la gamma infinita di colori viene resa da preparati realizzati macinando terre colorate e minerali, arricchendo la tavolozza grazie all’utilizzo di nuovi pigmenti reperiti in natura, ma anche impiegando materiali organici vegetali o animali, uniti a preparati artificiali. Il risultato che ne deriva seduce letteralmente lo spettatore, attratto dal fascino della luce che emerge anche al fondo delle sedimentazioni del colore e delle forme. La componente istintiva, prima che pittorica, rende le opere di Vidà autentici pezzi unici. Evitando di seguire le mode del momento e le ripetizioni di risultati già ottenuti, l’artista toscano ha raggiunto, nel corso degli anni, un elevato livello artistico sia nel campo della ricerca tecnica sia sotto il profilo esecutivo. Il lavoro di Vidà é stilisticamente talmente personale da non poter essere catalogato in nessuno degli stereotipi tanto cari alla critica più esigente”.
Dr Giorgia Loda

Fabrizio Verniani – Evening Bags
Fabrizio Verniani, maestro artigiano in Scandicci. Da oltre quarant’anni Fabrizio Verniani realizza borse da sera in modelli unici ed esclusivi, vere e proprie opere d’arte. Collabora con diverse case di moda, in Italia e all’estero.

Cristina Innocenti
Fashion designer toscana che realizza gioielli in diversi materiali e modelli.

Max Ballet Academy
Nel 1995 Max Ballet ha iniziato il proprio percorso nel mondo delle scuole di danza con impegno sempre crescente. La costante crescita professionale e la forte motivazione dei fondatori e di tutti gli insegnanti, ha condotto la scuola ad ampliare sempre più le proprie attività, fino ad abbracciare discipline diversificate del mondo dello spettacolo; nasce così Max Ballet Academy dove Danza, Teatro, Canto e Musica si fondono in un unico grande progetto che propone percorsi didattici amatoriali e professionali ad allievi di ogni età e grado di preparazione che, oltre ad apprendere le molteplici discipline dello spettacolo, avranno l'opportunità di incontrare nuove persone ed arricchire la propria esperienza umana e professionale. Il Consiglio Direttivo della MaxBalletAcademy è suddiviso con criteri di esperienza personale; Massimiliano Terranova nel ruolo di direttore artistico, Gianluca Daziano e Andrea Ruoli in qualità di organizzatori e amministratori, Barbara Vignolini come assistente del direttore artistico. A Firenze la prima scuola che propone un progetto multidisciplinare, dall'amatoriale alla formazione professionale, sulle varie attività che compongono le Arti dello Spettacolo. Tiziana Ruoli. Inizia a studiare danza classica all’età di cinque anni presso la Scuola Accademia dei piccoli. Affianca allo studio della danza classica la disciplina di danza moderna presso la Max Ballet Academy con i maestri Silvia Coradeschi, Francesco Testoni, Massimiliano Terranova, Sarah Siliano e Elena Salvestrini Sara Tavarilli, Antimo Lomonaco e Elisa Bellini. Partecipa a numerosi stage, tra cui quelli tenuti da insegnanti dell’Accademia Nazionale Ungherese, Ricky Bonavita, Arianna Benedetti, Lester Holmes. Partecipa al corso di formazione professionale di danza moderna, con Sarah Siliani presso la Max Ballet Academy ed entra a far parte del nuovo percorso di formazione diretto da Massimiliano Terranova. Entra a far parte della compagnia giovanile CVDj. Sostiene gli esami dell’Imperial Society of Teachers of Dancing (I.S.T.D.) di Londra metodo Cecchetti. Attualmente insegna danza moderna e prosegue i suoi studi con i maestri Massimiliano Terranova, Sarah Siliani, Umberto De Luca e Damiana Pizzuti. Mirko Telese. Inizia gli studi presso la scuola “Il balletto” di Napoli. Nell’anno 2006/2007 partecipa a numerosi stage con i primi ballerini del Teatro San Carlo di Napoli, Steve La Chance, Mauro Astolfi, Emy Rogers; grazie a quest’ultimi, viene scelto dal coreografo americano Emy Rogers per la sua stagione in Italia. Nell’anno 2008/2009 entra a studiare all’Opus Ballet di Firenze e nel 2011 vince la borsa di studio al Balletto di Toscana di Firenze, dove studia fino al 2011. Nel 2011 entra alla Max Ballet Academy di Firenze, dove ancora oggi studia con i maestri Umberto De Luca (primo ballerino e Maitre de Ballet del Maggio Danza), Massimiliano Terranova, Antimo Lomonaco e tanti altri partecipando a vari stage, spettacoli e concorsi organizzati dalla scuola stessa.

Informazioni sullo Spazio Espositivo
Il Castello dell'Acciaiolo è un complesso monumentale costituito da villa con annessi, giardino e parco che si trova nel centro di Scandicci a Sud di Firenze. La sua storia plurisecolare risale, secondo le fonti documentarie, già al XIV secolo. L'allora proprietà dell'area, la famiglia Rucellai, una delle storiche casate fiorentine, fece edificare il nucleo più antico del Castello, una casa torre fortificata con merlature ghibelline. Nel secolo successivo la proprietà passò ai Davizzi, il cui stemma campeggia ancora sulla torre Nord. Nel 1546 fu acquistato da Roberto di Donato Acciaioli e dal nome del proprietario prese la denominazione di Castello dell'Acciaiolo. Ne seguì un periodo di adeguamenti e arricchimenti con elementi architettonici pregiati, come l'ingresso, la scala, il grande camino al pianterreno e i soffitti a cassettoni visibili ancora oggi. Il Castello perse la funzione difensiva originaria, ma la struttura militare trecentesca rimase inalterata. Nei due secoli di appartenenza agli Acciaioli ne venne rafforzato il ruolo di residenza signorile strettamente collegata alle attività agricole. Al periodo tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo risalgono la cappella dedicata alla Santa Croce, esempio originale di stile tardo barocco e il giardino all'italiana con un ninfeo e una limonaia. Nel corso dell'Ottocento il Castello non ha subito modifiche sostanziali, conservando l'immagine di antica fattoria fortificata fino al nostro tempo. Nel 1999 il Castello dell'Acciaiolo fu acquistato dal Comune di Scandicci. E' un edificio vincolato dalla Soprintendenza ai Beni ambientali ed architettonici di Firenze. È stato finemente ristrutturato (architetti De Vita - Gurrieri) con varie fonti di finanziamento, tra cui quelle della Comunità Europea. Attualmente il Castello, con il suo parco di 36.000 mq è fruito dai cittadini, lo spazio del Pomario, nell'estate ospita iniziative teatrali, musicali. Il maggior spazio della struttura del Castello è destinato ad uso del Centro polifunzionale della pelletteria italiana. Dal 2008 è sede dei Master Executive Courses di Polimoda, del Triennale Post Diploma in Design Calzature e Accessori e del Master in Fashion Footwear Design. Il Castello dell’Acciaiolo fino a maggio 2011 ha accolto il nucleo maggiore di opere della mostra Ghirlandaio. Una famiglia di pittori del Rinascimento tra Firenze e Scandicci.