Verso Caravaggio. La luce del tormento

Informazioni Evento

Luogo
CHIESA DI SAN DOMENICO
Via Teobaldo Calissano (12051) Alba, Alba, Italia
Date
Dal al

Aperto da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Sabato e Domenica e Festivi dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il Lunedì
Aperture straordinarie: 8, 26 dicembre 2022 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00); 31 dicembre 2022 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00) 6 gennaio 2023 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00)

Chiusure programmate: 5 dicembre 2022 1 gennaio 2023

Vernissage
26/11/2022
Biglietti

Prevendita online a cura di Ticketone.it OPEN 12 euro, INTERO 10 euro, RIDOTTO* 8 euro. Ridotto 8 euro Convenzioni per Soci Aci Storico e Aci SYC - Iscritti FAI - Rotariani). Per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte e Valle D'Aosta ridotto a 7 euro. SCUOLE 5 euro (Gratuito per gli insegnanti che accompagnano le classi); GRUPPI 6 euro (da 10 a 25 persone) - GRATUITA’ Bambini fino a 6 anni non compiuti - cittadini diversamente abili - Legge 104-92 art. 3 c.3 *dai 6 ai 18 anni non compiuti, over 65 con documento, studenti fino a 26 anni non compiuti con tesserino, militari con tesserino, guide turistiche con tesserino, giornalisti praticanti e pubblicisti con tesserino regolarmente iscritti all’Ordine, accompagnatori diversamente abili in compagnia del disabile, soci ICOM con tesserino). INFO: www.museipiemonte.com

Artisti
Michelangelo Merisi da Caravaggio
Generi
arte antica
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Nella Chiesa di San Domenico esposto il “San Giovannino Giacente” una delle ultime opere di Caravaggio che sarà il fulcro centrale della mostra.

Comunicato stampa

Un viaggio per conoscere il Caravaggio partendo dalla fine della tormentata vita di Michelangelo Merisi. E’ la mostra “Verso Caravaggio. La luce del tormento” che ruota intorno all’esposizione del “San Giovannino Giacente”. Organizzata da Piemonte Musei e curata da Roberta Lapucci, storica dell’arte e restauratrice fiorentina, l’iniziativa è stata realizzata grazie al sostegno dell’Associazione Be Local, presieduta dall’imprenditore Gerogers Mikhael. La mostra rimarrà aperta fino al 29 gennaio.

L’idea della mostra è quella di raccontare la vita di Caravaggio attraverso una delle opere meno conosciute dell’artista ma dal profondo valore simbolico. Intorno ad essa è stato creato un progetto multimediale dal carattere interattivo che mira alla generazione di un contesto ed una visita multisensoriale in cui i visitatori possano sentirsi parte dello stesso maestro. La mostra prevede un tour composto da proiezioni, tavoli interattivi, video informativi e ricostruzioni tridimensionali ed olografiche.

La mostra sarà anche l’occasione per condividere con il grande pubblico i risultati di una campagna diagnostica durata molti anni e che ha dato risultato veramente sorprendenti in merito alla tecnica dell’ultimo Caravaggio. Studiosi come Gianni Papi, Rossella Vodret, Nicola Spinosa, Mina Gregori – per citare i massimi – ritengono l’opera autografa sebbene non finita proprio a causa delle vicende personali dell’artista. se).

Come sottolinea la curatrice Roberta Lapucci” Il Caravaggio ci chiama sempre ad essere testimoni silenziosi di atti di violenza quotidiana. Tuttavia egli ci fa sempre intravedere una fonte di speranza, un raggio luminoso che ci porta fuori dalla scena. Seguendo l’insegnamento di San Domenico egli ci chiama ad essere la luce e il sale del mondo; a irradiare sapienza e rispetto verso gli altri e rendere la vita piena di sapori e significati. I temi trattati sono molto attuali: stiamo osservando la meditazione del protagonista che, in una fase di wilderness (la “selva oscura” di Dante), riesce a superare la sua depressione guardando verso la luce flebile che emana all’esterno della grotta; tale cavità buia rappresenta il ventre in cui egli sta nascosto, generatore di rinascita; il San Giovannino sta scegliendo fra il bene e il male, la croce o il serpente. Questo atteggiamento ben riflette lo stato mentale e la paura della rinascita in cui tutti noi ci troviamo proprio adesso, che il mondo riparte, dopo due anni di pandemia, con una nuova riflessione sul vecchio e il nuovo modo di essere e di porci nel confronto con gli altri esseri umani e con il malato ambiente che ci circonda”.
La curatrice ha deciso di dedicare l’esibizione al ricordo del recentemente scomparso Fr Marius Zerafa, Padre domenicano, che di questo evento doveva essere co curatore.

E’ questa la quarta occasione di presentazione al pubblico della versione Malta/Maine del San Giovannino giacente del Caravaggio. La prima fu il simposio Evidenza Caravaggio di Monte Santa Maria Tiberina nel 2018; seguì la mostra in tre sedi giapponesi (Sapporo, Osaka, Nagoya) nel 2019-2020, poi l’esibizione a Camaiore nel 2021 e la mostra della scorsa primavera estate a Ragusa.

Come ha sottolineato il Presidente e Fondatore di Be Local Georges Mikhael “in qualsiasi epoca l’Arte crea e provoca, spinge a pensare prospettive diverse, esprime – e certe volte anticipa - i bisogni delle comunità in cui essa nasce. In tal senso Michelangelo Merisi è certamente una delle figure più affascinanti della storia dell’arte, sia per le tecniche e le visioni innovative che introdusse nella pittura a cavallo tra ‘500 e ‘600, sia per ciò che egli stesso rappresentò: un uomo la cui vita e la cui arte si compenetravano indissolubilmente. Di qui l’idea di ripercorrere e far rivivere con strumenti nuovi l’evoluzione del genio artistico del Caravaggio, restituendo una dimensione attuale del grande artista che fu un grande innovatore ma anche attento al realismo della sua epoca che ci ha restituito nelle sue opere. L’arte, di qualsiasi epoca sia – va sempre valorizzata e sostenuta. Per questo motivo con l’Associazione Be Local abbiamo voluto investire in questa nuova iniziativa convinti che la cultura, la bellezza per essere sostenibili vanno anche sostenute. Il nostro obiettivo è la valorizzazione e condivisione di conoscenze, progetti, esperienze per la promozione di un modello di sviluppo basato sulla valorizzazione delle eccellenze locali e sulla promozione di tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile. E l’idea dell’arte e della bellezza come veicolo di nuovi valori ne è un esempio perfetto”-

Per il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio “l'eco dell'esposizione ospitata nella chiesa di San Domenico ad Alba, voluta da Piemonte Musei e BeLocal, è di carattere internazionale. Un'occasione in più per essere accolti in Piemonte e ad Alba con le nostre bellezze naturalistiche, abbinate all'arte ed alle eccellenze enogastronomiche regionali”

Secondo il S indaco di Alba Carlo Bo “ è un grande onore per la nostra città ospitare una mostra dedicata a Caravaggio, uno degli artisti italiani che più ha saputo rivoluzionare e influenzare l’arte a livello internazionale. La nostra città ha sempre cercato di sviluppare e far crescere le proposte culturali, in particolare, quelle squisitamente artistiche con mostre importanti che scandiscono il calendario degli eventi cittadini. Ringraziamo Piemonte Musei e Be Local – e la curatrice della mostra Roberta Lapucci - per aver portato ad Alba, nel nostro San Domenico, questa esposizione dedicata a un grande maestro.”

Secondo il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) Il San Giovannino giacente ha sicuramente diviso nel tempo studiosi e ricercatori, ma è possibile oggi convenire che il dipinto presenti elementi che costituiscono una sorta di firma dell’ultimo Caravaggio. Il Maestro non era solito realizzare un disegno preparatorio per le sue composizioni, bensì preferiva procedere applicando direttamente il colore sulla tela, definendo i punti cardinali della composizione attraverso delle incisioni a mano libera per stabilire le proporzioni dell’impianto compositivo; tali incisioni appaiono anche in questo San Giovanni, precisamente all’altezza del braccio destro, dell’interno coscia e all’altezza dell’inguine. L’impostazione dell’opera, poi, l’impianto scenico, la fattura delle mani affusolate, quasi innaturali, sono un rimando al San Giovannino Borghese, omonimo quadro conservato nella Galleria Borghese di Roma e di cui si conosce l’effettiva paternità caravaggesca.
Il Gruppo FAI Alba e Langhe è pertanto onorato della collaborazione con Piemonte Musei e Be Local al fine di impreziosire la Chiesa albese di San Domenico con l’opera di Michelangelo Merisi e di poter coinvolgere, nel percorso divulgativo che verrà proposto al pubblico dei visitatori, gli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore Govone di Alba (sezione Liceo Artistico). Visite accompagnate dagli studenti del Liceo Artistico saranno infatti proposte nel mese di gennaio 2023 e in quelle giornate verranno esposti anche loro lavori ispirati all’opera del Maestro.