Venezia panoramica. La scoperta dell’orizzonte infinito

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Campo Santa Maria Formosa 5252, Venezia, Italia
Date
Dal al

L'ingresso alla mostra dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18, è senza prenotazione.

Il sabato e i giorni festivi l’ingresso è assicurato a condizione che la prenotazione sia stata effettuata con almeno un giorno di anticipo, come da attuali disposizioni governative

Vernissage
15/05/2021
Artisti
Giovanni Biasin
Curatori
Giandomenico Romanelli, Pascaline Vatin
Generi
arte moderna
Loading…

La più grande veduta di Venezia mai realizzata: è quella dipinta nel 1887 dal pittore e decoratore veneziano Giovanni Biasin.

Comunicato stampa

La più grande veduta di Venezia mai realizzata: è quella dipinta nel 1887 dal pittore e decoratore veneziano Giovanni Biasin.

Conservata nelle collezioni dell’antica e prestigiosa Accademia dei Concordi di Rovigo, viene esposta per la prima volta dopo il recentissimo restauro conservativo che ne ha recuperato gli splendidi colori originali.

Le sole dimensioni di questo singolare documento, una tempera su carta, bastano a sottolinearne l’eccezionalità: alta poco più di un metro e settanta, la veduta si sviluppa per ventidue metri di lunghezza. Più che una ‘veduta’ è un ‘panorama’ della città.

E’ attorno a quest’opera straordinaria, non solo per dimensioni, che si sviluppa la mostra Venezia panoramica. La scoperta dell’orizzonte infinito a cura di Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin, promossa da Fondazione Querini Stampalia, Accademia dei Concordi e Fondazione Cariparo, dal 14 maggio al 12 settembre 2021.

Grazie all'Istituto Italiano di Cultura di Mosca la mostra sarà accolta in autunno presso il Museo di Architettura A. V. Schusev, dimostrando ancora una volta quanto Venezia sia un instancabile motore di cultura a livello internazionale.

Il progetto espositivo nasce dal desiderio di presentare a Venezia, oltre un secolo dopo, lo sguardo originalissimo di Biasin sulla città, ma è anche l’occasione per ricostruire, attraverso una sessantina tra incisioni e dipinti, quel viaggio avvincente che parte dalle minuscole vignette xilografiche quattrocentesche, concentrate quasi soltanto su Piazza San Marco, e si allarga man mano a scorci sempre più vasti dello skyline di Venezia, fino ad abbracciarne l’intero orizzonte.