Venezia: l’acqua il sogno il tempo
Sguardi inquieti, stranieri, straniti. Attraversamenti di confini liquidi, che si muovono con il vagare dei corpi. Luoghi poetici dai contorni evanescenti, strati di parole sussurrate, di volti intravisti, di tracce indelebili. Un movimento in tre atti: una performance, una narrazione, un’esposizione.
Comunicato stampa
VENEZIA: L’ACQUA, IL SOGNO, IL TEMPO
Quasi un salotto letterario….
Sguardi inquieti, stranieri, straniti.
Attraversamenti di confini liquidi, che si muovono con il vagare dei corpi.
Luoghi poetici dai contorni evanescenti, strati di parole sussurrate, di volti intravisti, di tracce indelebili.
Un movimento in tre atti: una performance, una narrazione, un’esposizione.
Nella splendida e raffinata cornice di Palazzo Ca’ Zanardi si assisterà, alle ore 19.00 di venerdì 26 agosto, ad un movimento in tre atti: una performance, una narrazione, un’esposizione. Protagonisti il performer cileno Guillermo Jorge Alfonso, la storica Lorella Bozzato e Piergiorgio Baroldi con la sua pittura. Ognuno con il proprio sguardo su Venezia, attraverso “l’acqua, il sogno, il tempo”, evento promosso nell’ambito di MERIDIANO ACQUA MERIDIANO FUOCO, mostra in corso fino al 30 settembre 2011 ai Magazzini del Sale, Magazzino Gardini (Sezione Acqua) ed al piano nobile di Ca’ Zanardi (Sezione Fuoco). E con interventi in voce di Silvano Seronelli.
Performance
En busca del cuadro sin nombre o lo que siempre intento titular di Teatro de lo Ausente + Mariela Scafati
presenze: Guillermo Jorge Alfonso, tra molti; assenze: Mariela Scafati, tra molti.
Un work in progress, iniziato a Santiago nel dicembre 2010. Una serie di variazioni della stessa azione. Spazi abitati temporaneamente. Luoghi dove si ri-origina il materiale immaginario che dà forma alla ricerca del quadro senza nome. Una storia vera, interpretata con un lavoro a distanza. Un’architettura di presenze e di assenze.
Narrazioni
L'acqua, il sogno, il tempo
Lorella Bozzato
La laguna tra approdi e partenze al tempo dell’inquietudine romantica. Specchio d’acqua e frontiera estrema dello spleen. Luogo di incontro tra l’io e l’altrove.