Vedovamazzei – UN United Nothing

Informazioni Evento

Luogo
CERTOSA DI SAN GIACOMO
Via Certosa 1, Capri, Italia
Date
Dal al
Vernissage
12/09/2015

ore 18,30

Contatti
Email: info@madrenapoli.it
Sito web: http://www.madrenapoli.it
Patrocini

La mostra, promossa dall’Associazione per l’Arte e la Cultura Contemporanea Il Rosaio con il Polo Museale Regionale della Campania, è realizzata grazie al sostegno dell’Istituto Banco di Napoli - Fondazione e si avvale del patrocinio della Città di Capri e del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Museo Madre.

Artisti
Vedova Mazzei
Curatori
Gianluca Riccio
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra vedovamazzei s’inserisce nel solco dell’attività che l’Associazione per l’arte e la cultura contemporanea Il Rosaio ha avviato nel 2012 volta a rilanciare la tradizione e la sperimentazione artistica contemporanea dell’isola di Capri.

Comunicato stampa

La mostra vedovamazzei a cura di Gianluca Riccio s’inserisce nel solco dell’attività che l’Associazione per l’arte e la cultura contemporanea Il Rosaio ha avviato nel 2012 volta a rilanciare la tradizione e la sperimentazione artistica contemporanea dell’isola di Capri. Dopo l’esposizione dei disegni inediti di Enrico Prampolini (Prampolini, I taccuini capresi 1946-1948), l’associazione ha invitato il gruppo artistico vedovamazzei (Stella Scala e Simeone Crispino) a realizzare una serie di lavori ispirati alla cultura e alla storia artistica caprese. I due artisti campani, che dal 1991 portano avanti una ricerca fondata sull’utilizzo di diversi media, dalla pittura alla fotografia e al video, dalla scultura oggettuale all’installazione ambientale, hanno appositamente realizzato per l’occasione un insieme di opere il cui fulcro è costituito da un vero e proprio progetto di trasfigurazione ambientale e percettivo di uno spazio della Certosa.
Le pareti della sala antistante i bagni della Certosa, collocati a ridosso del Chiostro piccolo, saranno rivestite da una superficie di circa 16 mq. di maioliche dipinte a mano, sulle quali, come in enormi mosaici, compariranno le opere UN United Nothing e The most visited place ever. La prima opera riprende, ingigantendola, la scritta realizzata in un bagno pubblico di Sarajevo nel 1994 da un soldato in forza al contingente di pace delle Nazioni Unite durante la guerra dei Balcani; la seconda, sotto la superficie di un delicato e anonimo paesaggio campestre è la rappresentazione ossessivamente ripetuta della casa nella campagna parigina in cui soggiornò per alcuni mesi del 1979, a ridosso del ritorno in Iran, Ruhollah Khomeini e che divenne meta di pellegrinaggio dei maggiori intellettuali francesi di quegli anni.
Entrambe le opere combinando elementi e linguaggi apparentemente lontani sono emblematiche della ricerca di vedovamazzei. Il ricorso a una tecnica tipica della tradizione caprese come quella della lavorazione a mano della maiolica se a prima vista sembra ricondurre l’elemento di riflessione politica intrinseco alle due opere all’interno di un ordine decorativo, agisce in realtà come elemento destabilizzante le attese dell’osservatore, restituendogli, con l’oggettiva gravità di un’illuminazione, il senso di un duplice e reiterato fallimento della politica, e più in generale della cultura occidentale nel nostro recente passato.
Lungo il fil rouge che lega le opere in mostra alla storia artistica caprese, si colloca anche la scultura DeperoClavel che s’ispira a una famosa fotografia scattata a Capri nell’estate del 1917. La foto ritrae Fortunato Depero e Gilbert Clavel – protagonisti di una indimenticabile stagione creativa sull’isola nell’estate di quell’anno – che mimano una sorta di balletto meccanico ‘indossando’ due curiosi oggetti, un cavalletto in legno e un imbuto. Il profilo dei due oggetti, debitamente reinterpretato, è disegnato su una superficie di cemento dando vita così a una sorta di bassorilievo su cui è immortalata la loro impronta. L’allusione a un mondo meccanizzato e a un processo d’ibridazione tra uomo e cosa, tipico della ricerca deperiana, ripresa da vedovamazzei sembra indicarci come anche l’oggetto d’uso comune, investito di una memoria culturale, finisca per acquisire una vita interna propria e una carica enigmatica trascendente la presenza dell’uomo e l’uso da parte dell’artista.
Tra le altre opere in mostra, una scultura oggettuale in cui i due artisti scelgono d’intervenire pittoricamente sulla superficie di un ombrellone da spiaggia dipingendo due nudi maschili ispirati alla memoria del conte Jacques Fersen e alle immagini del fotografo tedesco Wilhelm Von Gloeden, e una serie di tre disegni che formano un’opera dal titolo We pimp hard movie, immaginario film a luci rosse, ridotto ai titoli di testa e coda, alla superficie impenetrabile della sua prima e ultima immagine raffigurante una doppia finestra colta dall’esterno in due diverse ore della giornata, e a tutto il tempo che scorre in mezzo a questi due momenti.
La mostra, promossa dall’Associazione per l’Arte e la Cultura Contemporanea Il Rosaio con il Polo Museale Regionale della Campania, è realizzata grazie al sostegno dell’Istituto Banco di Napoli - Fondazione e si avvale del patrocinio della Città di Capri e del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Museo Madre.
In occasione della mostra verrà pubblicato il primo dei Quaderni de Il Rosaio dedicato all’opera di vedovamazzei dalle edizioni Editoriale Scientifica.