u’marimotu vol.2
Alla Sicilia e al suo patrimonio, visceralmente radicati nelle onde del mare, è dedicato il progetto u’marimotu (dal dialetto siciliano, il maremoto) che, metaforicamente, descrive l’attuale fermento artistico della regione, in perpetua trasformazione, mutamento ed evoluzione.
Comunicato stampa
Alla Sicilia e al suo patrimonio, visceralmente radicati nelle onde del mare, è dedicato il progetto u’marimotu (dal dialetto siciliano, il maremoto) che, metaforicamente, descrive l’attuale fermento artistico della regione, in perpetua trasformazione, mutamento ed evoluzione.
Attingendo a piene mani dall’analisi di tematiche forti come l’emarginazione, l’incomunicabilità, la deprivazione e il disagio sociale, i giovani artisti in mostra si prefiggono l’intento di andare oltre le mentali limitazioni, oltre gli schemi precostituiti, distruggendo le barriere che impediscono il naturale progresso: proprio come le onde del maremoto.
Il sentimento di rinnovamento culturale proposto dalla collettiva, distrugge i muri invalicabili dell’isolamento, della solitudine e della miseria.
Giuseppe Di Liberto, Adriano Ferrante e Noemi Priolo sono i giovani artisti siciliani selezionati per la collettiva “u’marimotu vol.2” giunta quest’anno alla sua seconda edizione e che mira nuovamente a dare visibilità alle nuove ricerche artistiche contemporanee, scevre da ogni condizionamento dal punto di vista tecnico ma supportate nelle loro indagini concettuali e progettuali.