Tullio Pericoli – Pensieri della mano
In Pensieri della mano l’artista descrive cosa ama dipingere e svela al lettore come e perché disegna. Con l’intelligenza, la precisione e la grazia che gli è propria, Pericoli offre un racconto meraviglioso e veritiero di un mestiere.
Comunicato stampa
Tullio Pericoli racconta se stesso e la sua arte giovedì 22 maggio alle ore 18 presso lo Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes (via della Rocca 37), dove è allestita la mostra di suoi inediti, dal titolo Ritratti, visitabile fino al 14 giugno. Si svelerà al pubblico attraverso un viaggio racchiuso nel libro Pensieri della mano, edito da Adelphi, che ripercorre il suo lavoro, partendo dalla sua mano, intesa come alleata, ma anche come essere a sé stante che ha un suo pensiero e metodo. Insieme con lui saranno presenti il coautore Domenico Rosa e il critico d’arte Marco Vallora.
In Pensieri della mano l'artista descrive cosa ama dipingere e svela al lettore come e perché disegna. Con l’intelligenza, la precisione e la grazia che gli è propria, Pericoli offre un racconto meraviglioso e veritiero di un mestiere.
Anche per chi abbia familiarità col suo universo visivo – disseminato di figure, paesaggi, oggetti, e disegni dentro disegni – lo sguardo di Tullio Pericoli non è facile da ricostruire. Almeno fino a quando non si coglie un dato essenziale e singolarissimo, e cioè che a guidare quello sguardo non è soltanto l'occhio, ma un organo più irrequieto e nervoso, che si lascia dirigere solo fino a un certo punto, e da lì in poi asseconda, prima di tutto, i propri imprevedibili talenti: la mano. In Pensieri della mano, conversazione con Domenico Rosa, Pericoli ne parla per la prima volta apertamente, con il gusto e spesso la sorpresa di scoprire via via, insieme a chi ascolta e poi a chi legge, i meccanismi e gli incantesimi del proprio lavoro: sciogliendone vari enigmi, e avvicinandoci, nel modo più attraente, a quella singolare «sapienza» che è nella mano.
La mostra Ritratti propone una ventina di acquerelli e olii, realizzati dal 2007 a oggi. Volti, caratteri e anime di protagonisti della letteratura studiati, approfonditi e interpretati dall’occhio e dal pennello di Pericoli. Tra questi: Samuel Beckett, Beppe Fenoglio, Primo Levi, Franz Kafka e Italo Calvino. Ma anche figure di primo piano nell'editoria come Carlo Caracciolo. Dodici i quadri realizzati appositamente per la mostra.
«Come tutti i grandi ritrattisti - commentava Umberto Eco nel 1990 - Pericoli punta all'anima, sia quando c'è, sia quando non c'è, e spesso, col ritrarre un volto, di fatto ritrae un pensiero, una visione del mondo, uno stile poetico o narrativo».
Tra i libri precedentemente pubblicati da Pericoli ricordiamo I ritratti (Adelphi), scritto nel 2009: una galleria di volti ispirata a un principio antico, enunciato dallo stesso artista: «una biografia diversa da quella ufficiale, una sintesi visiva, una sorta di faccia-riassunto» – un volto che «somiglia, certo, al volto vero, ma che è ancora più vero perché ne racconta la storia».