Tschabalala Self – The Function

  • T293

Informazioni Evento

Luogo
T293
Via Dei Tribunali 293, Napoli, Italia
Date
Dal al

Martedì/Venerdì, 12 – 19,
o su appuntamento

Vernissage
17/03/2016

ore 19

Artisti
Tschabalala Self
Generi
arte contemporanea, personale
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Frutto di una residenza dell’artista a Napoli, la mostra si compone di una serie di nuovi dipinti e sculture che indagano le dinamiche fisiche e psicologiche innescate dalla relazione all’interno di uno spazio sociale. L’ispirazione per questa mostra, sia a livello formale che concettuale, viene dall’idea di una festa in casa, con Self come ospite della galleria.

Comunicato stampa

T293 is pleased to present The Function, first exhibition at the gallery and in Italy of American artist Tschabalala Self. Coming as a result of a residency in Naples, the exhibition consists of a new series of paintings and sculptures that explore the physical and psychological dynamics of interactions within a social space. The formal and conceptual inspiration for this show is a house party, with Self as the host.

All the works in the show depict characters and couples, as they move, dance, talk and stare at other attendees at a fête. The sense of intimacy, and simultaneously of isolation these works induce inevitably create a dizzying effect for the viewer, who cannot help but be caught in the emotions provoked by the various depicted scenes.

Pieces of old paintings, raw canvas, fabrics, prints and paper sheets are assembled, stretched, painted and drawn over, so to give form to a kaleidoscope of human emotions and behaviours. The different patterns composing these oeuvres create dynamic figures that look at the viewer with the same intensity with which they ask to be seen. Their identity is not treated by Self as an already fixed form waiting to be represented upon the canvas; rather, it manifests itself as a process of constant negotiation among different gazes: that of the artist, that of the viewer, and that of all the other characters who participate to this relational game.

Tschabalala Self practice has always been characterised by the usage of various sewing and binding techniques that work in conjunction with drawn and painted elements. The recourse to traditional craft skills and repetitive gestures helps the artist investigate how the body (and particularly the Black female body) functions as a social and political symbol. The bodies (and personas) she portrays are fractured assemblages that seem to internalise in their forms a confluence of cultural projections, while asserting their own self-defined identity. It is precisely the destructuring of traditional ways of representation of the body that allows the artist to focus more on how people look, rather than on what is there to be seen. Hers is the eye that sees how other eyes see, before exploring through her process-based practice how this representational game affects people’s social and political life.

Playing inventively with both abstraction and figuration, Tschabalala Self creates a new series of works that still investigate such politics of the gaze, both towards the gendered and the racialised body. Nevertheless, in The Function the artist proposes a more personal and nostalgic perspective upon this matter. She takes the ideas and expectations associated with a house party -as a free, enthusiastic and unfettered moment within everyone’s social life- in order to shine light on the complex net of political relations that deeply inform the way we shape the contemporary iconography of the body.

Tschabalala Self
The Function
18 marzo – 22 aprile 2016
Inaugurazione 17 marzo 2016, ore 19
Via Tribunali 293, Napoli
T: +39 081 295882
[email protected]

T293 è lieta di presentare The Function, la prima mostra personale in Italia dell’artista americana Tschabalala Self. Frutto di una residenza dell’artista a Napoli, la mostra si compone di una serie di nuovi dipinti e sculture che indagano le dinamiche fisiche e psicologiche innescate dalla relazione all’interno di uno spazio sociale. L’ispirazione per questa mostra, sia a livello formale che concettuale, viene dall’idea di una festa in casa, con Self come ospite della galleria.

I lavori in mostra ritraggono personaggi solitari o coppie, che si muovono, danzano, parlano e osservano tutti gli altri invitati alla fête. Il senso di intimità e, al contempo, di isolamento che queste figure suscitano sconcerta lo spettatore, che non può far altro che lasciarsi trascinare nel vortice di emozioni provocate dalle scene ritratte.

Squarci di vecchi dipinti, tele grezze, tessuti, stampe e fogli di carta vengono assemblati, stirati, dipinti e disegnati, in modo da dar forma a un caledoscopio di comportamenti ed emozioni tutte umane. I diversi motivi che compongono queste opere creano figure dinamiche che osservano lo spettatore con la stessa intensità con cui chiedono di essere osservate. La loro identità non è trattata dalla Self come una forma pre-costituita e pronta per essere rappresentata sulla tela; piuttosto, si mostra come il frutto di un processo di negoziazione tra diversi sguardi: quello dell’artista, quello dello spettatore, e quello di tutti gli altri personaggi che partecipano a questo gioco relazionale.

La pratica artistica di Tschabalala Self è sempre stata caratterizzata dall’uso di varie tecniche di rilegatura e di cucito che si accompagnano alla pittura e al disegno. Il ricorso a tecniche artigianali tanto tradizionali e a gesti ripetitivi aiuta l’artista ad esplorare come il corpo (e in particolare il corpo delle donne di colore) funzioni come simbolo politico e sociale. I corpi (e le persone) che l’artista ritrae appaiono come assemblaggi frantumati che internalizzano nelle loro forme una confluenza di proiezioni culturali. E’ precisamente la destrutturazione delle modalità tradizionali di rappresentazione del corpo che permette all’artista di focalizzarsi più su come le persone osservano, che su ciò che appare. I suoi sono gli occhi che guardano a come le altre persone guardano, prima di esplorare attraverso la sua pratica altamente processuale come questo gioco di rappresentazioni influisca sulla vita politica e sociale.

Sfruttando in maniera originale sia l’astrazione che la figurazione, Tschabalala Self crea una nuova serie di lavori che sviluppa ulteriormente tali politiche dello sguardo, sia verso il corpo genderizzato, che razzializzato. Tuttavia, in The Function, l’artista propone anche una prospettiva più personale e persino nostalgica sul tema. Lei prende spunto dalle idee ed aspettative associate all’immaginario di una festa in casa –come uno di quei momenti liberi, gioviali e senza restrizioni nell’ambito della vita sociale di ognuno- così da far luce sull’intricata rete di relazioni politiche che profondamente influenza la contemporanea iconografia del corpo.