Tommaso Cherubini – Invisible Ecologies

Informazioni Evento

Luogo
RIFUGIO DIGITALE
via della Fornace, 41, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mer.-dom. 11,00-19,00

Vernissage
17/09/2025

ore 18,30

Artisti
Tommaso Cherubini
Generi
arte contemporanea, personale

Forma Edizioni presenta, nello spazio di Rifugio Digitale, la mostra Invisible Ecologies dell’artista Tommaso Cherubini.

Comunicato stampa

Dal 17 settembre al 12 ottobre 2025 Forma Edizioni presenta, nello spazio di Rifugio Digitale, la mostra Invisible Ecologies dell’artista Tommaso Cherubini. Il progetto promosso da Forma Edizioni nella figura della direttrice editoriale Laura Andreini, con il contributo di Publiacqua e con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, inaugurerà mercoledì 17 settembre alle ore 18.30 alla presenza dell’artista artista.

Il progetto Invisible Ecologies prende forma dall’intento di riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente attraverso un caso emblematico e locale: l’interazione tra il fiume Arno e la città di Firenze. Questo rapporto, sedimentato nel tempo, diventa soglia da cui articolare una riflessione più ampia, e scalabile dal locale al sistemico, sulle modalità di percezione ecologica e tecnicamente mediata della realtà. In questo contesto, l’atto dell’osservazione non è pensato come un gesto neutro, ma come un processo tecnico e trasformativo, capace di generare astrazioni operative.

A partire da un soggetto millenario e mobile come l’Arno, il progetto si interroga su come i linguaggi della misura e quelli della speculazione possano coesistere, generando nuove forme di conoscenza e relazione. Non più solo oggetto da osservare, il fiume diventa superficie attraversabile, organismo espressivo, vettore di altre possibili ecologie. È a partire da questo slittamento che il progetto propone una metodologia affettiva dell’osservazione e della speculazione.

Nel progetto di Tommaso Cherubini, questa nuova prospettiva metodologica si traduce in un’opera audiovisiva che mette in relazione dati ambientali, linguaggi visivi e modelli generativi.
I due capitoli che la compongono – Decoding Signals ed Encoding Visions – si confrontano con due linguaggi, due logiche conoscitive. Il primo si muove nell’ambito di quella che il filosofo Yuk Hui nel suo saggio Recursivity and Contingency (2019) definisce ragione calcolatrice: la computazione come metodo di costruzione di variabili, e le variabili come metodo di lettura della realtà. Nella ripetizione ricorsiva della misura, nel confronto tra tempi, dati e livelli, affiora un’eccedenza.

Il fiume, pur ridotto a segnale, non si lascia esaurire. È da qui che si apre la seconda via: quella della ragione speculativa che non rigetta il dato ma lo eccede, lo attraversa, lo piega per immaginare altri modi di esistere.

Decoding Signals rielabora le rilevazioni idrometriche, termometriche e pluviometriche del bacino dell’Arno, ricavate dall’archivio pubblico del Servizio Idrologico e Geologico della Regione Toscana, attraverso visualizzazioni parametriche costruite in ambiente digitale, in cui forma, colore e movimento seguono una grammatica affettiva ispirata alla Ruota delle Emozioni di Plutchik.

Encoding Visions affida a modelli di intelligenza artificiale generativa la composizione di visioni ambientali non antropocentriche, costruite a partire da fenomeni osservati, dati storici, immagini d’archivio e testi. I modelli generativi non agiscono qui come generatori arbitrari, ma come dispositivi di trasfigurazione: prendono in carico gli input per aprirli a traiettorie possibili, a scenari che sfumano il confine tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere. È qui che si rende visibile quel gioco tra verosimiglianza e possibilità, in cui la percezione si sposta dal dato alla relazione, e il fiume emerge come soggettività capace di rinegoziare la nostra posizione all’interno del sistema osservato.