Tommaso Cascella – Calendiario
Una selezione di oltre 365 piccoli quadretti, ispirati ad ogni giorno dell’anno, che celebrano la quotidianita’ in ogni campitura. A ogni giorno e’ dedicato un ricordo, una evocazione, una testimonianza.
Comunicato stampa
Una mostra che vi sorprenderà. ‘Calendiario’, così è intitolata la personale di Tommaso Cascella che, presentata a Berlino, approda finalmente anche a Pescara. Si tratta di oltre 365 piccoli quadretti, ispirati ad ogni giorno dell’anno, che celebrano la quotidianità in ogni campitura. Ad ogni giorno è dedicato un ricordo, una evocazione, una testimonianza. Come in passato, verranno coinvolte diverse scuole primarie, con l’intento far avvicinare i più piccoli all’arte.
Tommaso Cascella jr, classe 1951, vive e lavora tra Roma e Bomarzo. Pittore, scultore, incisore, membro dell’Accademia Nazionale di San Luca dal 1995, si è occupato anche di editoria, fondando nel 1981 la rivista di arte e poesia ‘Cervo Volante’, la cui direzione fu affidata dapprima a A. Spatola, poi a E. Sanguineti ed infine a A. Bonito Oliva. Eredita la sensibilità artistica dalla famiglia che, dopo il bisnonno Basilio, vide impegnati nell’arte anche il nonno Tommaso e il padre Pietro, per citarne solo alcuni.
La sua prima personale data 1985, ma ad oggi Cascella Tommaso vanta più di 100 mostre personali. Tra il 1995 e il 1999 partecipa ad alcune tra le più importanti rassegne nazionali come la Biennale di Scultura di Gubbio, la Quadriennale di Roma, la Biennale di Xilografia al Castello di Carpi, ecc. Espone anche alla Reggia di Caserta, al Palazzo dei Priori di Certaldo, al Palazzo Orsini di Bomarzo, e in altre realtà museali in varie città estere, come Tokyo (in cui è esposta una sua scultura in bronzo), Francoforte, Bratislava, ecc. Nel 2011 partecipa con la grande scultura ‘Cielo rovesciato’ alla 54° Biennale di Venezia, nella sezione distaccata di Roma presso Palazzo Venezia, con grande successo di critica. Anche nelle scultura lo stile è ovviamente quello inconfondibile dell’artista romano, che ricorda l’astrattismo più eclettico nelle forme e la pop art per la varietà delle tecniche adottate.
Di Lorito Perside