Tino Stefanoni – 150% Made in Italy
La mostra si articola su due momenti del lavoro di Stefanoni. Un primo omaggio al Tricolore sarà rappresentato da tre opere degli anni ’70 della serie “Le tavole degli oggetti quotidiani”. Il secondo momento della mostra è dedicato ad opere realizzate appositamente per questa rassegna.
Comunicato stampa
Doppia festa alla Galleria Melesi: 150 anni dell’Unità d’Italia e 20 anni di attività di galleria.
Era l’ottobre del 1991 quando la galleria inaugurò i suoi spazi, allora siti all’Isolago di Lecco, proprio con una mostra di Tino Stefanoni. Questa data segnò anche l’inizio di una collaborazione fra la gallerista Sabina Melesi e l’artista lecchese che nel tempo è cresciuta attraverso innumerevoli esperienze e motivi d’incontro.
«Per questo» ci dice Sabina Melesi «la scelta di un “compagno di viaggio” con cui festeggiare questa data importante non poteva che cadere su Tino Stefanoni e insieme abbiamo pensato di rendere omaggio all’Italia con questa mostra che nel titolo - 150% MADE IN ITALY - esprime tutto il nostro essere e sentirci italiani».
La mostra si articola su due momenti del lavoro di Stefanoni. Un primo omaggio al Tricolore sarà rappresentato da tre opere degli anni ’70 della serie “Le tavole degli oggetti quotidiani”: i mestoli verdi, le cassette bianche e i tubetti rossi. Vi è un po’ riassunto “Il mondo delle cose” cui l’artista sempre si riferisce e che, annota, «è il solo di pertinenza dell’uomo ed è il segno tangibile del suo pensiero e della sua storia, dove si possono creare arte e bellezza che non siano l’arte e la bellezza della natura». E’ qui che prende forma e si manifesta quella creatività italiana che rende il MADE IN ITALY famoso, ricercato, imitato e apprezzato in tutto il mondo.
Il secondo momento della mostra è dedicato ad opere realizzate appositamente per questa rassegna. Si tratta di un bel gruppo di paesaggi mentali che pure rappresentano “cose” (il castello, il rifugio di montagna, la scalinata…) e che hanno in comune, per l’occasione, il Tricolore sventolante. Stefanoni cerca, con la sua pittura, la parte poetica e ironica di queste cose, la poesia nascosta nel mondo degli oggetti che da sempre sono fonte d’ispirazione del suo lavoro.
Tino Stefanoni, nato a Lecco nel 1937, ha studiato al Liceo Artistico Beato Angelico e alla facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Dopo alcune mostre fra il ‘63 e il ‘66, la sua vera e propria attività artistica inizia nel 1967 con il conseguimento del 1° premio San Fedele di Milano, importante rassegna per giovani artisti, della cui giuria facevano parte anche il conte Panza di Biumo e Palma Bucarelli. Nel 1968 la prima personale alla storica galleria Apollinaire di Milano, diretta da Guido Le Noci, con un saggio di Pierre Restany.
Dal 1967 ad oggi molte sono le esposizioni in Italia e all'estero. Fra di esse ricordiamo: 1968
Galleria Bertesca, Genova - 1970 Studio Santandrea, Milano - 1972 Galleria Paul Facchetti, Parigi e Zurigo - 1974 Galleria Franz Paludetto, Torino - 1975 Galleria Lorenzelli, Bergamo - 1977 Galleria Art Global, Sao Paolo e Petite Galerie, Rio in Brasile - 1978 Galleria Corraini, Mantova - 1979 Galleria Cardi, Milano - 1981 Galleria Art in Progress di Dusseldorf e Monaco - 1986 Galleria Pio Monti, Roma - Galleria Seno, Milano - Galleria Fabjbasaglia, Bologna - 1988 Galleria Deambrogi, Lugano - Galleria Krief, Parigi - Galleria Roy, Losanna - 1989 Galleria Hete Hunermann, Dusseldorf - 1990 Galleria Milione, Milano - Galleria Ahlner, Stoccolma - Galleria Totah, Londra - 1992 Galleria Artiscope, Bruxelles - 1994 Galleria Tovar & Tovar, Bogotà - 1996 Cardelli & Fontana, Palazzo Civico, Sarzana - 1997 Castello di Rivara - Galleria Bianca Pilat, Chicago - 1999 Galleria San Fedele, Milano (con Salvo) - 2001 Galleria Baumgartl, Monaco - 2002 Galleria Fabjbasaglia, Rimini - Invitato alla XIII e XIV Quadriennale di Roma - 2003 Galerie Numaga, Neuchatel - 2004 Galleria Guidi & Schoen, Genova - 2006 Andrea arte contemporanea, Vicenza - 2008 Galleria Melesi, Lecco - Università Bocconi, Milano - 2009 Colossi arte contemporanea, Brescia - Armanda Gori arte, Prato.
Inoltre le mostre in alcuni musei o spazi pubblici: al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1977, al Museo ICC di Anversa nel 1981, al Museo Koekkoek di Kleve nel 1990, alla Stadtgalerie di Sundern (D) nel 1992, al Museo di San Marino e a Villa Manzoni di Lecco nel 1994, all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi nel 1996 e di Chicago nel 1997, ai Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia nel 1999, al Museo di Tortolì nel 2000, a Palazzo Forti di Verona nel 2002, al Trevi Flash Art Museum nel 2003 e al Palazzo Pubblico Magazzini del sale di Siena nel 2006, unito alla creazione del Drappellone del Palio del 16 agosto 2006. Nel 1970 partecipa alla XXXV Biennale di Venezia, Padiglione sperimentale, producendo all’interno della Biennale stessa, con una macchina per il “sottovuoto”, opere meccaniche in plastica vendute direttamente al pubblico. Nel 2011 è nuovamente invitato alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi e segnalato da Ermanno Olmi.
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La Galleria Melesi partecipa alla Settima Edizione della Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI per l’8 ottobre, giorno di inaugurazione della mostra (ore 18.30), che resterà poi aperta al pubblico fino al 26 novembre da martedì a sabato, dalle 16 alle 19.
Doppia festa alla Galleria Melesi: 150 anni dell’Unità d’Italia e 20 anni di attività di galleria.
Era l’ottobre del 1991 quando la galleria inaugurò i suoi spazi, allora siti all’Isolago di Lecco, proprio con una mostra di Tino Stefanoni. Questa data segnò anche l’inizio di una collaborazione fra la gallerista Sabina Melesi e l’artista lecchese che nel tempo è cresciuta attraverso innumerevoli esperienze e motivi d’incontro.
«Per questo» ci dice Sabina Melesi «la scelta di un “compagno di viaggio” con cui festeggiare questa data importante non poteva che cadere su Tino Stefanoni e insieme abbiamo pensato di rendere omaggio all’Italia con questa mostra che nel titolo - 150% MADE IN ITALY - esprime tutto il nostro essere e sentirci italiani».
La mostra si articola su due momenti del lavoro di Stefanoni. Un primo omaggio al Tricolore sarà rappresentato da tre opere degli anni ’70 della serie “Le tavole degli oggetti quotidiani”: i mestoli verdi, le cassette bianche e i tubetti rossi. Vi è un po’ riassunto “Il mondo delle cose” cui l’artista sempre si riferisce e che, annota, «è il solo di pertinenza dell’uomo ed è il segno tangibile del suo pensiero e della sua storia, dove si possono creare arte e bellezza che non siano l’arte e la bellezza della natura». E’ qui che prende forma e si manifesta quella creatività italiana che rende il MADE IN ITALY famoso, ricercato, imitato e apprezzato in tutto il mondo.
Il secondo momento della mostra è dedicato ad opere realizzate appositamente per questa rassegna. Si tratta di un bel gruppo di paesaggi mentali che pure rappresentano “cose” (il castello, il rifugio di montagna, la scalinata…) e che hanno in comune, per l’occasione, il Tricolore sventolante. Stefanoni cerca, con la sua pittura, la parte poetica e ironica di queste cose, la poesia nascosta nel mondo degli oggetti che da sempre sono fonte d’ispirazione del suo lavoro.
Tino Stefanoni, nato a Lecco nel 1937, ha studiato al Liceo Artistico Beato Angelico e alla facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Dopo alcune mostre fra il ‘63 e il ‘66, la sua vera e propria attività artistica inizia nel 1967 con il conseguimento del 1° premio San Fedele di Milano, importante rassegna per giovani artisti, della cui giuria facevano parte anche il conte Panza di Biumo e Palma Bucarelli. Nel 1968 la prima personale alla storica galleria Apollinaire di Milano, diretta da Guido Le Noci, con un saggio di Pierre Restany.
Dal 1967 ad oggi molte sono le esposizioni in Italia e all'estero. Fra di esse ricordiamo: 1968
Galleria Bertesca, Genova - 1970 Studio Santandrea, Milano - 1972 Galleria Paul Facchetti, Parigi e Zurigo - 1974 Galleria Franz Paludetto, Torino - 1975 Galleria Lorenzelli, Bergamo - 1977 Galleria Art Global, Sao Paolo e Petite Galerie, Rio in Brasile - 1978 Galleria Corraini, Mantova - 1979 Galleria Cardi, Milano - 1981 Galleria Art in Progress di Dusseldorf e Monaco - 1986 Galleria Pio Monti, Roma - Galleria Seno, Milano - Galleria Fabjbasaglia, Bologna - 1988 Galleria Deambrogi, Lugano - Galleria Krief, Parigi - Galleria Roy, Losanna - 1989 Galleria Hete Hunermann, Dusseldorf - 1990 Galleria Milione, Milano - Galleria Ahlner, Stoccolma - Galleria Totah, Londra - 1992 Galleria Artiscope, Bruxelles - 1994 Galleria Tovar & Tovar, Bogotà - 1996 Cardelli & Fontana, Palazzo Civico, Sarzana - 1997 Castello di Rivara - Galleria Bianca Pilat, Chicago - 1999 Galleria San Fedele, Milano (con Salvo) - 2001 Galleria Baumgartl, Monaco - 2002 Galleria Fabjbasaglia, Rimini - Invitato alla XIII e XIV Quadriennale di Roma - 2003 Galerie Numaga, Neuchatel - 2004 Galleria Guidi & Schoen, Genova - 2006 Andrea arte contemporanea, Vicenza - 2008 Galleria Melesi, Lecco - Università Bocconi, Milano - 2009 Colossi arte contemporanea, Brescia - Armanda Gori arte, Prato.
Inoltre le mostre in alcuni musei o spazi pubblici: al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1977, al Museo ICC di Anversa nel 1981, al Museo Koekkoek di Kleve nel 1990, alla Stadtgalerie di Sundern (D) nel 1992, al Museo di San Marino e a Villa Manzoni di Lecco nel 1994, all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi nel 1996 e di Chicago nel 1997, ai Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia nel 1999, al Museo di Tortolì nel 2000, a Palazzo Forti di Verona nel 2002, al Trevi Flash Art Museum nel 2003 e al Palazzo Pubblico Magazzini del sale di Siena nel 2006, unito alla creazione del Drappellone del Palio del 16 agosto 2006. Nel 1970 partecipa alla XXXV Biennale di Venezia, Padiglione sperimentale, producendo all’interno della Biennale stessa, con una macchina per il “sottovuoto”, opere meccaniche in plastica vendute direttamente al pubblico. Nel 2011 è nuovamente invitato alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi e segnalato da Ermanno Olmi.
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La Galleria Melesi partecipa alla Settima Edizione della Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI per l’8 ottobre, giorno di inaugurazione della mostra (ore 18.30), che resterà poi aperta al pubblico fino al 26 novembre da martedì a sabato, dalle 16 alle 19.