The Spirits of Maritime Crossing

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL - PALAZZO MANGILI VALMARANA
Cannaregio 4392, Venezia, Italia
Date
Dal al

La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 aprile 2024 al 24 novembre 2024 nella sede del Palazzo Smith Mangilli Valmarana di Venezia, che non è stato accessibile al pubblico per 11 anni.

Vernissage
18/04/2024

ore 18.30 su invito PRESSO PROCURATIE VECCHIE, PIAZZA SAN MARCO 128 (SCRIVERE QUESTA COME SEDE NELL'AGENDISSIMA PERCHè SOLO INAUGURAZIONE EVENTO)

Generi
arte contemporanea
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Evento Collaterale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

Comunicato stampa

La Fondazione della Biennale d’Arte di Bangkok (BAB) presenta “The Spirits of Maritime Crossing” (Gli spiriti della traversata marittima), una mostra collettiva di artisti provenienti dal sud-est asiatico che prendono in esame i temi dello sradicamento, della diaspora e del colonialismo attraverso le lenti dell’oceano a cura del Prof. Dr Apinan Poshyananda, direttore artistico della Biennale d’Arte di Bangkok. La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 aprile 2024 al 24 novembre 2024 nella sede del Palazzo Smith Mangilli Valmarana di Venezia, che non è stato accessibile al pubblico per 11 anni.

 

Le opere in mostra sono state realizzate con una vasta gamma di mezzi espressivi che comprendono dipinti, sculture, installazioni a tecnica mista e video realizzate da quindici artisti provenienti da Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Myanmar, Filippine, Malesia e Singapore. La mostra The Spirits of Maritime Crossing affronta le complesse realtà, culture e storie della regione, contrapponendole alle narrazioni occidentali a Venezia. I momenti salienti includono un film diretto dal Prof. Dr. Apinan Poshyananda, con la famosa artista Marina Abramović e il ballerino e coreografo thailandese Pichet Klunchun; film come Calling for Rain di Khvay Samnang; Hunting & Dancing: 15 years di Moe Satt; There’s no Place di Jakkai Siributr; The Sea is a Blue Memory di Priyageetha Dia e molti altri lavori realizzati utilizzando una vasta gamma di mezzi espressivi.

 

The Spirits of Maritime Crossing è un viaggio dal sud-est asiatico a Venezia attraverso esperienze culturali e della diaspora, viste attraverso gli occhi di coloro che sono lontani sia fisicamente che spiritualmente dalla loro terra natale. Gli artisti del sud-est asiatico condividono molte caratteristiche comuni, ma differiscono anche in termini di etnia, religione e lingue; questo a volte può creare un senso di estraneità tra di loro. L'eredità di queste nazioni è evidente nei cosiddetti "ibridi culturali" – rifugiati, immigrati e apolidi.

 

LA MOSTRA

 

Allestita in un Palazzo storico veneziano situato nel quartiere di Cannaregio affacciato sul Canal Grande, la mostra The Spirits of Maritime Crossing riflette sull’attualità del Sud del mondo, dagli effetti del colonialismo e delle guerre sulle comunità di tutto il sud-est asiatico attraverso la spiritualità e la presenza indigena nella regione, fino all'importanza della natura. La presentazione si basa sulle voci e sulle narrazioni locali della regione, sulla sua storia di importante punto d'incontro di culture e di commerci e sul rapporto geografico con le aree d’acqua che la circondano.

 

Influenze occidentali e storie coloniali 

 

Tra le opere in mostra ci sarà un nuovo film intitolato ‘The Spirits of Maritime Crossing’, diretto dal curatore Prof. Dr. Apinan Poshyananda con Marina Abramović, che segna il suo debutto come attrice insieme all'artista di danza contemporanea tailandese Pichet Klunchun; il film esplora la spiritualità e le relazioni tra occidente e oriente. Abramović interpreta il ruolo di uno spirito errante che viaggia da Venezia a Bangkok, attraversando terre sconosciute alla ricerca di pace e appagamento. Durante il viaggio, lo spirito incontra preti, talismani e un personaggio chiamato Monkey King (il Re delle Scimmie), interpretato da Klunchun, che assiste lo spirito durante la sua navigazione. Il film traccia un parallelismo tra Venezia e Bangkok, con quest’ultima nota universalmente da secoli come la “Venezia d’oriente” con riferimento alla sua estesa e intricata rete di canali.

 

La mostra inoltre comprende dipinti e una scultura di bronzo di Natee Utarit, che infonde le sue opere di filosofia buddista e storia dell’arte occidentale, evidenziando l’assurdità degli incontri tra oriente e occidente. Saranno inoltre in mostra le sculture metalliche di Bounpaul Phothyzan; queste grandi opere di metallo, realizzate utilizzando l’involucro recuperato di bombe, prendono in esame l’impatto storico dell’occupazione americana nel sud-est asiatico e le ferite indelebili inferte al suo popolo dai soldati americani, testimoniando il passato di violenza della regione. La videoinstallazione collaborativa a due canali realizzata da Chitti Kasemkitvatana e Nakrob Moonmanas è un montaggio onirico che riflette i mondi paralleli di Italia e Siam e mette in evidenza la loro moltitudine di lingue e culture.

 

L'installazione di lampadari in frantumi di Jompet Kuswidananto esamina la dolorosa storia della colonizzazione, con particolare attenzione al lavoro missionario in Indonesia, attraverso l’utilizzo di frammenti di vetro per simboleggiare vasi rotti e sogni infranti. Il lavoro sfaccettato e a tecnica mista di Alwin Reamillo utilizza oggetti trovati e assemblaggi per rivelare gli strati del colonialismo e dell'iconografia cristiana in Indonesia e la sua influenza sulla migrazione e sulla globalizzazione. L'opera dell'artista presenta le 14 stazioni della Via Crucis, una devozione cattolica che commemora l'ultimo giorno di Gesù Cristo sulla Terra come uomo.

 

Terra, ascendenza e spiritualità

 

Molte di queste opere danno spazio a storie e voci indigene, commentando al tempo stesso l’impatto ambientale del colonialismo. L’opera in video di Khvay Samnang’s esamina l’egemonia e la deforestazione in Cambogia attraverso una storia di culto locale ispirata dal Ramayana, un antico poema. Il film di Yee I-Lann racconta della collaborazione tra tessitori e comunità locali che vivono sul mare per riportare in vita conoscenze ancestrali e per celebrare storie di mare delle comunità indigene in Malesia. Jakkai Siributr utilizza tessuti per commentare la pulizia etnica nella regione, attraverso intricati ricami creati insieme ai richiedenti asilo. L’artista performativo Moe Satt utilizza il proprio corpo come uno spazio di identità e di estraniamento per evocare la sopravvivenza alla violenza settaria nel suo Paese natale, il Myanmar. Il video delle profondità marine di Priyageetha Dia esamina i movimenti migratori ancestrali dall’India alla Penisola Malese. Kawita Vatanajyankur crea una performance utilizzando una tintura blu schiumosa per evidenziare il lavoro femminile nella società patriarcale e il ruolo dell'acqua nel contesto della femminilità e dell'industria tessile. Infine Truong Cong Tung ha realizzato un'installazione di zucche che si rifanno a rituali mistici e mitologie indigene.

 

Il Prof. Dr. Apinan Poshyananda, direttore esecutivo e direttore artistico della Biennale d’Arte di Bangkok e curatore della mostra The Spirits of Maritime Crossing, ha commentato:

 

Siamo lieti di presentare una rassegna di artisti del sud-est asiatico al pubblico internazionale del nord del mondo che coincide con la Biennale di Venezia, in vista della biennale di Bangkok che si terrà nell’ottobre del 2024. Inoltre è un grande onore il fatto che un nuovo cortometraggio con la celeberrima Marina Abramović, vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1997 sarà proiettato durante il periodo dell’esposizione. I contenuti di questo film e della mostra si concentrano sui viaggi per mare, sullo sradicamento e sulla diaspora, tutti argomenti direttamente connessi con il tema principale della mostra. È affascinante vedere una tale sinergia a Venezia.

 

NOTE PER I REDATTORI

 

IL CURATORE

 

Il Prof. Dr. Apinan Poshyananda, direttore esecutivo e direttore artistico della Biennale d’Arte di Bangkok è il curatore della mostra “The Spirits of Maritime Crossing”, un evento collaterale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della La Biennale di Venezia. Poshyananda ha curato e diretto mostre d'arte internazionali in Asia, Europa, Stati Uniti e Oceania, tra cui la mostra Tradizioni/Tensioni a New York, la sezione thailandese e australiana della Triennale d’arte contemporanea dell’Asia - Pacifico, la sezione asiatica della Biennale di San Paolo, la sezione thailandese della Biennale di Istanbul, è stato Commissario del Padiglione thailandese della 50., 51. e 52. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia e della mostra “Tout à Fait Thai” a Parigi.

 

GLI ARTISTI

 

The Spirits of Maritime Crossing presenta un’ampia varietà di artisti provenienti dall’Asia, che comprendono personalità già affermate e talenti emergenti. I 15 artisti includono: Marina Abramović (nata nel 946, Serbia/USA) e di Pichet Klunchun (nato nel 1971, Thailandia), Priyageetha Dia (nato nel1992, Singapore), Chitti Kasemkitvatana (nato nel1969, Thailandia), Nakrob Moonmanas (nato nel 1990, Thailandia), Khvay Samnang (nato nel 1982, Cambogia), Jompet Kuswidananto (nato nel 1976, Indonesia), Bounpaul Phothyzan (nato nel 1979, Laos PDR), Alwin Reamillo (nato nel 1964, Filippine), Moe Satt (nato nel 1983, Myanmar), Jakkai Siributr (nato nel 1969, Thailandia), Truong Cong Tung (nato nel 1986, Vietnam), Natee Utarit (nato nel 1970, Thailandia), Kawita Vatanajyankur (nato nel 1987, Thailandia) e Yee I-Lann (nato nel 1971, Malesia).

 

LA SEDE

 

Il Palazzo Smith Mangilli Valmarana è stato un tempo la casa del console inglese Joseph Smith, appassionato collezionista d’arte. Era un agente di Canaletto e un mecenate di pittori veneziani. Smith e la moglie, la soprano Catherine Tofts, hanno trasformato il palazzo in un vivace centro di ritrovo sociale e artistico per collezionisti, mecenati, studiosi, aficionados, artisti, attori, musicisti, filosofi, diplomatici e dignitari. Tra i visitatori figuravano Pietro Longhi, Giovanni Baptista Piazzetta, Giuseppe Zais, Carlo Goldoni, Rosalba Carriera. Il Conte Giuseppe Mangilli, successivamente divenuto proprietario del palazzo, incaricò Giannantonio Selva di dirigere la decorazione degli interni in stile neoclassico con soggetti legati alla virtù, all'amore e al sacrificio. Il palazzo, ancora perfettamente conservato, aprirà al pubblico dopo 11 anni in occasione dell’'inaugurazione della mostra “The Spirits of Maritime Crossing”.

 

LA FONDAZIONE DELLA BIENNALE D’ARTE DI BANGKOK (BAB)

 

La Fondazione della Biennale d’Arte di Bangkok, con sede nella capitale della Thailandia, è avvenuta nel 2017 con la missione di trasformare la vivace città di Bangkok in una delle principali destinazioni per l’arte contemporanea del sud-est asiatico. Occupando per quattro mesi spazi pubblici in tutta la città, tra cui templi e siti del patrimonio culturale, la biennale mette in risalto il fascino della città collegando il patrimonio culturale di Rattanakosin con l'urbanesimo di Bangkok. In quanto piattaforma liberamente accessibile, le ultime tre biennali hanno attirato oltre tre milioni e mezzo di visitatori. Hanno partecipato più di 300 artisti di Asia, Europa, America, Oceania e Africa. Durante la pandemia, la biennale ha lanciato anche la BAB Virtual Venue, una piattaforma online che ha raccolto ogni anno oltre 2,3 milioni di spettatori da tutto il mondo. Il tema di ogni biennale, Beyond Bliss, Escape Routes, CHAOS: CALM, ha riguardato gli eventi del mondo e richiama l'attenzione su questioni socio-politiche e ambientali rilevanti su scala globale e locale, cercando di mettere in discussione, attraverso l'arte, cosa significhi essere contemporanei.

La Fondazione della Biennale d’Arte di Bangkok mira a favorire lo scambio interculturale tra artisti e creativi di tutto il mondo. La sua programmazione diversificata crea più opportunità per gli artisti, soprattutto quelli provenienti dal sud del mondo, per affinare le loro pratiche e mostre e produrre nuove opere, guadagnando così più esposizione nella scena artistica internazionale. Come piattaforma, la Fondazione della Biennale d’Arte di Bangkok supporta aperte discussioni accademiche relative all’arte contemporanea e oltre, e si concentra sul rendere l'educazione all'arte inclusiva e accessibile, non solo agli appassionati d'arte e ai turisti, ma al pubblico locale più giovane in Thailandia e al pubblico in generale. La missione della Fondazione è di fungere da ponte tra il settore dell'arte e delle altre discipline stringendo alleanze con il settore pubblico e privato, tra cui organizzazioni governative, ambasciate, istituzioni culturali, scuole e varie imprese e anche di sostenere lo sviluppo dell'ecosistema dell'arte e delle infrastrutture dell'industria dell'arte nel sud-est asiatico.

 

La Fondazione della Biennale d’Arte di Bangkok è stata fondata dalla ditta Thai Beverage Public Company Limited (ThaiBev) con il supporto del settore pubblico e privato.