The Heart Beat of Mother Earth

Informazioni Evento

Luogo
MYMICROGALLERY
Via Giovanni Boccaccio 24, 20123 , Milano, Italia
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
06/10/2016

ore 18,30

Curatori
Stefania Carrozzini
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Un progetto itinerante presentato per la prima volta a New York presso Onishi Project Gallery a giugno, ed ora, con la partecipazione di nuovi artisti, approda a Milano.

Comunicato stampa

Stefania Bertini Cavelti, Nicola Bottalico, Rosaspina Buscarino
Amy Cohen Banker, Marcello Diotallevi, Adriana Collovati, Susi Lamarca
Fiorenza Milanesi, Tiziana Priori, Paolo Nicola Rossini, Robyn Saurine, Gio Sciello
Josefina Temin, Nara Walker, Laura Zeni, Susi Zucchi

Ore 19:00: performance del musicista Christopher Pisk "Minimal Prelude" (brano tratto dal suo ultimo CD) La performance prevede anche il coinvolgimento di tre persone del pubblico che interverranno suonando il tamburo, sotto la sua direzione.
MyMicroGallery è lieta di annunciare, dal 6 ottobre al 15 ottobre 2016 la mostra ideata e curata da Stefania Carrozzini “The Heart Beat of Mother Earth”, un progetto itinerante presentato per la prima volta a New York presso Onishi Project Gallery a giugno, ed ora, con la partecipazione di nuovi artisti, approda a Milano.
La mostra riunisce le opere di sedici artisti provenienti da diversi paesi, Australia, Italia, Mexico, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti, i quali espongono lavori dal linguaggio figurativo a quello astratto, dalla fotografia alla pittura, presentate nell’insieme come un sistema di associazioni e corrispondenze simboliche con la tematica. Le diverse interpretazioni degli artisti evocano una dimensione che va oltre la propria realtà esistenziale, soggettiva e individuale toccando aspetti che riguardano un’estetica del sentire, l’indissolubilità tra micro e macrocosmo.
Concepita quindi apparentemente come un incontro di cosmologie personali, la mostra in realtà mette in scena la sfida costante degli artisti di trovare il punto di connessione tra il Sé e l’universo, il soggettivo con il collettivo, e invita a riflettere sul punto di contatto tra noi e il Tutto, a costruire un luogo di vera appartenenza che ha nell’arte e nella creazione il suo punto vitale.
“The Heart Beat of Mother Earth” prende spunto da un fatto scientifico rilevato recentemente: le frequenze elettromagnetiche del Pianeta Terra sono cambiate e accelerate. La nota Schumann Resonance poneva a 7.83 hertz, “la frequenza cardiaca” del pianeta. Ora il picco di attività è aumentato ed è stato registrato a circa 8,5Hz.
La Terra sta cambiando la sua frequenza vibratoria e forse lo stiamo facendo anche noi. Gli esseri umani, abitanti del pianeta, non possono non risentire di questo cambiamento. L’idea parte quindi da un dato di fatto inconfutabile e scientifico, per poi dare il via a tutta una serie di riflessioni e risonanze simboliche e creative che questa tematica contiene, unitamente alla presa di coscienza di come l’artista, nella libertà di autore e creatore, in realtà partecipi a un destino più grande. Un fatto evolutivo che tiene conto non solo dei mezzi di espressione e della tecnica, ma della trasformazione del sentire e del pensiero, un’evoluzione che tocca il cuore pulsante della creazione.
“Tutto è uno perché siamo fatti della stessa sostanza delle stelle, dei pianeti, dell’acqua, della terra. E’ un respiro che prende forme diverse, nel tempo e nello spazio, plasma un unico destino che ci unisce al di là di ogni grado di separazione. Il battito è simbolo di vita, come un suono di un tamburo che risveglia le coscienze e ci fa sentire tutt’uno con il cosmo. E’ un suono primordiale che espande l’immaginazione e risuona come un OM all’infinito. Per sentirlo dobbiamo sintonizzarci su frequenze interiori, metterci in contatto con l’animo protettivo del mondo sotterraneo, concimarlo con le idee, uscire dal magma indistinto del frastuono quotidiano e, solo allora, troveremo la nostra voce. Perché non c’è differenza tra risanare la terra e risanare noi stessi. Stabiliremo allora un autentico e vero contatto con il mondo che ci circonda, andremo oltre la visione ordinaria degli eventi e ci sarà facile comunicare e comprendere che tutte le cose sono collegate. Saremo in grado di leggere la natura e la vita come un libro densissimo di segni, talora incomprensibili, mai casuali.
Il battito del cuore di madre terra è il nostro battito, è il ritmo del nostro respiro, ci richiama quel pulsare che abbiamo sentito quando eravamo dentro nostra madre, quando abbiamo udito il suo cuore. L’arte deve essere come questo richiamo, una voce potente e vitale che ci attira e ogni volta che la sentiamo ci riporta alla sorgente, alla nostra essenza e natura originaria, una coscienza percettiva universale che abbraccia il cosmo e si fa uno con lui. Il battito cardiaco di Madre Terra ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e dove siamo”. (Dal testo di presentazione.)
The Heart Beat of Mother Earth/il battito del cuore di madre terra, è una mostra itinerante, la prossima tappa sarà Venezia presso Spazio San Polo dal 27 ottobre al 27 novembre 2016.
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