Teatro di San Carlo al Madre
Una serata all’insegna della musica e dell’arte contemporanea, nell’ambito di una collaborazione storica, quella fra MADRE – Museo d’arte contemporanea Donnaregina e il Teatro di San Carlo di Napoli, che propongono un doppio concerto di musica contemporanea.
Comunicato stampa
Il concerto, originariamente in calendario il 24 luglio, si terrà il 26 settembre.
Una serata all’insegna della musica e dell’arte contemporanea, nell’ambito di una collaborazione storica, quella fra MADRE - Museo d’arte contemporanea Donnaregina e il Teatro di San Carlo di Napoli, che propongono un doppio concerto di musica contemporanea, eseguito dall’orchestra e dal coro del Teatro di San Carlo presso il cortile d’onore del museo MADRE.
La collaborazione fra i due enti rientra fra i progetti volti a stabilire, attraverso il dialogo fra musica e arte contemporanea, una sinergia fra le diverse istituzioni operanti in questi ambiti sul territorio della Regione Campania: il MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, il Teatro di San Carlo e il Ravello Festival, che, sempre nell’estate del 2014, si articola in ulteriori proposte.
Il programma della serata al museo MADRE prevede l’esecuzione di due brani composti da due fra i più importanti autori della ricerca musicale contemporanea: Sieben Worte di Sofia Gubajdulina (?istopo?, Russia, 1931) e Adam’s Lament di Arvo Pärt (Paide, Estonia, 1935). Le due composizioni proposte manifestano una profonda ispirazione spirituale, in grado di risuonare nell’ascolto intimo di ogni singolo spettatore.
Scrive a questo proposito Maurizio Squillante, curatore della serata, introducendo sia i due compositori che i due brani che verranno eseguiti presso il museo Madre, dall’orchestra e dal coro del Teatro di San Carlo: "ciò che ci dicono Pärt e la Gubajdulina è che, indipendentemente dal linguaggio impiegato, la musica che non si relaziona con la dimensione spirituale potrebbe tramutarsi in un semplice brancolare nel nulla. Un nulla a cui Pärt e la Gubajdulina ci sottraggono, in nome dell’amore, della speranza, della valorizzazione del senso pieno dell’umano”.