Sul treno

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ANNA MARIA CONSADORI
Via Brera, 2 , Milano, Italia
Date
Dal al

Martedì sabato ore 10,00/13,00 - 15,00/19,00

Vernissage
10/10/2023

ore 18,30

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Una selezione di opere pittoriche e fotografiche intorno al soggetto del treno.

Comunicato stampa

La Galleria Consadori è lieta di presentare la mostra collettiva Sul treno.
Una selezione di opere pittoriche e fotografiche intorno al soggetto del treno,
che prende forma nell’immaginario degli artisti trasformando l’oggetto d’uso in
soggetto d’arte. Dalla sua prima apparizione il treno è diventato subito mito:
simbolo di tecnologia e modernità, corsa verso il futuro, metafora del viaggio e
della ricerca di nuovi paesaggi. Dopo essere stato soppiantato dallo sviluppo
del trasporto aereo, oggi il treno è di nuovo emblema di ricerca di lentezza e
sostenibilità.
Il treno, il vapore, la velocità: Turner, Monet, Munch, i futuristi, le prime
immagini in movimento dei fratelli Lumière, il viaggio di Živago attraverso la
Russia, la stazione della sfortunata Anna Karenina, La meccanica di Gadda, i
viaggi dell’Orient Express e della Transiberiana, tra Agatha Christie e George
Simenon. Un caleidoscopio, segno di una società che è cambiata nel tempo e
di un'arte che ha cercato, di volta in volta, di adeguarsi o di sfuggirvi ricercando
la strada della sublimazione e dello straniamento.
Matteo Cirenei (1965) fotografa la stazione di Cosenza – opera di ingegneria
di Nervi incompiuta – e lo scheletro della stazione di San Cristoforo di Aldo
Rossi; mentre Francesco Radino (1947-2022), rende protagonista la
Stazione Centrale di Milano e l’intrico di rotaie che la caratterizza. Anche
nell’opera di Paolo Ventura (1968) la stazione dei milanesi è sulla scena, nel
racconto dell’artista diventa quinta teatrale su una piazza onirica e deserta,
mentre dal lato opposto svetta il grattacielo Pirelli, simbolo della Milano
moderna del 1960.

Dettagli architettonici e ritratti di locomotive sono al centro delle opere di
Arduino Cantàfora (1945), che accentua i toni bianchi e densi degli sbuffi di
vapore a contrasto col nero di ferro e carbone, rendendo viva la sensazione
olfattiva di una società industriale che non c’è più. Aldo Rossi (1931-1997) in
un disegno del 1984 riprende il tema, per lui il treno è fatto di una serie di
“architetture collegate” che scorrono su rotaie (idea che tornerà poi nello Yatai
di Pinocchio presentato nel 1989 al Japan Design Expo di Nagoya).
Andrea Ventura (1968) ci porta all’interno del treno azzurro di Tito, che
inevitabilmente riporta alla memoria famosi convogli, dal treno elettorale di
Lincoln, a quello che riporta Lenin dalla Svizzera alla Russia, fino al Funeral
train di Bob Kennedy, scegliendo però, con grande ironia, di ritrarre il vagone
della moglie, Jovanka. Altro passo hanno le fantasie ironiche di Tullio Pericoli
(1936), visioni gioiose e irreali di mondi luminosi accanto alle più rarefatte
riprese dal finestrino di Cristina Omenetto (1942), sfumate visioni del
paesaggio italiano che scorre dal finestrino o le opere di Matteo Gubellini
(1972), scenari surrealisti con uomini e macchine senza tempo.
Infine siamo trasportati dall’Europa all’America con le fotografie di McNair
Evans (1979). L’artista presenta una serie di opere, esposte per la prima volta
in Italia, che ci raccontano con taglio antropologico il viaggio contemporaneo e
i suoi passeggeri: un’umanità alla ricerca di nuove opportunità e nuovi scenari
tra atmosfere sospese e vuote, valige solitarie e volti.
Opere di:
• Arduino Cantàfora
• Matteo Cirenei
• Matteo Gubellini
• McNair Evans
• Cristina Omenetto
• Tullio Pericoli
• Francesco Radino
• Aldo Rossi
• Andra Ventura
• Paolo Ventura