Stephan Hamel – Zitanpixel

Informazioni Evento

Luogo
NONOSTANTE MARRAS
via Cola di Rienzo, 8 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Apertura al pubblico: 10 novembre 2016 – 9 gennaio 2017 da lunedì a sabato, 10.00 – 19.00; domenica 12.00 – 19.00

Vernissage
09/11/2016

ore 19

Artisti
Stephan Hamel
Curatori
Francesca Alfano Miglietti
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea, personale

In mostra una serie di tappeti gitani sui quali Hamel ha fatto degli interventi rendendoli pezzi unici.

Comunicato stampa

Mercoledì 9 novembre 2016, alle ore 19.00, presso NONOSTANTE MARRAS si terrà l’inaugurazione dell’esposizione Zitanpixel di Stephan Hamel curata da Francesca Alfano Miglietti, che rimarrà aperta al pubblico fino al 9 gennaio 2017.

In mostra una serie di tappeti gitani sui quali Hamel ha fatto degli interventi rendendoli pezzi unici. “I tappeti ti fanno sentire a casa, subito. Devo il mio amore per i tappeti a fiori a mia nonna paterna, russa di nascita, cittadina errante del mondo e alla sua passione per la storia millenaria di questi particolari manufatti artigianali”: così racconta Stefano Hamel come sia nata la sua passione per quegli oggetti che vengono quotidianamente calpestati da tutti.

I tappeti in mostra, realizzati a mano in lana di pecora tra gli anni Venti e gli anni Settanta del secolo scorso, secondo antichi processi di lavorazione artigianali , con motivi decorativi prevalentemente geometrici, hanno significati tradizionali di derivazione animistica, sciamanica, totemica e talismanica, mantenendo le differenza che sussistono da clan a clan, e da popolo a popolo.

I tappeti raccontano la storia delle popolazioni nomade, sono la testimonianza di una lunghissima tradizione passata di generazione in generazione nelle culture dei Rom, Sinti, Kale e Romanichals, che dall’India, attorno all’XI secolo, mossero verso il vecchio continente per giungere in tutta Europa nei secoli successivi. Spesso al centro di pregiudizi e superstizioni, queste popolazioni sono rimaste ai margini delle società ospitanti, subendo persecuzioni e veri e proprie diaspore, ma mantenendo una cultura e uno spirito, così forti e fieri, con cui hanno continuato ad affascinare anche i loro più convinti oppositori.

La “casa”, per le popolazioni gitane, è qualunque posto in cui si decida di fermarsi e se un territorio diviene “ostile”, basta rimettersi in viaggio: i tappeti sono metafora perfetta di questa concezione, essendo facilmente trasportabili e capaci di restituire un senso familiare e domestico ad ogni base.

La collezione Zitanpixel è per l’artista una lettura ed anche un omaggio alle culture dei popoli nomadi, espresso mediante un oggetto centrale delle loro vite. Ogni tappeto è unico perché racconta la propria storia, ogni tappeto è metafora di libertà e tradizione, e, al contempo, oggetto dotato del potere di trasmettere immediatamente calore e sicurezza domestica.

Stephan Hamel, nato a Bangkok nel 1962 da madre toscana e padre diplomatico austriaco, ha trascorso i suoi primi anni in Thailandia, maturando una buona conoscenza di diverse culture. E’ consulente di design di fama internazionale: è stato parte integrante del processo di trasformazione di Edra da piccola realtà a brand di culto; ha lavorato a stretto contatto con Massimo Morozzi, e successivamente con Cerutti Baleri. Ha contribuito al lancio a livello mondiale di Lasvit, azienda ceca del vetro e dell’illuminazione. Si devono a Stephan Hamel le collaborazioni tra il brand boemo e Marteen Baas, Arik Levy, Nendo e Michael Young e le recenti collaborazioni di Lasvit con designer nazionali già famosi all’estero come Borek Sipek, Jan Plechac, Henry Wielgus e Lucie Koldova. E’ stato collaboratore di Vibram, leader mondiale nella produzione di suole in gomma, promuovendo un progetto etico ed ecologico con Carmina Campus che trasforma i residui delle lavorazioni della gomma in oggetti di lusso. Tra i lavori più recenti Fontana Etruria, il progetto di tre monumentali fontane in marmo di Pietrasanta realizzato con Fernando e Humberto Campana.