Stefania Galegati Shines – The Color of the season
Prima mostra personale di Stefania Galegati Shines (Bagnacavallo, RA 1973) in una istituzione pubblica siciliana: una selezione del suo percorso lavorativo iniziato nel 1994 e l’anteprima di due nuovi progetti, una serie pittorica e una nuova installazione.
Comunicato stampa
Sabato 21 maggio 2011 alle ore 19.00 la Galleria d'Arte Moderna di Palermo, inaugura la prima mostra personale di Stefania Galegati Shines (Bagnacavallo, RA 1973) in una istituzione pubblica siciliana: una selezione del suo percorso lavorativo iniziato nel 1994 e l'anteprima di due nuovi progetti, una serie pittorica e una nuova installazione.
Promossa dalla Galleria d'Arte Moderna di Palermo e dall'Associazione Ars Mediterranea, in collaborazione con la Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Pinksummer contemporary art e patrocinata dalla Regione Siciliana e dal Comune Di Palermo, "The color of the season" è la seconda mostra personale che la GAM dedica ad alcuni dei più affermati artisti siciliani di media generazione. Stefania Galegati Shines nata al centro-nord Italia e poi nomade per molti anni, vive e lavora a Palermo dal 2008.
La mostra "The color of the season" ribadisce che c’è stato, da un certo momento in poi, un movimento interno al lavoro di Stefania, che riguarda un progressivo e decisivo spostamento verso sud. Non è solo per via del fatto che l’artista vive a Palermo e neppure che il sud del mondo l’ha girato in lungo e in largo negli ultimi anni: il sud degli States, l’America Latina, l’Africa soprattutto. Il sud che è entrato nel suo lavoro ha a che fare con un ritmo nuovo e con una apparente disorganicità.
L’inizio di Stefania Galegati è invece al nord. Prima Bologna, poi la formazione a Milano, con il gruppo di artisti di Via Fiuggi che muovevano i primi passi attraverso un dialogo quotidiano. Di quella esperienza è rimasta una predilezione per le collaborazioni, che poi ha dato vita ad altri progetti solo apparentemente marginali come Teufel, Adotta un’artista a distanza; As a drop of water on a K-way). A Roma, a New York, nelle altre città in cui l’artista ha vissuto.
Il nord e il sud. Questo carattere nomadico è in fondo il fulcro della mostra alla GAM di Palermo. Più che un'antologica una mostra che cerca di stabilire nuove relazioni tra i lavori.
Una quadreria, collocata nella prima sala, include dipinti di serie realizzate in tempi diversi, dai bunker (Bunkers, 2004-2006, 88 acrilici su tavola e disegni) ai banditi, (Bandits, 2005, olio su tela); lavori fotografici come la serie Untitled (dwarfs #1, 2, 3, 4, 2001-2001 stampe lambda) e video come L’ora del sud (2006, video) e Humans (2009, video), che sono libere associazioni di immagini (catturate come appunti presi per caso in luoghi e tempi diversi) la cui progressione pare essere stabilita dalla musica.
In un’altra sala vengono invece accostati lavori strutturalmente definiti ad opere più estemporanee.
Così, se Passeggiata in Paradiso (2002, film 35mm.), racconto dell’incontro tra due anziani in cui una dimensione intima si sovrappone alla memoria partigiana e 1001 (2011, installazione), un ritratto di Garibaldi ( prestito dalla collezione della GAM) appoggiato sul rimorchio di un Apecar, rinviano a possibili intrecci tra storia e quotidianità, The color of the season (Dolce e Cababba) (2009-2010, slideshow) il cui filo conduttore è il colore viola (il viola degli abiti, delle insegne, di cose viste per caso) e Anna e Carlo (2006, pubblicazione), libretto che include la corrispondenza privata tra un’artista e un collezionista, sono narrazioni di incontri imprevedibili e piccole epifanie.
La mostra è anche l’occasione per presentare una nuova serie pittorica (Pirates, 2011, olio su tende da sole), in cui le figure e i volti di alcuni pirati somali tratti dalle poche fotografie reperibili su internet sono dipinti su tessuti a righe usati per le tende da esterno, a sottolinearne la dimensione eroica ma anche il carattere vagamente naif ed esotico.