Sta per accadere qualcosa

Informazioni Evento

Luogo
LA MERAVIGLIA
via Cassia 1569, loc. La Storta, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/03/2012

ore 18.30

Artisti
Mariarosaria Stigliano, Bruno Parretti
Curatori
Gabriele Bianconi
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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“Sta per accadere qualcosa, ma non è detto che accada” (da A tu per tu intervista agli artisti del 22 gennaio 2012) è il titolo che prelude e presenta le due mostre personali di B. Parretti e M.Stigliano.

Comunicato stampa

“Sta per accadere qualcosa, ma non è detto che accada” (da A tu per tu intervista agli artisti del 22 gennaio 2012) è il titolo che prelude e presenta le due mostre personali di B. Parretti e M.Stigliano.
Esso contiene una qualità condivisa. (… avverto, sia nei tuoi quadri che in quelli di Maria, questa vibrazione, questa suspense, a volte quasi un tormento, o come un salto nel... chissà? … - … Contiene un'allusione esplicita alle opere, ma implicita alla mostra. Come una 'illuminazione' per eletti. Potrebbe alludere al futuro di tutti…. mail del 13/02/2012).
Le opere, tutte tecniche miste recenti, manifestano le travagliate fantasie, le passioni, il ‘pensiero’ dei due artisti.
Parretti è proteso a restituire attimi visionari, ma riconducibili ad una lucida e consapevole ricerca. Per farlo allestisce set cinematografici in luoghi prescelti, ricreando la fugace magia della luce, di un istante trovato, tra verità ed immaginazione. Alberi vissuti come origine e archetipo, figure femminili fotografate e dipinte per incarnare: la grande madre, la grande amante… pensate come guardiane, come porte tra noi e realtà altre.
Stigliano quando pensa ad una favola cerca “…un finale aperto, non con una chiusura definitiva…” (da A tu per tu). I sui quadri sono anche possibili storie, album di ricordi, viaggi nell’intimità. I soggetti vibrano: desolate industrie per angoscianti paesaggi quasi lunari, interni inquietanti o vie urbane colme di solitudini. Il segno di Stigliano ‘arriva’ diretto, i chiaroscuri hanno nel paesaggio il ritmo di un melanconico temporale. Ma i ‘mondi’ dipinti non sono altrove, li riconosciamo. La identificazione con quella silhouette scalza, muta protagonista dello spazio, che attraversa l’incombente destino, non è scontata. Eppure non ci è estranea, riesce a raggiungerci, e a coinvolgerci.