Spedizione Egitto
Talk con l’anteprima della mostra fotografica di Al Salerno insieme ad Archètravel.
Comunicato stampa
Saranno gli spazi di Combo a Torino, corso Regina Margherita 128, a ospitare l'anteprima della mostra fotografica "Egitto - Nothing But Gold", firmata dal fotografo Al Salerno. Nel 1922 il famoso archeologo Howard Carter esclamò la celebre frase «Nothing but gold» quando gli fu chiesto che cosa riusciva a vedere da uno spioncino di una tomba appena scoperta: la tomba era di Tutankhamon e quella scoperta segnò un’intera era.
Dieci scatti, con la curatela di Stefano Carini, che fanno da cornice domenica 14 dicembre alle 17,30 al pomeriggio culturale "Spedizione in Egitto", pensato per raccontare - a un pubblico attento all'argomento come quello torinese - l'Egitto di oggi e, in particolare, mostrare il nuovo Museo Egizio de Il Cairo, riaperto il 4 novembre scorso con oltre 100mila reperti, tra cui l'intera collezione del tesoro di Tutankhamon esposta per la prima volta al completo, e mostrare le immagini del Deserto Bianco, chiuso alle rotte turistiche per oltre dieci anni a causa di problemi di sicurezza.
Un racconto organizzato da Archètravel, tour operator torinese che, da sempre, non si è occupato solo di organizzare viaggi, ma si è proposto come motore d'iniziative culturali. Dopo aver dato vita, negli scorsi anni, a guide e podcast, ora Archètravel organizza anche iniziative culturali dal vivo: la giornata torinese sarà la prima, poi verrà replicata a Milano, Bologna e Roma. Ne seguiranno altre su paesi diversi e la proposta non si fermerà a questo: «La nostra concezione del viaggio nasce dal significato originario del Grand Tour, quello che si sviluppò tra il XV e il XVI secolo: un percorso pensato per la formazione dell’individuo attraverso l’incontro con il mondo. Non un viaggio di mera fruizione, ma un’esperienza per crescere, osservare, dialogare, lasciarsi attraversare dalla storia, dall’arte, dalle comunità – spiegano Andrea Dattoli e Tiziano Salerno - Il nostro intento è stato sempre quello d’ispirare e guidare: vivere, nei viaggi e non solo, la cultura non soltanto consumandola, ma fermandosi ad ascoltarla. Da qui è nata l’idea di questi incontri, momenti multidisciplinari di racconto, dove lo sguardo classico, storico, scolastico, quell’immaginario che abbiamo costruito fin da bambini, incontra uno sguardo più curioso e intimo: abbiamo pensato a un talk da abbinare a una mostra fotografica autoriale».
Nel corso del talk, moderato dalla giornalista Chiara Priante, si potranno ascoltare i racconti di Alberto De Min e Federico Genre che racconteranno l'Egitto di oggi, al di là delle rotte più note, oltre alla voce del fotografo Al Salerno e del curatore Stefano Carini e a quella quella dei fondatori di Archètravel ed esperti viaggiatori, Tiziano Salerno e Andrea Dattoli. Previsto, poi, un aperitivo. Per partecipare: https://www.archetravel.com/live/evento-egitto-torino/
La cornice dell'incontro sono una selezione di fotografie di Al Salerno, artista contemporaneo, cantautore e fotografo nato a Torino nel 1987 e attualmente di base a Palermo: fanno parte del più ampio progetto "A Occhi Aperti" con il quale il fotografo torinese racconterà, con Archètravel, una serie di paesi. Luoghi conosciuti e angoli nascosti del mondo visti attraverso serie fotografiche d’autore.
La mostra
Il curatore Stefano Carini: «Nel lavoro di Al Salerno l’Egitto è un territorio attraversato con uno sguardo pacato, che privilegia il quotidiano, le relazioni, le pause tra un gesto e l’altro rispetto a scenari più consoni, più ovvi. La serie Nothing but gold nasce da questo movimento lento, da un’osservazione che vuole restare in ascolto». Le dieci immagini che compongono la serie costruiscono un equilibrio sottile tra ritratti e spazi, tra corpi e paesaggi: una tenda aperta sul vuoto, persone in moto nella vita, il blu intenso di un muro, la geometria fragile di una pietra modellata dal vento. Sono dettagli che raccontano l’incontro dell’autore con l’Egitto, e con il viaggio attraverso esso.
«In questo senso, Nothing but gold è un diario visivo che trasforma un’esperienza individuale in un linguaggio condivisibile - spiega ancora Carini - Ciò che l’autore restituisce non è l’Egitto come concetto, ma l’Egitto come incontro: una terra stratificata, complessa, in cui la bellezza convive con l’inesorabile. E dentro questa complessità, ciò che emerge con più forza - nelle persone, nei colori, nella luce - è quella stessa percezione che Carter tentò di tradurre un secolo fa aprendo per la prima volta da millenni la tomba di Tutankhamon: un sentimento di meraviglia che, pur non essendo mai spettacolare, rimane innegabile».
«Conoscevo l’Egitto unicamente tramite interpretazioni esterne. Mitologia, storia, letteratura e cinema hanno abbondantemente preso spunto da questo immaginario mastodontico, ma come ben si sa nulla sostituisce l’esperienza diretta - spiega Al Salerno - Non ho nessun dubbio su cosa sia la cosa che più mi ha colpito tra caotiche città e deserti silenziosi: l’anima della gente. La gentilezza dei volti, l’empatia mai centellinata. Il mio viaggio è stato questo, e queste sono i miei ricordi in fotografia. E quando qualcuno mi chiederà che cosa ho visto laggiù non potrò che rispondere in un solo modo: Nothing but gold».