Spaesante The Fine Art of Doing the Right Thing

Informazioni Evento

Luogo
SPARC - SPAZIO ARTE CONTEMPORANEA
Campo Santo Stefano 2828A , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lun-Ven 10-18
festivi su appuntamento: [email protected]

Vernissage
16/12/2025

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva

Con la regia di Patrizia Giambi e Daniela Manzolli, la mostra SPAESANTE The Fine Art of Doing
the Right Thing (L’arte di fare la cosa giusta) nasce dalle ceneri della mostra SPAESATI The Fine
Art of Doing Something Together che nel 2014 ebbe luogo a Castello, a Venezia, dove lo spontaneo
incontro di un piccolo gruppo di artisti di diversa provenienza generò un duraturo accordo
intellettuale ed esistenziale, un’accogliente comfort-zone.

Comunicato stampa

SPAESANTE
The Fine Art of Doing the Right Thing
un progetto di
Patrizia Giambi e Daniela Manzolli
16 dicembre 2025 - 3 gennaio 2026
Lun-Ven 10-18
festivi su appuntamento: [email protected]
Opening
martedì 16 dicembre ore 18
SPARC* Spazio Arte Contemporanea
San Marco 2828A Venezia
Marta Allegri -Elisa Barbieri -Barbara Baroncini -Alvise Bittente -Sophie Franza -Manuel Frara
Interno3 -Patrizia Giambi -Ground Action -Elena Hamerski -Daniela Manzolli -Jean-Francois
Paquay -Silvano Rubino -Carmine Tornincasa.
Conferenza
mercoledì 17 dicembre ore 10.30-13.00
Liceo Artistico Michelangelo Guggenheim
Dorsoduro 2613 Venezia
presentazione di Daniela Manzolli e Patrizia Giambi con interventi di:
-Ernesto Luciano Francalanci (critico e storico dell'Arte) Etica degli oggetti,
-Agnes Kohlmeyer (curatrice ed ex docente IUAV) In continuo dialogo con l’artista.
-Sue Spaid (curatrice e filosofa in videoconferenza dagli USA) Making value explicit, On How we
are moved to do, act, care, and change.
Con la regia di Patrizia Giambi e Daniela Manzolli, la mostra SPAESANTE The Fine Art of Doing
the Right Thing (L’arte di fare la cosa giusta) nasce dalle ceneri della mostra SPAESATI The Fine
Art of Doing Something Together che nel 2014 ebbe luogo a Castello, a Venezia, dove lo spontaneo
incontro di un piccolo gruppo di artisti di diversa provenienza generò un duraturo accordo
intellettuale ed esistenziale, un’accogliente comfort-zone.
Quella visione frontale seppur giocosa inciampa oggi nell’assedio della realtà che si attua in assenza
di verità, è la realtà della finzione dove la verità bene supremo può essere forse e solamente
percepita nelle pieghe, nelle crepe, nelle distanze, negli allontanamenti, nell’ occhio migratore della
visione paramount.
Se l’ispirazione di SPAESATI fu un quadro conservato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia,
che ritrae un vascello carico di personaggi molto pittoreschi, forse pirati, che vagano senza sapere a
quale destino andranno incontro, la mostra SPAESANTE prende invece le mosse da Do the Right
Thing l’esplosivo film del 1989 di Spike Lee di cui mutua l’inequivocabile convinzione che Fare la
Cosa Giusta significa che ogni personaggio persegue una propria “cosa giusta”.
“Do the Right Thing” è una frase pronunciata da un ubriaco nel film di Spike Lee, di cui prende il
titolo, dove fare la cosa giusta è sbagliare, continuando ad essere se stessi.
Nel film ogni protagonista detiene una propria verità, di fatto fondata su ragioni inevitabili ed
ognuno corre in modo ineluttabile contro le ragioni dell’altro, fino alla tragedia finale.
L’aspirazione, l’ambizione di SPAESANTE The Fine Art of Doing the Right Thing è appunto di
uscire dalla comfort-zone accogliente degli SPAESATI per radicarsi, invero radicalizzarsi,
nell’avventura rischiosa di uscire in autonomia dal quadro prestabilito.
SPAESANTE convoca artisti di altissimo livello, con esperienze incommensurabili tra loro, li lascia
agire assecondando una regia dell’incontro, ma lontana dall’omologazione. Saranno le opere a dire
ognuna le proprie ragioni, ad assumersi le inevitabili conseguenze.
Gli artisti convocati sono: Marta Allegri, Elisa Barbieri, Barbara Baroncini, Alvise Bittente, Sophie
Franza, Manuel Frara interno3, Patrizia Giambi, Ground Action, Elena Hamerski, Daniela
Manzolli, Jean-Francois Paquay, Silvano Rubino, Carmine Tornincasa ed è proprio la maturità e la
consapevolezza riconosciute di questi artisti a formare l’ossatura della mostra.
Le autrici del progetto ed artiste in mostra:
Patrizia Giambi dopo la laurea a Bologna, fonda nel 1985 con Maurizio Cattelan a Forlì il
laboratorio Palazzo del Diavolo Produzioni. Nel 1991 debutta alla Galleria Neon di Bologna, con
cui continuerà ad esporre (Bologna, Torino, Milano). Dal 1991 al 1997 vive e lavora a Los Angeles
con Shoshana Wayne, Sue Spaid, Santa Monica Museum of Art e poi a Chicago con Zolla
Liebermann. Nel 2015 partecipa col gruppo Spazi Indecisi alla nascita del Museo dell’Abbandono
della Romagna (Regione Emilia-Romagna /Mibact). Nel 2017 a cura della Scuola Curatoriale
espone ai Giardini di Spazio Thetis a Venezia. Ha creato opere per il Parco Respir’Art a Pampeago
(2020) e a Cavalese TN (2021). Sue opere sono nella Collezione del Museo d’Arte Moderna di
Bologna e in numerose collezioni private
Daniela Manzolli vive e lavora a Venezia, si esprime con diverse tecniche e linguaggi come video
installazioni scultoree, polisensoriali e ambientali, integrandole a varie operazioni artistiche. Ha
collaborato con il prof. Ernesto Luciano Francalanci per lo Iuav, con artisti come Marcello
Maloberti ed Emilio Fantin e con Franco Vaccari per il Politecnico di Milano, con istituzioni e
musei, come la Biennale di Venezia; è stata docente di Metodologia delle Tecniche Artistiche
Multimediali allo IED di Venezia. Ha partecipato a diverse esposizioni nazionali ed internazionali.
Ha curato rassegne, conferenze e videoproiezioni tra Arte e Cinema.
altri artisti in mostra:
Manuel Frara (Interno3) vive e lavora a Venezia, è Docente all'Accademia di Belle Arti dal 2007.
Nel 1996 fonda il progetto Interno3 dove, in un continuo interagire tra high-tech e low-fi, la poetica
è da sempre legata all'utilizzo della tecnologia come elemento imprescindibile. Un'estetica
tipicamente glitch che integra, in ogni errore di natura non solamente tecnologica, un peculiare
linguaggio inserito, senza mezzi termini, nello sfaccettato scenario della contemporaneità. Ha
partecipato ad esposizioni anche internazionali. Ha curato progetti dedicati alle ricerche attive sul
campo sonoro/visivo.
Sophie Franza nasce a Grenoble, Francia. Studi di grafica a Parigi e diploma all'ABA di Roma.
Nel 2004 Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti, tenuto da Jimmie Durham. Vive e
lavora tra Venezia e la Francia. La sua pittura interroga il rapporto tra la registrazione obiettiva
dell'immagine fotografica e il mondo della percezione umana; tra l'esperienza dell'occhio e la
riproduzione meccanica della realtà.
Alvise Bittente sceso, tra le viole del cielo assolato d’un tardo meriggio un 5 luglio del’73 al secolo
scorso, surfando sulle onde dei lidi stanziali ha cominciato a correre sul tapis roulant della giostra
contemporanea d’arte in fieri. Usa il disegno e la parola, donando una mano morta al verso scritto, e
un versaccio in lingua intinta nel fiele del segno. Votato senza unni, all'autodiffamazione, sempre
pubblica, s'impiega a volteggiare piroette con o senza Pindaro, finchè sfinisce, in punta di penna,
siffatto con cartucce cave et esibendo anche le piùme. Ha vinto premi, borse di studio, ha esposto in
personali collettive e spersonaggi, tra fiere mostri et eventi, ha pubblicato libri e riviste.
Barbara Baroncini diplomata Accademia BBAA di Bologna, Premio Fondazione Zucchelli
Bologna Anno 2013, è stata borsista presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna.
É tra gli artisti selezionati al premio Art and Engineering Global Challenge promosso da AAvid
Thermalloy nelle sedi di Laconia (USA), Bologna e Shenzhen (Cina).
Elena Hamerski diplomata Accademia di Bologna, nel 2012 ha vinto il Premio Terna e nel 2017 il
Premio speciale Rottapharm Biotech - Biennale Giovani Monza con l'acquisizione di due grandi
lavori nella Pinacoteca Civica di Monza. Nel 2016 ha tenuto una mostra personale presso la Galleria
Marcolini. Nel 2018 ha vinto il Premio Speciale Residenza Dino Zoli Group all'interno di
Arteamcup .
Jean-Francois Paquay vive tra il Belgio e gli USA, dove espone le sue opere in ceramica. Si
definisce artista ceramista e giardiniere e a Venezia porta un’opera fatta di cocci delle sue ceramiche
che presenta così:” Nel mio studio non c’è più spazio per le opere ‘imperfette’. È Giunta l’ora di
liberare lo spazio. Azione, Distruzione! Ecco, rimane solo il bisogno di generare nuove creazioni”.
Marta Allegri nata a Bologna, ha vissuto per molti anni a Lovere sul Lago d’Iseo. Dal 2009 con
Carmine Tornincasa ripara una casa a Cavarzere (VE) dove attualmente risiede. Dal 2014 ha
avviato un progetto di cura, all’interno dell’ex colonia dell’Eni a Borca di Cadore con Dolomiti
Contemporanee. Docente di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Partecipa a mostre
personali, collettive, progetti e residenze.
Carmine Tornincasa è nato a Montenero Valcocchiara (IS) nel 1962, attualmente vive e lavora a
Cavarzere (VE). Ha lavorato come assistente di: Fabio Mauri, Ana Mendieta e Nunzio.
Hanno scritto e si sono interessati al suo lavoro: Ester Coen, Cinzia Piccioni, Luisa Laureati,
Andrea B. Del Guercio, Patrizia Ferri, , Fabio Brigulio, Francesco Moschini, Valeria Tassinari,
Cecilia Casorati, Walter Guadagnini, Enrico Crispolti, Marisa Vescovo, Luciano Caramel, Sandra
Orienti, Giovanna Bonasegale, Mario de Candia, Maurizio Guercini e Enrico Galian.
Silvano Rubino vive e lavora tra Venezia e Milano. Ha studiato pittura all'Accademia di Belle Arti
di Venezia. La sua ricerca ha spaziato negli anni attraverso numerosi linguaggi espressivi ed ha
consolidato un nutrito corpo di esperienze di materiali e forme. L'approccio installativo si è
manifestato come uno degli aspetti più significativi del suo lavoro, determinandone l'essenza.
Elisa Barbieri diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, indaga le relazioni tra arte, media
tecnologici e nuove strategie culturali, con particolare attenzione all’archivio digitale, al glitch e
all’estetica dell’errore. Dal 2017 coordina default, associazione culturale che sviluppa progetti
espositivi, eventi e pratiche discorsive in collaborazione con istituzioni e realtà locali. Insegna
Discipline Audiovisive e Multimediali presso il Liceo Artistico IIS Boscardin di Vicenza.
Ground Action realizza progetti e azioni site-specific nell'ambito dell'arte, del paesaggio,
dell'architettura. Si ispira a pratiche collettive e partecipative di modificazione dello spazio.
Promuove la manutenzione come forma di progetto, il recupero e il reimpiego come azioni di
trasformazione Ha come obiettivo l'esecuzione diretta e concreta di installazioni, interventi
performativi, comportamenti virtuosi. Ground Action è: Matteo D'Ambros, Sergio Sanna, Stefano
Tornieri, Roberto Zancan.