Sounds Good to Me – Verso l’età d’oro

Informazioni Evento

Luogo
KOBO SHOP
Via Andrea Palladio 7, Udine, Italia
Date
Il
Vernissage
21/02/2014

ore 18,30

Contatti
Email: koboshop@gmail.com
Artisti
Massimiliano Viel, Otolab
Curatori
Chiara Moro, Stefano Monti
Generi
serata - evento
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L’appuntamento, tappa centrale del progetto, avrà luogo con la proiezione del lavoro audio visivo “Verso l’età d’oro” realizzato da Massimiliano Viel, compositore, musicista ricercatore e sound designer, in collaborazione con Otolab, collettivo milanese attivo nella produzione di live media, progetti audio e audiovisivi, installazioni, seminari e workshop.

Comunicato stampa

Ultra ha il piacere di annunciare il quarto appuntamento di SOUNDS GOOD TO ME, rassegna di screening video a Udine a cura di Chiara Moro e Stefano Monti. L’appuntamento, tappa centrale del progetto, avrà luogo, come per i precedenti eventi, presso KOBOSHOP con la proiezione del lavoro audio visivo “Verso l’età d’oro” realizzato da Massimiliano Viel, compositore, musicista ricercatore e sound designer, in collaborazione con Otolab, collettivo milanese attivo nella produzione di live media, progetti audio e audiovisivi, installazioni, seminari e workshop. Massimiliano Viel, come i precedenti artisti, sostiene la scelta dei curatori che “costringono” il pubblico a una “forzata attenzione”. Unica possibilità, unico giorno, unico orario, visione dall’inizio alla fine. L’immagine in movimento è parte integrante della nostra vita quotidiana, la sua relazione con il suono è fondamentale per andare oltre l’immagine, l’attenzione e la modalità di visione sono necessarie per andare in fondo alla percezione dell’opera. La proiezione avrà luogo venerdì 21 febbraio alle ore 18.30.

“…sono già stato in questo posto. Lo so perché e' li' che trovato un pezzo di carta straccia, un pacchetto di sigarette vuoto e aperto su cui qualcuno ha scritto dei ricordi, una piantina di questa casa enorme come un castello e abbandonata come un pacchetto di sigarette che non serve più a niente se non a scriverci sopra degli appunti o a farci dei disegni. Lo so perché io stesso vi ho ricalcato le figure che mi accompagnano, ho storpiato le lettere in fila come le stanze di questo castello senza trovare una via d'uscita perché senza una piantina o almeno dei ricordi su quale scala percorrere, quale sotterraneo attraversare e per andare dove, se hai soltanto una cartina, una carta straccia che ti dice di girare a destra dove c'è un passaggio per un'altra stanza, un altro corridoio uguale a questo, dove cercare altri indizi di qualcuno che e' già' stato qui molto tempo fa oppure ieri oppure sono io che sono già stato qui e ho fumato quelle sigarette e ho disegnato una mappa con l'ultimo fiammifero spento, come se avessi bisogno di luce. Lo so perché non sono solo: ci sono con me i miei ricordi e le figure che mi accompagnano mi dicono di girare a destra, dove c'è una botola oppure una scala che mi porta in un altro luogo abbandonato da tutti tranne che da me, che mi arrampico su un altro solaio o libero dalle macerie un passaggio alla ricerca di altri indizi, altri pacchetti di sigarette, un'altra piantina che mi dica dove girare insieme alle figure che mi accompagnano che mi spingono verso un'altra stanza, dove mi metto a cercare e a rovistare, prima di accorgermi che sono già stato in questo posto…” (tratto da Verso l’età dell’oro di Massimiliano Viel)

“Verso l’età d’oro” di Massimiliano Viel e Otolab si muove in un percorso di otto ambienti abbandonati, potrebbero essere quelli di un castello o di una villa monumentale, nei quali esistono in forma spettrale alcune presenze prive di sembianze umane e che rimandano piuttosto a resti visivi di opere artistiche. I suoni accompagnano questa visita alla deriva tra emissioni vocali inarticolate, ricordi di umanità perduta, variazioni sulle percussioni metalliche, come suoni di campana, segnali che conducono verso un ipotetico quanto anelato “esterno”. Il riferimento tematico più generale è dunque quello del labirinto in cui l’involontario visitatore, narrante dell’intermezzo si scopre rinchiuso. Il titolo sembra suggerirci una direzione (verso il passato?), una soluzione o forse solamente una speranza.

Massimiliano Viel è compositore, musicista ricercatore e sound designer. Ha collaborato con ensemble, orchestre, teatri e con compositori come K.Stockhausen e L.Berio, in concerti, eventi e tour europei ed extraeuropei. Oltre alla realizzazione di partiture per strumenti acustici ed elettronici, dallo strumento solista alla grande orchestra, si è interessato alla relazione tra musica e le altre forme espressive, realizzando performance e installazioni in stretto contatto con il teatro, le arti visive e la danza. E' autore di libri e articoli in ambito musicologico e didattico. È inoltre titolare di cattedra presso il Conservatorio di Bolzano e PhD candidate presso il Planetary Collegium M-Node dell’Università di Plymouth, Inghilterra.

Otolab è un’associazione culturale che produce live media, progetti audio e audiovisivi, installazioni, seminari e workshop. In questi anni di lavoro, sono stati ospitati in festival, manifestazioni culturali, musei e gallerie nazionali e internazionali e hanno collaborato alla realizzazione di iniziative culturali autogestite.

http://www.massimilianoviel.net