Sounds good to me – Marco Mendeni

Informazioni Evento

Luogo
KOBO SHOP
Via Andrea Palladio 7, Udine, Italia
Date
Il
Vernissage
21/03/2014

ore 18,30

Artisti
Marco Mendeni
Curatori
Chiara Moro, Stefano Monti
Generi
performance - happening
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L’appuntamento, penultimo progetto in mostra, avrà luogo, come per i precedenti eventi, presso KOBOSHOP con la proiezione del lavoro audio visivo “r_lightTweakSunlight” realizzato da Marco Mendeni, artista italiano interessato alle diverse possibilità di utilizzo del videogioco e del suo carattere di ricerca.

Comunicato stampa

Ultra ha il piacere di annunciare il quinto appuntamento di SOUNDS GOOD TO ME, rassegna di screening video a Udine a cura di Chiara Moro e Stefano Monti. L’appuntamento, penultimo progetto in mostra, avrà luogo, come per i precedenti eventi, presso KOBOSHOP con la proiezione del lavoro audio visivo “r_lightTweakSunlight” realizzato da Marco Mendeni, artista italiano interessato alle diverse possibilità di utilizzo del videogioco e del suo carattere di ricerca. Marco Mendeni, come i precedenti artisti, sostiene la scelta dei curatori che “costringono” il pubblico a una “forzata attenzione”. Unica possibilità, unico giorno, unico orario, visione dall’inizio alla fine. L’immagine in movimento è parte integrante della nostra vita quotidiana, la sua relazione con il suono è fondamentale per andare oltre l’immagine, l’attenzione e la modalità di visione sono necessarie per andare in fondo alla percezione dell’opera. La proiezione avrà luogo venerdì 21 marzo alle ore 18.30.

Il progetto “r_lightTweakSunlight” nasce dal percorso all'interno dei videogiochi portato avanti da Marco Mendeni negli ultimi anni, dando vita a un percorso ambientale interamente realizzato con il motore grafico Cryengine3, un software molto avanzato per la realizzazione di videogame. L'utilizzo di una piattaforma per la creazione di mondi virtuali ha permesso di sviluppare una realtà parallela partendo dal nulla, popolandola liberamente di textures e leggi fisiche stravaganti, in una ricerca morfologico-spaziale tramite l’uso del computer.

"r_lightTweakSunlight" è la simulazione di un mondo fittizio e la documentazione esplorativa di luoghi suggestivi dentro la macchina, un viaggio attraverso i suoi imprevisti e i suoi lati oscuri. Un percorrere mondi apparentemente reali che si frammentano nella visione, perdendo i volumi, le forme, nella disgregazione e de-costruzione della materia per un progressivo mutare dell'ambiente. La creazione di spazi della percezione destinati a vivere esclusivamente nella memoria virtuale di un computer vive della provocazione per la perdita di funzionalità. Il mondo creato da Marco Mendeni è composto da grafici, linee, vettori, un'anamorfosi ambientale che de-costruisce lo spazio. Il passaggio da una situazione ambientale all'altra denota la caducità di ogni elemento digitale e la sovrapposizione di elementi distanti tra loro destabilizza lo spettatore e, contemporaneamente, ipotizza possibili verità, come un architetto decostruttivista che rompe i sistemi figurativi nella necessità di ampliare il concetto di forma. A corredo delle immagini, la scelta sonora è invece una rielaborazione di suoni ambientali molto forti, estratti dalla rete, come lo tsunami in Giappone o un drone in Afghanistan, condensati a suoni mistico-religiosi.

Marco Mendeni, bresciano di nascita con sede tra Milano e Berlino, è uno dei maggiori esponenti della Video Art e della Game Art in Europa. Nel suo lavoro sviluppa una ricerca avanzata nel quale il videogioco diventa mezzo espressivo per avviare una riflessione critica tra reale e digitale, simulazione e dissimulazione. Virtualità e realtà, presenza e assenza, tradizione e innovazione sono apparentemente coppie di antinomi su cui si basa il lavoro di Mendeni. Il mondo virtualmente reale del videogioco perde il suo carattere artificiale del gioco simulato, diventando una terra di mezzo da esplorare e rivelare attraverso l’uso di diversi media. Le opere di Marco Mendeni avvicinano e tessono la costruzione inconsistentemente digitale dei videogiochi attraverso il supporto fisico e luoghi rappresentati. Questa dicotomia diventa il vettore per il loro potenziale di significato.