So Close So good
La mostra coinvolge dieci artisti e designers legati alla Toscana e Firenze.
Comunicato stampa
Numeroventi è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra “So Close So Good” presso Palazzo Galli
Tassi.
La mostra coinvolge dieci artisti e designers legati alla Toscana e Firenze in una conversazione tra la città e le
sue comunità per porre delle domande nel periodo post-Covid:
Quali sono le abitudini positive coltivate durante la quarantena che possiamo mantenere e
migliorare?
Come possono le nostre limitate risorse locali ispirare e dettare al meglio il futuro dell’arte e del
design?
Come immaginiamo confini e inclusività nel periodo post-pandemia?
Come possiamo noi rapidamente fare in modo che le nostre risorse locali vengano utilizzate ed agire
con nuova velocità e risolutezza?
La mostra ospiterà opere d’arte create o ripensate durante i mesi scorsi da
artisti legati a Firenze:
Duccio Maria Gambi
Bloc Studios
Ilaria Bianchi
Pietro Franceschini
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Angus Ogilvie
Bask
Sasha Ribera
Lorenzo Brinati
Masa
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Anna Rose
Edrev Verde Cordero di Montezemolo
Justin Randolph Thompson
Mattia Papp
Permanent Collection
Guglielmo Profeti
Carla Cascales Alimbau
Yoon-Young Hur
Rich Stapleton
Esther Chang
Malgorzata Bany
Storia
Il Covid ha scatenato una situazione catastrofica per la città Firenze.
Alla Municipalità sono mancate risorse e finanze per sostenere le strutture.
All’improvviso la città si è scoperta svuotata dei turisti, impoverita da una economia dove non c’è
più chi spende denaro e frequenta musei.
Tutto si è complicato per un gran numero di istituzioni, impreparate ad affrontare una situazione
del genere, avendo sempre avuto facile successo in virtù della gloria della città.
Allo stesso tempo le persone sono state costrette a guardare profondamente in se stesse e a
riscoprire la loro identità di fiorentini.
Numero Venti ha già improntato la sua azione sull’idea di rendere Firenze più inclusiva per le
persone del posto. E’ dunque tempo per una riapertura e per un confronto.
Il 23 Giugno evento interattivo con reopeningeurope.com sui BORDERS Europei:
David Labi: anglo-israeliano, operatore video, documentarista, scrittore, editore e
fondatore/direttore dell’agenzia di branding etico Good Point.
Giuseppe Porcaro: geografo, politico italo-belga, scrittore di fantascienza, podcaster, head of
outreach and governance dell’EU think tank Bruegel.
Andri Haflidason: islandico-scozzese, visual artist e musicista elettronico.
Kasia Fudakowski: polacco-britannica, visual e installation artist a Berlino.
“Analogic Horizons”: una conversazione con l’artista Duccio Maria Gambi su design e
territorio toscano.
“Analogic Horizons” avrà luogo venerdì 12 giugno e martedì 23 giugno 2020 alle ore 16:00 con
due meeting finalizzati a catalizzare le conversazioni che si terranno nello Spazio della Corte di
Numero Venti.
Sarà l’occasione per realizzare un tavolo simbolo dei diversi punti di vista all’interno della
conversazione: punto di partenza da sviluppare e continuare nel futuro.
Durante la pandemia del Covid ci siamo attivati nella ricerca di talenti sul territorio toscano.
Vogliamo, nonostante la limitata conoscenza delle risorse locali, attivare un processo di ricerca
continuativo.
L’obiettivo è far emergere la qualità di artisti e designer che spesso non trovano incentivi e terreno
fertile nell’ambito della ricerca contemporanea.
In questo momento è importante concretizzare un processo che sia in grado di generare incentivi
per la ricerca all’interno di un contenitore narrativo.
I risultati saranno in mostra il 2 luglio 2020.
Location
Attraverso le stanze, la corte, le scale e i loft di Palazzo Galli Tassi.
Vendite
Tutte le commissioni ricavate dalle vendite di arte andranno devolute al Numeroventi Fund per ospitare
nuovi artisti emergenti in residenza a reimmaginare un terreno fertile per la Firenze del futuro.
Digital/Physical
Integrazione tra ciò che accade nelle installazioni/performance/dibattiti/cene con partecipazione da fuori,
persone diverse in posti diversi impegnate in modi diversi.
Visioni per la produzione dell'installazione collaborativa
“Rappresentazione simbolica che prende qualcosa dalla quarantena e la installa nel futuro.
La quarantena è stata, per i più fortunati, come una esperienza di residenza artistica.
Il contesto geografico toscano e fiorentino. Elemento capace di motivare e rafforzare i talenti locali
con un respiro internazionale.
Come mostrare l’esperienza agli altri che hanno sofferto durante la pandemia.
Kasia’s see-saw idea: due persone cercano di mangiarsi a distanza, andando su e giù.
O un grande tavolo di legno dipinto di rosso a metà, da usare come un tavolo sorretto dai
commensali.
Semi che, se supportati, possono germogliare attraverso l’incoraggiamento e grazie al solo fatto di
credere in loro.
Piante che attraversano i confini o si tendono come confini.
Common table (Tavolo Luogo) in the “square” to be both distanced but in conversation ”
A cura di
Martino di Napoli Rampolla
Previous Editions:
Eleven Spaces /2017
3 Anni Numeroventi /2019
About Numeroventi
Exhibition Curatorials texts by : Justin Randolph Thompson, Laura Rysman, Duccio Maria
Gambi, Martino di Napoli Rampolla