Simone Azzurrini – Transizione materica
Lo spazio è l’entità concettuale nella quale si realizza il percorso, dove convivono nell’indivisibile unità i corpi, oggetti, corde e tronchi di legno, che richiamano a stazioni, cicli esistenziali di spirito e materia. Relazioni unidirezionali di un sistema circolare, da una morte materica ad un battesimo passeggero che mai esaudisce se stesso in atto definitivo, poiché incessante metamorfosi di stadi catartici, inizi e transiti in perfetta comunione.
Comunicato stampa
Mercoledì 29 giugno alle ore 18,30, sarà inaugurata nel chiostro del Palazzo di San Galgano,
sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, la mostra dell’artista Simone
Azzurrini che ha realizzato per l’occasione un’installazione dal titolo Transizione materica
L’esposizione è l’ultimo appuntamento della rassegna SANGALGANOSQUARE, curata dal Prof.
Massimo Bignardi e organizzata dalla Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea del corso di
Laurea Specialistica in Storia dell’Arte; una iniziativa sostenuta dalla presidenza della Facoltà
di Lettere e Filosofia, nella persona del Preside Prof. Roberto Venuti e dall’Assessorato alla
Cultura del Comune di Siena: una rassegna partita nel 2008 come “segnale – spiega il prof.
Bignardi – di un nuovo modo di rapportarsi alla pratica del sapere, per provare a confrontarsi con
la materia viva dell’arte, con il respiro creativo del nostro tempo”.
“È percorso, cammino, crescita ma anche altare laico e spirituale, che fa della nostra intima
soggettività – scrive Tommaso Capecchi nel testo di presentazione –, l’interprete e il
protagonista di un ascensione, di un passaggio dal primordio all’atto finale di una progressiva
elevazione che vive in circolo, inconclusa ed eterna.
Lo spazio è l’entità concettuale nella quale si realizza il percorso, dove convivono
nell’indivisibile unità i corpi, oggetti, corde e tronchi di legno, che richiamano a stazioni, cicli
esistenziali di spirito e materia. Relazioni unidirezionali di un sistema circolare, da una morte
materica ad un battesimo passeggero che mai esaudisce se stesso in atto definitivo, poiché
incessante metamorfosi di stadi catartici, inizi e transiti in perfetta comunione.
È questa la proposta di Simone Azzurrini, ulteriore tappa della sua ricerca artistica ormai
ampiamente collaudata; è l’alchimia il fondamento primo, la base con la quale l’artista di Vaglia
armonizza il suo pensiero, realizzandolo con materiali trovati in natura. I colori stessi di questi,
nero, bianco e rosso, richiamano quelli basilari dell’alchimia e gli oggetti, i segni, i corpi, visti
come stazioni di un passaggio, non sono che archetipi “modelli funzionali innati costituenti nel
loro insieme la natura umana” (Jung), che ci conducono dal primordio ad un atto finale, mediante
un percorso ascensionale a ciclo continuo.
Entriamo in contatto con la scultura che è dunque sistema di relazioni e forze, di corpi e indici,
calpestando truciolato posto sul pavimento, simbolo d’entrata in uno spirituale che è materialità
sacra, auto metafora di se stessa. Al livello superiore una radice di un albero trovato morto,
materia organica che è nera (nigredo) quale rimando del primordio ad una materia che è stata
viva ed è ora prossima alla transizione.[…]L’approccio è spiccatamente religioso ma anche
concreto al tempo stesso: il rapporto con i materiali, la loro scelta e il loro utilizzo, la ritualità
che presiede alla costruzione dell’opera, la scelta delle forme primordiali (il cerchio) e di oggetti
che rimandano ad una dimensione sacra ( la corda). In tutto questo c’è l’evidente volontà
di catturare forze, le presenze e le energie circostanti, determinando uno spazio che è anche
socializzante. Simone Azzurrini ha voluto ricreare un momento di purificazione laica, un tempio
di benessere interiore, di sollevamento e distacco dal logorante affannoso bestiario quotidiano.
La mostra resterà aperta fino al 9 luglio 2011.
SIMONE AZZURRINI nasce a Firenze nel 1970, vive e lavora a Vaglia. Il percorso di studi e la formazione artistica
sono svolti presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze nella sezione Oreficeria, il Liceo Artistico Statale L.B. Alberti
di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Firenze nella Scuola di Scultura dei prof. A. Di Tommaso e V. Bianchi
e l’Accademia di Belle Arti di Carrara dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Dal 2007 è docente di
ruolo di Discipline Plastiche presso l’Istituto Statale d’Arte di Montemurlo (Prato).
Le esperienze professionali spaziano dai laboratori di oreficeria, argenteria, formatura e modellistica. Quelle
didattiche dai laboratori con i bambini, alla scuola di 1° e 2° grado, all’Accademia privata, fino all’Istituto Statale
d’Arte.
Nel 2008 pubblica Le possibilità espressive del marmo e della pietra, Editoria e Spettacolo, Roma : un percorso
per immagini dalla preistoria al XXI secolo, un’esperienza tecnica dal sapore antico di lavorazione del marmo e un
progetto di percorso didattico.
È presente in Terza Dimensione catalogo del progetto “Post-Avanguardia” a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini,
pubblicato da Giorgio Mondadori nel 2011.
Fra le numerose esposizioni ed esperienze artistiche ricordiamo: Galleria Banbonnière Sanremo (IM); Galleria Es
Art Barcelona; Galleria Zamenhof Milano; Castello Estense di Ferrara; Castello Malaspina Massa, tutte del 2010.
Fra i numerosi Simposi di Scultura su Marmo e Pietra: 1996 La Montagna d’Europa per la Pace nel Mondo a
Cervara di Roma; 1997 Le Porte di Atessa a Chieti; 1998 8º Concorso su Pietra Trachite Fordongianus; 2010
Simposio Creativo “I Macelli” Certaldo (FI).
Coordinamento organizzativo:
Eva Basile, Irene Biolchini, Cristiana Ferrario, Claudia Gennari, Silvia Giannassi, Luca Mansueto,
Martina Marolda, Federica Marras, Claudia Mennillo, Ardesia Ognibene, Serena Pacchiani, Federica
Pace, Elisa Pacini, Annamaria Restieri, Irene Sbrilli.