Silvia Cini – Avant que nature meure

Informazioni Evento

Luogo
PAV - PARCO D'ARTE VIVENTE
Via Giordano Bruno 31, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
12/04/2024

ore 18,30

Artisti
Silvia Cini
Generi
incontro - conferenza
Loading…

Al PAV di Torino si tiene il secondo talk dedicato al progetto Avant que nature meure di Silvia Cini, promosso dall’Università La Sapienza – Orto Botanico di Roma e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022).

Comunicato stampa

“Avant que nature meure”

 

Silvia Cini

 

PAV Parco Arte Vivente di Torino

 

12 Aprile - Talk: Avant que nature meure

13 Aprile - Workshop: Storie più che umane

 

 

Venerdì 12 aprile alle ore 18.30 al PAV di Torino si tiene il secondo talk dedicato al progetto Avant que nature meure di Silvia Cini, promosso dall’Università La Sapienza – Orto Botanico di Roma e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022).

 

Risultato di una ricerca iniziata nel 2015, sulla fioritura odierna delle orchidee spontanee nel contesto urbano, quali bioindicatori della salute della città, Avant que nature meure è una profonda riflessione sulla resilienza della natura alla progressiva antropizzazione del paesaggio.

 

Con il contributo di Lucilla Barchetta (antropologa e dottoressa di ricerca in Studi urbani), Michele Cerruti But (professore a contratto di urbanistica al Politecnico di Torino) e Laura Guglielmone (curatrice dell’Erbario dell’Università degli Studi di Torino), introdotto da Orietta Brombin (curatrice AEF-PAV) e moderato da Alessandra Pioselli (curatrice del catalogo e dei talk del progetto), in dialogo con l’artista Silvia Cini, l’incontro si svolge attorno al mondo vegetale spontaneo come forma di memoria e archeologia urbana, attraverso cui cogliere il divenire della città e le sue articolate e non lineari temporalità. Assumere i modi di vita e il tempo dei vegetali significa ridefinire le narrazioni dell’urbano e costruire una memoria interspecie. Così l’urbanistica è chiamata a ripensare i paradigmi con cui guardare la città come comunità ecologica che si delinea nell’interdipendenza tra soggetti umani e non umani, gli erbari storici diventano dispositivi per leggere tali coesistenze in territori mutanti, mentre lo “spontaneo” è una figura interpretativa per cogliere la vitalità dei bordi non addomesticati.

 

Silvia Cini in dialogo con Lucilla Barchetta, Michele Cerruti But e Laura Guglielmone

Introduce Orietta Brombin, curatrice AEF – Attività Educative e Formative del PAV, Torino

Modera Alessandra Pioselli

 

Sabato 13 Aprile dalle 10.30 alle 16.30 al PAV di Torino Silvia Cini realizzerà il workshop Storie più che umane parte del progetto Avant que nature meure, promosso dall’Università La Sapienza – Orto Botanico di Roma e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022).

 

Avvalendosi della collaborazione con la Facoltà di Scienze Ambientali di Sapienza Università di Roma, l’artista è entrata in contatto con l’Erbario dell’Università di Torino per accedere ai fogli di censimento, alle schede e da queste, partendo dalla fine Settecento, ricostruire i luoghi di fioritura nella città passata, creando un inventario della memoria del naturale urbano da implementare attraverso il vissuto dei partecipanti al workshop.

La città e la sua storia non sono più percepite attraverso una visione antropocentrica come un’area popolata nel cui spazio quotidiano la natura non entra a far parte, ma come un superorganismo interconnesso tra più sistemi che si completano a vicenda e di cui l’uomo è parte integrante e non superiore, partecipe di una storia più che umana: una storia ecocentrica.

Attraverso la memoria dei partecipanti, l’artista individuerà i luoghi in cui posizionare le sculture di piante, che saranno prodotte insieme durante il workshop, selezionando gli ex areali di fioritura,  dove la vegetazione è ormai scomparsa, metafora dei rapporti interpersonali e sociali. Le sculture saranno modellate in creta cruda, materiale sospeso, reso fragile dalla volontà di non garantirgli durata tramite la cottura, ma che anzi rifugge l’eternità e si cristallizza nel tempo dell’impermanenza, nella casualità della prima pioggia che lo riporterà ad essere semplice terra. Piccoli monumenti anticelebrativi di una memoria rimossa e dimenticata, posti come dubbi, stimoli per una riflessione che disperde l’idea del messaggio certo ed eterno a favore di un divenire. Questo disperdere e divenire è rappresentato, nella pratica dell’artista, dall’argilla cruda: roccia morbida che si lascia plasmare e assume la funzione narrante di memoria botanica, senza imporsi, ma decomponendosi all’atto stesso di essere posta in memoria e diventando substrato, come sua natura.

 

PAV – Parco Arte Vivente

Via Giordano Bruno 31, Torino

https://parcoartevivente.it/

 

Per partecipare è necessario compilare il modulo online: https://forms.gle/vg6rqczKS5JPdFys7

 

Le attività sono promosse in collaborazione con

 

Silvia Cini è un artista e curatore, le sue opere vivono del dialogo, spesso personale, che crea con il pubblico. Il suo interesse si focalizza frequentemente sul paesaggio, come metafora sociale, integrando installazioni audio ambientali e ricerca botanica. Giovanissima, è tra i fondatori del Gruppo Immagini, collabora con Keith Haring alla realizzazione dell'evento che porterà al murale di Pisa. Nel 1994 crea a Milano con Salvatore Falci il gruppo AAVV, collabora con Cesare Pietroiusti per DisorsordinAzioni, il Gioco del Senso e Non senso (XII Quadriennale di Roma) e il Gruppo Oreste con il quale parteciperà alla 48^ Biennale di Venezia. Nel 1997 cura la serie di mostre Frame al Ferro di Cavallo in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Roma, promuovendo gli albori dell'arte di relazione e dell'arte pubblica in Italia. Collabora con Carolyn Christov Bakargiev e Hans Hulrich Obrist all'Acàdèmie de France à Rome per la realizzazione della mostra La Ville, Le Jardin, La Memorie. Svolge negli anni l'attività curatoriale, (Invideo per la Triennale di Milano, Icityperiferiche, Palazzo Re Enzo Bologna, Loggia della Mercanzia Genova, Cartabianca, Museo d'Arte Contemporanea Villa Croce Genova, Cantieri Culturali della Zisa, Palermo), affiancandole quella espositiva. Ha collaborato dalla fine degli anni Novanta con la Galleria Neon, alternando mostre personali e collettive (Galleria Continua, Zero, GoldanKauf) in Italia e all’estero. Ha collaborato con la Facoltà di Architettura del Paesaggio di Genova tenendo workshop su arte e paesaggio. Nel 2000 riceve da Fabio Mauri, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, ora MACRO, il premio Atelier. La città di Genova, in occasione di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura, le assegna, tramite il Museo Villa Croce, il Premio Duchessa Galliera. Nel 2022 è tra i vincitori dell’Undicesima edizione dell’Italian Council AMBITO