SIHX. Arte e Industria alla corte Deloitte
A Milano saranno ancora protagonisti i marmi di Henraux con una mostra straordinaria realizzata in collaborazione e presso la sede di Deloitte Italy.
Comunicato stampa
A Milano saranno ancora protagonisti i marmi di Henraux con una mostra straordinaria realizzata in collaborazione e presso la sede di Deloitte Italy.
Dal successo de “Il Seme dell’Altissimo” di Emilio Isgrò, simbolo di Expo2015, all’esposizione speciale dedicata da La Rinascente Milano per tutto il periodo dell’Expo alle creazioni di Luce di Carrara, si annuncia un nuovo e importante appuntamento con la mostra “SIHX. Arte e Industria alla corte Deloitte”, che vede giungere a Milano anche le suggestioni della Biennale di Venezia con l’installazione della scultura “Materialità dell’invisibile” di Mikayel Ohanjanyan, opera vincitrice della seconda edizione del Premio Fondazione Henraux per la scultura.
Mikayel Ohanjanyan, fra i protagonisti del Padiglione Armeno, cui è andato il Leone d’Oro della 56.ma Biennale dell’Arte, ha realizzato l’opera attualmente esposta a Venezia in “Armenity” presso gli stabilimenti e con il supporto di Henraux, sponsor tecnico della monumentale installazione. In particolare, l’opera vincitrice della seconda edizione Premio Henraux di Ohanjanyan, in marmo bianco dell’Altissimo, è il punto di partenza della ricerca che l’artista armeno ha sviluppato e il cui risultato si trova oggi alla Biennale.
L’indirizzo, che vede unirsi sempre più, il fare arte, fare industria, promuovere la cultura, trova in Henraux e nella sua Fondazione uno spazio di riferimento sempre più alto e significativo, rinnovato per volere del suo Presidente, Paolo Carli, nel segno di quella tradizione che da più di duecento anni ha reso il nome di Henraux noto in tutto il mondo.
Con la mostra di Milano, e grazie alla partecipazione di Deloitte Italy, si dà il via alla terza edizione del Premio Fondazione Henraux per la scultura, l’unico Premio al mondo dedicato alla scultura in marmo.
Sei le opere esposte, nucleo della collezione del Premio 2012 e del Premio 2014, “Arrivederci e grazie” di Fabio Viale, vincitore della prima edizione del Premio, “Materialità dell’invisibile” di Mikayel Ohanjanyan, vincitore della seconda edizione del Premio e, inoltre, “Samarà” di Alex Bombardieri, “Corallo” di Filippo Ciavoli Cortelli, “Frappa” di Francesca Pasquali e “Back To Basic” di Massimiliano Pelletti. "Bue Tractor" la monumentale opera di Mattia Bosco, finalista della prima edizione del Premio, e parte integrante della collezione del Premio stesso, non sarà presente a Milano in virtù del suo peso imponente che avrebbe richiesto modifiche non effettuabili nel sito della mostra per la sua installazione. L'opera sarà documentata nel catalogo edito per l'occasione.
Insieme alle opere del Premio saranno esposti due esemplari della panca Molletta di Baldessari e Baldessari per Luce di Carrara, un progetto fuori scala di un capolavoro del design anonimo. Una rivisitazione di un’icona del nostro paesaggio domestico, qui interpretato in marmo e legno, in collaborazione con Riva1920, e che si presenta quale summa creativa del più ricercato made in Italy.
Con la rassegna presso la sede di Deloitte Italy, la Fondazione Henraux rinnova l’invito a tutti i giovani artisti del mondo a partecipare alla nuova edizione del Premio per l’anno 2016.
E proprio ai giovani è rivolto il messaggio di Enrico Ciai, CEO di Deloitte Italy che accoglie la mostra: “Siamo davvero lieti di ospitare oggi presso la nostra sede questa importante esposizione che ci consente di ammirare da vicino le sei sculture finaliste della Prima e della Seconda Edizione del Premio Fondazione Henraux. Sostenere giovani talenti e offrire concrete opportunità sono obiettivi che Deloitte e la Fondazione Henraux, seppure in contesti differenti, certamente hanno in comune. Di qui la nostra entusiasta adesione al progetto presentatoci dalla Fondazione Henraux.”