Shaoqi Yin – Souvenir lasciati per il crepuscolo
La Galleria Antonio Battaglia presenta la prima mostra personale del giovane artista Shaoqi Yin (Wuhan, Cina, 1996) dal titolo Souvenir lasciati per il crepuscolo, a cura di Jia Ni (Chengdu, Cina, 1996).
Comunicato stampa
La Galleria Antonio Battaglia presenta la prima mostra personale del giovane artista Shaoqi Yin (Wuhan, Cina, 1996) dal titolo Souvenir lasciati per il crepuscolo, a cura di Jia Ni (Chengdu, Cina, 1996). L’artista e la curatrice studiano Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.
Se la nostra vita quotidiana è un guscio, qual è l’esterno del guscio?
Le creazioni di Shaoqi Yin hanno cercato di delineare le immagini che non riusciamo a percepire chiaramente, immagini che provengono da dubbi e supposizioni, risultato del nostro “vedere senza guardare”. Come ci vedono gli uccelli del cielo? Che aspetto ha il casuale? L’incertezza della persona contemporanea nella vita quotidiana è stata interiorizzata quale ansia della coscienza individuale a causa della turbolenza dell’ambiente circostanze. Fino ad oggi, tutte le cose sono assorbite all’interno di questo enorme guscio che è la vita quotidiana, come se non ci fosse niente di nuovo sotto il sole. Tuttavia, per gli artisti il mondo reale appare sempre all'improvviso per poi scomparire in modo altrettanto repentino; è necessario dunque riconoscerlo costantemente, poiché́ solo così sarà̀ possibile realizzare le nostre frammentarie soggettività̀ ed evitare di essere sommersi all’interno di un unico corpo generalizzato. L’interrogativo quotidiano è dunque quello di affrontare di nuovo l’incertezza e indicare che un giorno il guscio si romperà̀.
La mostra è ambientata al crepuscolo, nella casa di una persona solitaria con calde luci gialle, in attesa che scenda la notte. La stanza è tiepida, sfocata, riservata come un guscio. Il tempo rimarrà̀ eternamente sospeso al crepuscolo, con un falso senso di realismo, simulando la ripetizione ciclica della vita all’interno del guscio. La notte e il tramonto non sono lontani, eppure non arriveranno mai. Questo senso d’irrisolta incertezza porta la mostra a stimolare pensieri: il dubbio è come un seme, una volta nato, attecchirà e germoglierà.
Le opere video, quindi, sono incorporate negli oggetti della vita quotidiana e lo schermo si illuminerà in modo casuale, incontrando persone senza alcuna presentazione. Alcune opere non video sono nascoste in casa come oggetti, in attesa che le persone le scoprano da sole.
Ciò si basa anche sulla motivazione creativa dell'artista: il mondo reale si presenta sempre all'improvviso e poi scompare. Dobbiamo riconoscerlo costantemente per realizzare il nostro soggetto incompleto.
L’opera è nascosta all’interno di uno spazio circondato da fantasmi, resistendo al crepuscolo incombente. Nella mostra questa resistenza continua e torna ciclicamente, e il senso di incertezza, latente ma persistente, si manifesta gradualmente nelle opere dell’artista.