Sergio Sáez – Punti

  • LATO

Informazioni Evento

Luogo
LATO
Piazza San Marco 13, Prato, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/12/2025

ore 18

Artisti
Sergio Sáez
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

La presentazione del doppio progetto espositivo dedicato a Sergio Sáez si sviluppa tra LATO e il nuovo spazio di BIANCO tessuti, nel cuore dell’ex Lanificio Vannucchi.
Si tratta di un’occasione nata in modo naturale, dal dialogo tra l’artista e chi sta restituendo vita a questo luogo: BIANCO Tessuti, che ha un legame di stima e vicinanza con l’artista, e LATO, che ha curato il progetto di recupero degli spazi del lanificio.



Le due mostre non nascono come iniziative parallele, ma come esito naturale di questa relazione. È stato proprio questo dialogo spontaneo - quasi inconsapevole - a far sì che la mostra, prima ancora della ristrutturazione del Lanificio BIANCO Tessuti, diventasse la vera origine del nuovo inizio dell’azienda.

Lo spazio ancora “non finito” di BIANCO Tessuti non sarà del tutto completato nei giorni dell’apertura: una scelta inevitabile, perché l’arte è arrivata prima dell’architettura, aprendo il passo a tutto il resto.




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LATO · PUNTI



LATO | Prato, 6 dicembre 2025 | h. 18.00



Il percorso dedicato alla ricerca più recente di Sáez prende avvio da LATO, dove il punto diventa protagonista.
Non un modulo decorativo, ma una forma primaria che attraversa la storia dell’umanità: segnale, impronta, richiamo, presenza. Da oltre 50.000 anni il punto è un gesto che definisce un’esistenza.

Sáez riprende questa origine e la trasforma in una grammatica personale: tele in cui il segno minimo si moltiplica, si addensa, si contrae, costruendo superfici che si muovono tra silenzio e tensione, tra concentrazione e dispersione. Sono opere che invitano a rallentare, a cercare nell’apparente semplicità il luogo in cui avviene la complessità.






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BIANCO Tessuti · 2010–2025



BIANCO Tessuti | Prato, 8 dicembre 2025 | h. 18.00

La seconda esposizione, ospitata nel nuovo spazio BIANCO Tessuti, si configura come un attraversamento della produzione dell’artista negli ultimi quindici anni.
Qui la pittura si espande: dai fiori essenziali e vibranti, ai paesaggi ridotti alla loro struttura minima, fino ai lavori più recenti in cui il gesto sembra aprirsi a una dimensione atmosferica.

Il contesto dell’ex lanificio amplifica questa esperienza: gli spazi industriali - ancora in trasformazione - accolgono le opere come presenze che abitano un tempo doppio, tra memoria del lavoro e nuovi possibili inizi.
È un luogo che ancora porta i segni del suo passato, e proprio per questo diventa terreno ideale per un racconto che non si chiude, ma prosegue.









Sergio Sáez



Nato l’11 settembre 1954 in una famiglia di fotografi e artisti da più di tre generazioni, Sergio Saez ha studiato fotografia e arte con il professor Eichheim in Germania, oltre a musica e filologia tedesca. Dal 2000 espone regolarmente in Europa.

La sua pittura combina olio, acquerello e acrilico, con texture complesse e intense, ispirate a mitologia, letteratura e musica. Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del Museo di Arte e Storia di Durango , del Museo Nazionale della Fotografia di Zarauz (Spagna) e del Museum der Moderne Kunst di Francoforte.

Sáez ha esposto in numerose città europee, tra cui Berlino, Madrid, Barcellona, Bilbao, Istanbul e Ibiza, ed è stato selezionato in due biennali d’arte contemporanea a Istanbul.

Le opere di Sáez sono presenti in collezioni private in tutta Europa.

LATO · PUNTI



LATO | Prato, 6 dicembre 2025 | h. 18.00



Il percorso dedicato alla ricerca più recente di Sáez prende avvio da LATO, dove il punto diventa protagonista.
Non un modulo decorativo, ma una forma primaria che attraversa la storia dell’umanità: segnale, impronta, richiamo, presenza. Da oltre 50.000 anni il punto è un gesto che definisce un’esistenza.

Sáez riprende questa origine e la trasforma in una grammatica personale: tele in cui il segno minimo si moltiplica, si addensa, si contrae, costruendo superfici che si muovono tra silenzio e tensione, tra concentrazione e dispersione. Sono opere che invitano a rallentare, a cercare nell’apparente semplicità il luogo in cui avviene la complessità.